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Facebook, la volatilità del prezzo e i lockup che incombono

Creato il 11 settembre 2012 da Franzrusso @franzrusso

Quella che doveva passare alla storia come una delle quotazioni in borsa di maggior successo, a soli tre mesi dall’effettivo ingresso a Wall Street, rischia di trasformarsi in un clamoroso flop. Il titolo Facebook in poco tempo ha perso quasi il 50% del suo valore iniziale e dopo il primo lockup c’è stata la corsa alle vendite. E non è escluso che l’episodio possa ripetersi alla prossima scadenza, quella del 29 ottobre

% name Facebook, la volatilità del prezzo e i lockup che incombonoPrima di tutto diamo una definizione semplice di lockup. Per lockup si intende “periodo di tempo nel quale è proibito al management e ad importanti investitori la vendita delle proprie azioni. Generalmente il periodo di lock-up ha una durata di 180 giorni“. Quindi un vincolo alle vendite delle azioni da parte del management dell’azienda. Il primo lockup che riguardava il titolo Facebook (NASDAQ:FB) è scaduto lo scorso 16 agosto, ed è stata una corsa alle vendite. Si perchè se da una parte il titolo andava male, sin dal primo giorno di quotazione, il momento della prima scadenza è suonato un pò come “Liberi tutti!” e chi ha potuto s’è liberato della patata bollente, passandola di mano e andando a riscuotere una cifra di guadagno che altrimenti si sarebbe assottigliata sempre di più.

Alla data del 16 agosto, ben 271,1 milioni di dollari sono stati sbloccati dai vincoli e questo ha provocato un aumento considerevole delle contrattazioni, proprio perchè molti erano impegnati a vendere,  che ha generato una pesante volatilità del prezzo, forse sarebbe meglio dire una pesante perdita che ha toccato il fondo il 4 settembre scorso, quando il titolo era quotato a 17,73 dollari!

Al momento in cui scriviamo il titolo guadagna il 2% ed è scambiato a 19,2 dollari.

Peter Thiel, membro del consiglio di amministrazione di Facebook e fondatore del fondo Calrium Capital and Founders Fund, ha venduto 20 milioni di azioni per un totale di 400 milioni di dollari e al momento le sue quote in Facebook sono molto vicine allo zero. A molti, visto il personaggio, questa è sembrata la rappresentazione della considerazione e della fiducia di cui gode oggi Facebook negli ambienti finanziari.

Ancora, Dustin Moskovitz, co-fondatore di Facebook ed ex compagno di stanza di Zuckerberg al tempo del collage, ha dato via ad una autentica vendita frenetica cominciando a vendere 450 mila azioni il 17, il 20 e il 21 agosto. neanche il tempo di aspettare un giorno! Ad oggi ha venduto 7,5 milioni di azioni per un valore di 214,5 milioni di dollari. Però Moskovitz mantiene ancora 125 milioni di azioni. Secono quelli che sono i vincoli della SEC, organo di controllo di Wall Street, Moskovitz può vendere 1,3 milioni di azioni che nel frattempo ha convertito da B ad A. Vedremo cosa farà nei prossimi mesi.

Ovviamente tra coloro che si muovo in senso contrario, quindi non vendendo alcuna azione, vi è Zuckerberg, che ha anche detto che non venderà azioni per almeno un anno, e Microsoft, che possiede qualche centinaio di milioni di azioni e l’intento è quello di mantenerli in quanto vengono considerati come investimento di lungo periodo e di una possibilità di poter competere anche con Google. Ma fino a quando?

Di fronte a questo scenario si comprende la forte volatilità del prezzo del titolo Facebook, proprio a causa degli enormi stock di azioni vendute. Ma i guai o comunque altri scenari più nefasti incombono inesorabilmente. Se al primo lockup è successo tutto questo, cosa succederà al prossimo, previsto per il 29 Ottobre, quando saranno sbloccati altri 234 milioni di azioni? E aggiungiamo che da quel momento anche i dipendenti saranno liberi di muoversi come preferiscono. Altra scadenza è prevista per il 14 Novembre, quando saranno sbloccati 777 milioni di azioni e la successiva è prevista per il 14 dicembre, quando altre 156 milioni di azioni saranno rese disponibili alle contrattazioni. Che succederà? Vedremo, ma la situazione non è buona.

 


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