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FBC Unione Venezia, “Stampa e tifosi a Korablin: se vuole chiudere, torni e ceda la società”

Creato il 23 dicembre 2014 da Stefano Pagnozzi @StefPag82
FBC Unione Venezia, “Stampa e tifosi a Korablin: se vuole chiudere, torni e ceda la società”
Su La Nuova Venezia di oggi, è il capo redattore Carlo Cruccu a dare voce all’insofferenza della tifoseria arancioneroverde. Il cronista, che da vent’anni narra le vicende sportive dell’ Unione arancioneroverde, esprime le preoccupazioni e le speranze di una piazza che in nove anni ha visto due fallimenti e ora vede profilarsi all’orizzonte lo spettro di un terzo. Il Gazzettino, dopo l’articolo sul comunicato di VeneziaUnited, pubblicato domenica nella cronaca della partita, dedica ancora spazio ai tifosi, intervistandone alcuni. Di seguito gli articoli completi:
LA NUOVA VENEZIA
Venezia e il futuro Ora solo Korablin può fare qualcosaMentre svanisce un’altra volta l’illusione dello stadio nuovo i tifosi temono che squadra e società vengano abbandonatedi Carlo Cruccu
Sullo stadio nuovo è abbastanza chiaro a tutti che anche stavolta non se ne fa niente. Inutile prendersi in giro o crearsi illusioni che finiscono in flop. «Occasione persa» ha detto l’altro ieri il commissario Zappalorto, due parole per una sintesi che più efficace non si può. In questi due giorni comunque la gente sta chiedendosi anche quale fine farà il Venezia. E questa è una domanda legittima, che non porta a scene di ottimismo ricordando il recente passato. La cosa migliore – se veramente Korablin ha deciso di chiudere qui la sua esperienza veneziana – è che il presidente comunque torni in laguna e cerchi di aprire una seria trattativa per cedere la società. Garantendo magari il proseguo della stagione, possibilmente senza ulteriori penalinazioni in classifica, e quindi pagando regolarmente stipendi e contributi, anche per chè in caso contrario la società stessa si deprezzerebbe automaticamente, sarebbe meno appetibile per chi decidesse di salvare o almeno far qualcosa per la bandiera arancioneroverde. Può essere che questa idea Korablin l’abbia già pensata e magari abbia anche incaricato chi gli sta più vicino di intavolare qualche trattativa, provare a cercare acquirenti. Cosa che comunque in questa fase – sia del nostro calcio sia in generale del nostro Paese – è estremamente complicata. Non sono molti, anzi, proprio non se ne vedono in giro, imprenditori che si buttino nel calcio, prova ne sia che anche a livelli più alti i nomi che rimbalzano sono di indonesiani, malesi, cinesi, per non parlare di qualche sfizio di sceicchi. Quello che nessuno vuol vedere o sentire ovviamente riguarda storie di tribunali, di fallimenti, giudici e curatori. Lo sportivo veneziano ha già dato, negli ultimi quindici anni si è parlato più di fallimenti che di gol. Sotto questo punto di vista il 2015 che sta per iniziare può essere un anno importante, delicato, che comincia con una situazione difficile ma non compromessa. Questo Korablin può e deve saperlo, e avendo comunque messo del denaro nel Venezia in questi tre anni di gestione, prima della resa definitiva potrebbe cercare di salvarlo, recuperarlo almeno in parte. Ed evitare a tutti l’ennesima figuraccia sportiva.
QUI TIFOSILe due ultime vittorie non migliorano il morale dei supporters«Korablin ormai è un fantasma»di Marco De Lazzari
Morale e ottimismo, mai come oggi nonostante i cenni di ripresa della squadra, sono davvero al minimo. Alla continua diminuzione delle presenze sugli spalti del Penzo si accompagna, infatti, una diffusa delusione per la gestione il «made in Russia». «Korablin da mesi è un fantasma - è sconsolato Andrea Vianello (Curva Sud) - e i dirigenti fanno quello che possono. E vero che gli stipendi sono stati pagati, ma non i contributi, così la penalizzazione di un punto sarà l’ennesimo autogol. Aspettiamo che i motivi ci vengano spiegati a quattr’occhi, non si trattano così una città e una tifoseria che va solo capita se diserta lo stadio». Un po’ più fiducioso Ettore Perocco (Altamarea). «Se ha pagato gli stipendi non credo che Korablin stia per mollare, almeno non oggi per domani. A prescindere da ciò siamo preoccupati, non c’è chiarezza né si vede cosa possa sbloccare questa situazione. La squadra fa il suo, con Serena molto è cambiato in meglio e magari farà un buon girone di ritorno. A mancare è tutto il resto, pur se tante altre società stanno forse peggio in un calcio ormai in declino verticale». Amare anche le considerazioni di Luigi Carbon (Associazione Venezia Club). «Korablin ha problemi sotto gli occhi di tutti, alla fine credo tirerà i remi in barca, altrimenti non si spiegherebbe un tale distacco con la sua stessa società. Così non è modo di far funzionare un club professionistico, non c’è nessun senso di appartenenza, la gente si è stufata e non può avere entusiasmo. Sul piano del coinvolgimento emotivo questo Venezia è agli antipodi rispetto alla Reyer e a clima che si respira al Taliercio». Disilluso pure Roberto Mohn (I Nostalgici). «La speranza che tutto torni davvero alla normalità c’è, però Korablin pare essersi stancato e staccato da tutto, complice anche una politica veneziana che per l’ennesima volta ha tradito i cittadini. Aveva ragione Zamparini dicendo che qui non si può fare calcio. Ecco ci vorrebbe un nuovo Zamparini, ma dov’è? Le notizia di questi mesi non fanno bene, tutti vogliamo sapere da Korablin le sue intenzioni».
da: veneziaunited.com

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