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Fabrypedia s01e02 B di Bipolarismo

Creato il 04 luglio 2013 da Signorponza @signorponza

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I disturbi dello “spettro bipolare”, ovvero i quadri clinici un tempo indicati col termine generico di “psicosimaniaco-depressiva”, consistono in sindromi di interesse psichiatrico sostanzialmente caratterizzate da un’alternanza fra le due condizioni contro-polari dell’attività psichica, il suo eccitamento (donde la cosiddetta mania) e al rovescio la sua inibizione.

Tratto da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Cerchiamo di non prenderci gioco delle patologie serie che affliggono le persone e facciamo un attimo i seri. Ma anche no. Forse però sarebbe il caso, dovendo parlare del disturbo bipolare. Ma siamo noi forse titolati per farlo? No. Un pochino però sì, ma non per qualche merito accademico, perché un tantino bipolari nel nostro piccolo lo siamo anche noi. Sto esagerando ma nemmeno troppo. Vediamo di deciderci però che non ho tutta la giornata da buttare al vento affermando di avere dei problemi per poi negarlo cinque minuti dopo.

Lo fate anche voi, ditelo. Tipo con i fidanzati, che sono gli individui che meglio si prestano a viaggiare con voi sul Bipolar Express. Cose che la sera quando ci uscite insieme siete di ottimo umore, poi li vedete e loro hanno osato pensare di non dirvi che siete bellissime / dimagrite / sgargianti e allora giù con il muso, fino a quando non vi offrono da bere. E poi ancora nere come la Nigeria quando credete che stiano rispondendo ai messaggi di chissà quale amante e invece è solo la mamma che li saluta. Il sorriso poi torna perché li convincete a portarvi al cinema la sera dopo e niente, fulmini e saette perché vengono al cinema solo perché la tipa dei popcorn ha due tette che ciao, oppure la maschera è un manzetto da manuale. Insomma, esausti e devastati vi riportano a casa e voi con un bacino li salutate “grazie della bella serata, come al solito”. Loro interdetti dai vostri repentini sbalzi di umore. Arianna David all’Isola dei Famosi in confronto a voi è una dilettante che va dallo psicologo solo per levarsi il vizio dell’onicofagia (cercate su Google cosa significhi, io non ho tempo di erudirvi anche su questo).

Ma poi che cosa porta le persone ad avere gli sbalzi di umore come le signore in menopausa? Forse gli ormoni, ma non è nemmeno tanto giusto dare la colpa all’apparato endocrino delle nostri psicosi. Piuttosto è che siamo caduti dalle scale quando eravamo bambini, decisamente più plausibile. Semplicemente, forse, è che siamo dei maniaci sessuali del controllo e ci viene duro quando le cose vanno esattamente come vogliamo noi. Degli stupratori della libertà altrui. Noi che controlliamo ogni minimo dettaglio della nostra vita e che ci indigniamo se le vite altrui non rimangono sotto il nostro vigile occhio che Marcuzzi e Grande Fratello levatevi. Cosa porta però a costringerci squilibrati mascherati da persone pacate e docili? Le delusioni, forse. Ti aspettavi che qualcuno facesse qualcosa, perché era normale e giusto, e poi appare sulla tua vita un grosso E INVECE arial, grassetto, 92. Ed è quindi giusto prendercela con gli altri per le delusioni subite da altri? No, ma staremmo parlando di cose psicotiche se non fossimo in una rubrica da malati? No. Ma in fondo, pensandoci bene, sono proprio gli altri la causa delle nostre nevrosi e quindi sfogare la rabbia su di loro fa bene. Dice la psicologa che una stagista che piange porta ottimi risultati sul lavoro, perché farà scorrere adrenalina che nemmeno il ciclo Alta Tensione delle notti estive di Canale 5.

Non esageriamo poi, che se non siete bipolari patologici ma lo siete per diletto non è così grave per chi vi sta intorno. Anzi, è anche a tratti divertente. Io che riaggancio il telefono nel mezzo di una conversazione perché mi sono scocciato, e poi richiamo perché mi sento in colpa. Sparo i peggio insulti al genere umano e mi offendo se mi danno della checca. Lancio le MDNE ogni giorno contro i mezzi pubblici ma faccio demolire la macchina perché il treno ha il suo fascino. Mi lamento che sia tutto una merda e quando ogni cosa va per il verso giusto mi lamento che non ho niente di cui lamentarmi, e gli altri che si lamentano di me li odio e mi lamento di loro a mia volta. E il regalo del fidanzato che poteva essere un’altra cosa, il tatuaggio che forse era meglio da un’altra parte, i pantaloncini che non sono stati una buona idea. Eppure, fammi notare che qualche mia scelta non sia stata delle più felici e ti faccio sentire come un pechinese dentro il Ristorante Giada in Paolo Sarpi a Milano.

In definitiva, essere psicolabili significa vivere la propria vita all’insegna dell’incoerenza prendendo coscienza ogni giorno di più di essere in realtà persone coerenti solo cambiando opinione su tutto e tutti.

- “Ma tu impari mai dai tuoi errori o cosa?”

- “Cosa.”

(Fabrypedia è una rubrica settimanale che non esce ogni settimana, e se pensi di non aver capito niente di questo post vuol dire che ne hai colto appieno il significato.)

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