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Fast & furious 7

Creato il 01 aprile 2015 da Ussy77 @xunpugnodifilm

locandinaAdrenalina, testosterone e il saluto a Paul Walker

Diretto da James Wan, Fast & Furious 7 raggiunge l’estremo dell’intrattenimento su quattro ruote.

Deckard Shaw, fratello di Owen, ridotto in poltiglia dalla banda di Toretto nel precedente episodio, ha sete di vendetta. Armato fino ai denti e spietato, Deckard mette in grande difficoltà la famiglia allargata di Toretto. La situazione sembra disperata, finché la CIA non si offre di aiutare Toretto a condizione che lui e la sua banda recuperino Ramsey, un hacker che ha creato un programma rivoluzionario.

Molto più Fast che Furious e abbastanza vicino a ciò che rappresenta l’azione spy di Mission Impossible, il probabile ultimo capitolo della saga racchiude tutto ciò che potrebbe rilasciare una miscela esplosiva di testosterone e adrenalina. Direttamente collegato al precedente episodio, il film diretto dal maghetto del vintage horror Wan, accatasta inseguimenti ad alta velocità, esplosioni e dichiarazioni a effetto come nei migliori action movie.

Bisogna partire da un presupposto chiaro e definito: ormai ci si è abituati a non prendere troppo sul serio pellicole di questa tipologia (ovvero prodotti nei quali gli ormoni maschili sono oltre la soglia di sopportazione) e a trattarle con accondiscendenza, per evitare di ricredersi della loro valenza negli anni a venire. Sicuramente Fast & Furious 7 è l’emblema del cinema sopracitato, tuttavia il divertimento e la surrealità che si porta appresso sono elementi di decisa e conclamata attrattiva. Perché seppur Fast & Furious 7 rischi troppo spesso di scivolare nella risata involontaria, possiede le carte in regola utili a staccare il cervello per poco più di due ore, destinate a osservare inverosimili balzi di auto da ignoti precipizi e vetture, dotate di paracadute, lasciate cadere a “corpo morto” da aerei militari o lanciate a tutta velocità attraverso lo skyline di Abu Dhabi.

Tutti questi elementi (e altri ancora) sono gli stilemi riconoscibili di un film che ribadisce l’importanza della famiglia, che ostenta un villain troppo cattivo per essere vero (uno Statham ubiquo) e che si basa sul recupero di un pacchetto (come nei più classici film spy), espediente filmico per allungare il brodo e sviluppare la vicenda su più piani narrativi. Fast & Furious 7 piuttosto che rimanere impantanato in una mera esibizione di auto e curve (un fenomeno culturale puerile e privo di sbocchi interessanti), vira decisamente in direzione di un approccio action, molto più affine al parco interpreti che esibisce. Pur sembrando una scelta azzardata, che ha necessitato una gestazione laboriosa (almeno tre episodi), la variazione sul tema aveva già cominciato a produrre i suoi frutti nel capitolo precedente, ma è in questo settimo episodio (il canto del cigno) a esplodere in modo convincente.

Ultimo film che ha visto come protagonista Paul Walker, deceduto mentre lo stava girando (e nonostante i trucchi cinematografici di Wan, la mancanza del suo personaggio in alcuni punti si nota), Fast & Furious 7 si lascia andare anche a un saluto molto sentito all’attore, un omaggio che ha coinvolto stralci di precedenti episodi e un notevole sdoppiamento del piano visivo ed emotivo.

Pellicola che sfida le leggi della fisica e che sottolinea, a più riprese, l’indistruttibilità dei suoi personaggi, Fast & Furious 7 diverte e intrattiene senza mai prendersi veramente sul serio, aspetto fondamentale per non scadere nel ridicolo fine a se stesso.

Uscita al cinema: 2 aprile 2015

Voto: ***1/2


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