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Fascia portabebè: istruzioni per l'uso

Da Cercapasseggini @cercapasseggini

Le mamme che hanno usato le fasce portabebé si suddividono sostanzialmente in due grandi gruppi contrapposti: le soddisfatte ed entusiaste che le consigliano a tutte le amiche future mamme e le oppositrici che non hanno mai capito bene come si mettano le fasce e magari ora le usano come pashmine o parei…


I benefici di un supporto modulabile e dal peso piuma come la fascia sono oggettivamente moltissimi: il contatto costante tra mamma e bambino o papà e bambino, le diverse posizioni che facilitano la nanna o l'allattamento fuori casa, l'anima eco e i tessuti confortevoli nonché la possibilità di muoversi agevolmente anche con i mezzi o portando a spasso gli altri cuccioli di casa.
A questo proposito consiglio una rapida ma efficace lettura, si tratta di un libro molto carino di Esther Weber, "Portare i Piccoli - Un modo antico, moderno e.. comodo per stare insieme" (ed. Il Leone Verde).


Le fasce si suddividono in strutturate e non strutturate. Per capirci meglio, le strutturate sono quelle dotate di nodi, anelli o fibbie e che hanno una forma pre-confezionata. Viceversa, le non strutturate sono semplici lembi di tessuto, rigidi o elastici. Queste ultime credo siano le più comode per la mamma e le più confortevoli per il bebé.


La scelta della fascia é una scelta eco, i tessuti utilizzati per produrle infatti sono quasi sempre cotoni biologici colorati con pigmenti atossici e naturali, oltretutto i colori delle portabebé sono bellissimi! (rosse, arancioni e, le più solari, arcobaleno).


La domanda clou però resta: come devo posizionare il mio piccolo per evitare che gli penzoli la testolina, che si senta schiacciato o che io possa perderlo mentre cammino?


Innanzitutto bisogna dire che all'interno della confezione di ogni fascia degna di questo nome c'é un foglietto di istruzioni a prova di "dummies"…in ogni caso qui trovate un disegno abbastanza esplicativo della mission (im)possible, allenatevi senza bimbo ad annodarla e poi provate con il bebé (e un testimone-aiutante).
Chiaramente riguardo alla scelta del tipo di "annodamento" la questione posizione-età è fondamentale: entro i tre mesi di vita il neonato deve stare sdraiato (anche se alcuni mostrano di saper sostenere già la testolina, non fidatevi), dai tre mesi può essere posizionato sulla pancia della mamma a portata di bacini e coccole (probabilmente la posizione più comoda e anti-pianto), dai sei mesi sul fianco e per la precisione sull'anca (sembra scomoda ma non lo è) e infine dai sette mesi potrete portare il bebè (già più pesante) sulla schiena.
Quest'ultima posizione forse potrebbe farvi camminare col timore che il cucciolino si sbilanci con la testa all'indietro e cada. Tranquille/i, se avete seguito bene le istruzioni ciò non potrà mai e poi mai accadere!
Una raccomandazione: fate lggere le istruzioni con attenzione anche ai vostri mariti/compagni. So che vi diranno che sono capaci di farlo anche senza leggere il foglietto che sventolate sotto ai loro occhi. Ma sapete come funziona per gli uomini: non vogliono mai chiedere le indicazoni stradali e poi si perdono...


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