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Februaristaking

Creato il 24 febbraio 2016 da Marvigar4

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In risposta ai pogrom e al reclutamento dei cittadini al lavoro forzato, il 25 febbraio 1941 fu indetto quello che passò alla storia come Februaristaking, lo sciopero nei Paesi Bassi contro i nazisti e la loro politica illiberale e repressiva. È stata la prima azione diretta intrapresa contro le misure antisemite dei nazisti nell’Europa occupata e fu portata avanti anche da cittadini non ebrei.

L’Olanda si era arresa ai nazisti nel maggio 1940 e già nel giugno successivo furono prese misure che culminarono nel novembre dello stesso anno con l’allontanamento degli ebrei dalla vita pubblica, incluse le Università, cosa che spinse gli studenti a protestare a Leiden e in altri atenei. Contemporaneamente molti lavoratori olandesi iniziarono a temere altre iniziative, specie ad Amsterdam, dove i dipendenti dei cantieri navali Amsterdam-Noord furono minacciati d’essere deportati in Germania a svolgere lavori forzati.

Con l’inasprirsi della tensione il movimento filonazista NSB (Nationaal-Socialistische Beweging) e il suo gruppo paramilitare WA (Weerbaarheidsafdeling) fecero degli atti di provocazione nei quartieri ebraici di Amsterdam, a cui risposero ebrei e loro sostenitori con autentiche battaglie per strada culminate con lo scontro nella piazza Waterlooplein dell’11 febbraio 1941, dove rimase mortalmente ferito Hendrik Koot, membro del WA. La rappresaglia ebbe inizio il giorno dopo: soldati tedeschi insieme alla polizia olandese circondarono il quartiere vecchio ebraico e lo recinsero con filo spinato, isolandolo dal resto della città. Il 19 febbraio 1941 la principale forza di polizia della Germania nazista, l’Ordnungspolizei o Orpo (la polizia d’ordinanza), soprannominata Grüne Polizei (polizia verde) dal colore delle uniformi, irruppe nei locali della Koco ice-cream in Van Woustraat e ne seguì uno scontro, in cui molti poliziotti rimasero feriti. Tra il 22 e il 23 febbraio fu fatto un pogrom dai nazisti: 425 ebrei furono arrestati, imprigionati nel primo campo di concentramento olandese, Kamp Schoorl, e poi deportati a Buchenwald e Mauthausen. Solo due dei 425 sopravvissero. Il 24 febbraio si tenne un’assemblea pubblica nella Noordermakt, una piazza del quartiere Jordaan di Amsterdam, e si organizzò lo sciopero che sarebbe partito il giorno dopo. Aderirono per primi i tramvieri, seguiti da tutti gli altri lavoratori. Lo sciopero durò due giorni, fu interrotto violentemente dalla polizia tedesca, ma restò come pietra miliare della lotta antinazista in Europa.

Ogni 25 febbraio ad Amsterdam si commemora quella giornata con una manifestazione davanti al De Dokwerker (Il Portuale), monumento memoriale nella piazza Jonas Daniël Meijerplein di Amsterdam realizzato dallo scultore olandese Mari Andriessen nel 1951 e inaugurato nel dicembre 1952, che ricorda lo sciopero del 25 febbraio 1941.


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