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Fecondazione assistita, giudice Bologna: si' a diagnosi preimpianto

Da Fabiobrescia
Il Tribunale di Bologna, con tre ordinanze depositate tutte il 19 luglio scorso ha accolto la richiesta di tre coppie siciliane di accedere alla diagnosi pre-impianto. Ne da' notizia l'Istituto di biologia della riproduzione Hera. Due delle coppie siciliane - sostenute da Hera e dal collegio di difesa composto dalla prof.ssa Marilisa D'Amico e dagli avvocati Maria Paola Costantini, Sebastiano Papandrea, Massimp Clara e Ileana Alesso - avevano problemi gravi di Beta-talassemia con storie dolorose. La terza coppia aveva gia' vissuto il trauma di ripetuti aborti spontanei e conseguenti raschiamenti a seguito di traslocazione cromosomica. Per questo si erano rivolte al Sismer di Bologna che aveva accertato le condizioni cliniche ma rifiutato per l'incertezza sulla possibilita' di effettuare la diagnosi pre-impianto e soprattutto per il fatto che avrebbero dovuto limitarsi a creare solo tre embrioni e trasferirli tutti nell'utero materno a prescindere dalle condizioni della donna e dei rischi che ne potevano conseguire. "Il giudice di Bologna fuga cosi' tutti i dubbi del sottosegretario alla Salute, Eugenia (Roccella) e del ministro Sacconi, che, pur di fronte al chiaro pronunciamento della Corte Costituzionale, si sono ostinati a perseguire una tenace opera di disinformazione nel chiaro intento di non applicare quanto disposto dalla Consulta".
Aduc - 23 luglio 2010

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