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Facebook prevederà il futuro grazie ad un progetto italiano

Creato il 20 gennaio 2012 da Pocheidee

 

 

20/01/2012 08:59

 

Facebook prevederà il futuro grazie ad un progetto italiano

Un gruppo di giovani ricercatori specializzati in interaction design, guidato da Amedeo Perrone, ha presentato un avveniristico progetto a Roma, nell’ambito della mostra Digitalife 2; il frutto del loro lavoro di ricerca e sviluppo durato più di un anno. Si tratta ancora di un progetto allo stadio prototipale, che rappresenta tuttavia, un approccio diverso ai social network.
Il progetto si chiama The Future Mood, non è stato realizzato nella Silicon Valley, ma al CATTID, il centro di ricerca della “Sapienza” Università di Roma con la collaborazione della Finanziaria Laziale di Sviluppo (Filas).
The Future Mood nasce con l’obiettivo di raccogliere, analizzare e visualizzare, automaticamente e in tempo reale, gli stati d’animo condivisi dagli italiani su Facebook, per tentare di capire qual è l’umore del Paese e quali le tendenze per il futuro. Il sistema modulare, progettato dai ricercatori italiani, si articola in tre fasi interdipendenti.
In una prima fase di acquisizione dei dati, l’applicazione passa al setaccio i profili pubblici di Facebook e provvede all’acquisizione degli status, che vengono elaborati e aggregati in cluster. A ogni stato d’animo viene quindi associato un colore per rappresentare con semplicità le sfumature di pensieri e umori. Un software di analisi semantica si occupa quindi di riconoscere gli umori negli status, mentre un’applicazione di pattern recognition provvede a trasmettere i risultati in tempo reale all’iPad.
   “Interagire con The Future Mood offre alle persone la percezione della portata reale di ciò che scrivono su Facebook”, ha spiegato Amedeo Perrone. “Ciò permette loro di realizzare che i propri post non sono semplicemente un aggiornamento per i loro amici, ma contribuiscono di fatto a modellare un sistema di percezioni, umori e valori di portata globale, destinato a durare nel tempo. Gli fa capire, in altre parole, che la rete è un media concreto e reale e che loro non sono semplicemente utenti, ma partecipanti attivi”.

 


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