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Faravelli e Burrone suonano al San Carlo Patrizia Valdiserra ci presenta la serata

Creato il 09 aprile 2014 da Yellowflate @yellowflate

stefaninoAlbenga- Proseguirà sabato sera ( alle ore 21 all’ Auditoriun San Carlo) la Rassegna di musica popolare “Viaggio nei suoni della tradizione” con “ Sulle vie del grano e del sale” uno spettacolo che vedrà esibirsi due prestigiosi protagonisti della musica popolare italiana: Stefano Faravelli e Matteo Burrone.

La rassegna, organizzata dalla Fondazione “G. M. Oddi” in collaborazione con l’Associazione MAIA e con il contributo della Provincia di Savona, sta avendo un grande successo. Quello di sabato infatti è il quinto dei sette appuntamenti in cartellone, una nuova tappa di una specie di viaggio alla scoperta della tradizione musicale popolare italiana. Il viaggio dunque prosegue, con i suoni e le voci di due giovani protagonisti della tradizione musicale delle Quattro Province: Stefano Faravelli (piffero, voce) e Matteo Burrone (fisarmonica, voce). A presentarci la serata è Patrizia Valdiserra: “ Le vie del grano e del sale- ci ha detto la valdiserra- è noto come i lunghi crinali, distesi tra Genovesato e Valle del Po, siano stati da tempo immemorabile importanti vie di transito e commercio. Così, le carovane dei mulattieri, partite dal porto di Genova, lingo vie di sasso, fasce terrazzate e praterie, raggiungevano l’entroterra montano ed oltre, verso le città padane, ove le grandi fiere riunivano uomini, merci e animali, nella grande festa dello scambio e del commercio. Feste vive di grida e suoni; di versi e odori dei quali s’è persa memoria. Esperienze lontane nel tempo, travolte da una modernità che omologa e disperde. E fu così che le grandi arterie autostradali, come le ferrovie, condannarono a un riposo perenne le forze antiche di muli e mulattieri, al pari di quelle dei contadini, come dei pastori che roncavano, seminavano e pascolavano le terre d’altura, nodo orografico tra Trebbia e Scrivia, porzione orientale di quell’Oltregiogo che dagli anni Settanta è nota col nome di “Quattro Province”. Quattro Province: assai più di un’idea; idea in cui s’incontrano i confini amministrativi di Pavia, Alessandria, Piacenza e Genova. Perché qui risuonano le note antiche d’uno strumento tradizionale, il piffero delle Quattro Province, appunto, che ancora raccoglie intorno a sé, nelle feste di paese, i valligiani, dalla modernità costretti all’esodo, che il cuore richiama su questi greppi, oggi inselvatichiti, ove ondeggiavano segale e grano, nel respiro d’una cultura agro-pastorale di montagna che seppe portarsi fino alle soglie della contemporaneità. Verrà nella serata presentato un vasto repertorio di musiche, canti e danze tradizionali; repertorio sopravvissuto all’estinzione della cultura contadina montanara, che sarà possibile godere, attraverso un viaggio musicale della memoria. Memoria delle cose buone che, silenziose, respirano tra montagne e valli”.
CLAUDIO ALMANZI



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