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Feedati liberamente su YouTube!

Creato il 08 gennaio 2014 da Sommobuta @sommobuta
Feedati liberamente su YouTube!Settimana libera dal Baretto dei Top Shonen: quale ghiotta opportunità per fare chiacchiere da bar spicce?
E allora oggi ci inoltriamo (di nuovo) nel territorio vasto e profondo del TuoTubo, in una delle diatribe che più appassionano gli utenti feedati.
Esatto, oggi parliamo di questi benedetti Feed aperti, croce e delizia del mondo di YouTube.
Essendo diventato sempre più Social, YouTube è andato incontro ad una trasformazione (in bene, secondo me): ovvero (quasi) tutto ciò che vedi, commenti e mipiacci può essere reso visibile attraverso G+ o attraverso i Feed aperti, che consentono agli iscritti di un canale “X” di monitorare l’attività di chi gestisce quel particolare canale.
Esempio scemo: se io sono iscritto al canale di Kakaroth84 e lui mantiene i feed aperti, posso vedere dove Kakaroth84 ha commentato, che video gli sono piaciuti e a che canale si è iscritto. E queste informazioni, per l’appunto, posso monitorarle da G+ o dalla homepage di YouTube.
Un bel sistema “automatico” per generare condivisioni pulite e spontanee, senza ricorrere allo “spam selvaggio” sui social network.
Feedati liberamente su YouTube!
I Feed di Youtube: uno spam buono!
Da un po’ di tempo a questa parte c’è questa diatriba (o meglio, questa battaglia) portata avanti da diversi YouTuber (su tutti, il “fu” Bonetti e il sempreverde Dellimellow) riguardante l’apertura totaletombale dei Feed da parte di tutti coloro che si servono del TuoTubo come media di comunicazione principale. La questione è semplice: essendo proprio un sistema automatico e pulito di condivisione, se tutti avessero i Feed liberi e aperti, si genererebbe un traffico continuo di contenuti, e si conoscerebbero più canali di qualità.
La questione nasce soprattutto in virtù del fatto che la stragrande maggioranza dei cosiddetti “VIP” del Tubo italiano, che sono cresciuti e diventati “VIP” grazie al passaparola delle persone (quindi al “feed spontaneo vecchia maniera”), lasciano, nella maggior parte dei casi, i propri Feed chiusi.
Quasi come se avessero paura di “sponsorizzare” eventuali canali concorrenti, come se temessero di essere superati dalle loro sponsorizzazioni.
La cosa potrebbe essere una semplice illazione, ma a veder bene, tenendo conto che “a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”, fare 2+2 non è difficile e diventa un gioco da ragazzi: se un guru con 500.000 iscritti mette “mi piace” e commenta un video di uno che di iscritti ne ha 4, e quel “mi piace” e quel commento è visibile, quelle 500.000 persone iscritte al canale del guru possono vedere quel contenuto, e magari iscriversi a loro volta al canale del tipo con 4 iscritti.
Ma se quel guru con 500.000 iscritti lascia “invisibili” le sue azioni, mentre limita i “mi piace” e i commenti unicamente ai suoi video (o a quelli dei suoi amici altrettanto “VIP”) la cosa, oggettivamente, fa pensare.
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Pensateci!
Per carità: nessuno impone che questi famigerati Feed debbano essere aperti e pubblici. Ognuno è libero di fare quello che vuole, ma oggettivamente è ridicolo che il 90% dei guru dell’intrattenimento del Tubo lanci strali contro il fatto che YouTube stia diventando trash e non ci siano contenuti di qualità, quando spesso, il trash, lo producono loro per partenogenesi continuata (e di gente con centinaia di migliaia di iscritti e milioni di visualizzazioni che produce roba da far accapponare la pelle ne è piena il Tubo).
Il meccanismo è doppiamente diabolico quando qualcuno con un numero alto di iscritti tenta di giustificare il blocco dei suoi feed parlando di tutela della privacy, per paura di quello che potrebbe “pensare” la gente: posto il fatto che un video su YouTube non è un contenuto “privato” o di tipo “personale”, se un guru che propone video di qualità mette “mi piace” a un video di merda, al limite gli si potrebbe contestare il fatto di avere avuto dei gusti di merda (che poi i gusti sono soggettivi, non bisognerebbe nemmeno stare qui a sindacare). Di certo, la colpa non sarebbe sua che l’ha mipiacciato o commentato, ma di chi, quel video di merda, l’ha fatto*.
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Chi non condivide** mai è un paraculo
Tra l’altro, se il guru di YouTube avesse davvero paura di essere sorpassato per un “mi piace” o per un commento a un canale altro, sarebbe davvero ridicolo.
Volendo fare un esempio scemo, sarebbe come se io non linkassi Luca Verbatim* o non commentassi i suoi video (o peggio: non lo sponsorizzassi) per il semplice fatto che ho paura che mi porti via iscritti dal canale del Report.
In primo luogo farei un torto ai miei stessi utenti, perché li priverei di una voce e di un pensiero “diverso” dal mio su quello che è un argomento di discussione che sia io, sia i miei utenti, abbiamo in comune con lo “sponsorizzato” (e che io, guardandolo e commentandolo ritengo interessante); in secondo luogo farei un torto a me stesso, perché ho la presunzione di credere che se ho 5500 persone interessate al canale del Report, le continuerò a mantenere anche se tutte le “mie” 5500 persone si dovessero iscrivere in massa al canale di Luca. Ma essendo Luca diverso da me, pur parlando di cose simili, quelle 5500 persone saranno sicuramente interessate ad ascoltare sia me che lui proprio perché le esponiamo da due punti di vista differenti.
Quindi, se qualcuno ha paura che questi feed aperti possano dare una mano alla concorrenza, nutrono poca stima nei confronti di loro stessi, in quanto la concorrenza non esiste e c’è spazio per tutti***.
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Concorrenti veri(?)
Posto questo, faccio anche l’avvocato del diavolo: sono assolutamente pro i Feed aperti per tutte le questioni qui sopra esposte, ma rimango della convinzione che siano in pochi coloro che visualizzano le attività dei canali a cui sono iscritti. Di certo lo fa chi è più addentro a YouTube e chi lo utilizza in maniera massiccia e costante, ma un fruitore medio, che spesso vede video perché condivisi sui social (o perché trovati alla cazzo di cane) difficilmente arriverà al video del tipo con 4 iscritti perché quello con 500.000, che ha i feed aperti, l’ha commentato.
Da questo punto di vista, lo spam totaletombale (o meglio: il passaparola classico eseguito come spam totaletombale) sui social network batterà sempre il feed aperto.
Ma il guaio, anche da questo punto di vista, è la sindrome dell’indice pigro: l’utente ci pensa sempre 100.000 volte, prima di cliccare su “Condividi”.
Nemmeno gli costasse un milione di euro.
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*O allo stesso Dellimellow, o a tutti gli altri che si occupano di One Piece su Youtube.
**Cambiando totalmente argomento (ma nemmeno poi tanto), tranne alcuni casi, molti siti e molte pagine facebook (anche quelle grosse) hanno fatto finta che il mio eBook su One Piece non esistesse, e non si sono degnate nemmeno di segnalarlo. Non è un imperativo categorico segnalare, ma mi fa ridere che gli appassionati di una cosa ostracizzano produzioni di altri appassionati dello stesso argomento "per paura di tirare acqua al loro mulino". LOL
***Discorso analogo lo posso fare per il blog: sarebbe come se io, nel post su Pacific Rim, non avessi linkato i blog che ne hanno parlato in maniera interessante per paura che questi potessero sottrarmi lettori. O ancora, parlando di eBook: sarebbe come se io non vi linkassi eBook di autori che ho letto e gradito per la paura che voi potreste scegliere di spendere soldi per gli altri eBook e non per il mio. Roba ai confini della realtà (ma c’è gente che lo fa e lo pensa, eh; ne parleremo presto).

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