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Femminicidio, uccide la moglie dopo una lite. Lei scrive su fb: stop alla violenza sulle donne

Creato il 19 agosto 2014 da Nicola933
di Rosalba Caruso Femminicidio, uccide la moglie dopo una lite. Lei scrive su fb: stop alla violenza sulle donne - 19 agosto 2014

Femminicidio, uccide la moglie dopo una lite. Lei scrive su fb: stop alla violenza sulle donneDi Rosalba Caruso. Ennesimo atto di violenza sulle donne finito in tragedia. Questa volta a morire è stata Mery Cirillo, 31 anni, 4 figli di 10, 8, 5 e 2 anni. La donna aveva avuto una violenta lite con il marito, Giuseppe Pilato, 30 anni, nella loro casa familiare, un appartamento nel palazzo in viale della Libertà.

E’ accaduto ieri sera, a Monasterace, comune di 3.500 abitanti del reggino. I vicini avevano sentito le urla e hanno provveduto ad avvisare i carabinieri per segnalare il litigio. Ma i militari non sono arrivati tempestivamente, al loro arrivo il corpo della donna era già riverso in una pozza di sangue. A dare l’allarme al 118 è stata la figlia più grande, di 10 anni, sconvolta per la raccapricciante immagine della mamma.

L’uomo avrebbe assassinato la moglie con un colpo di pistola calibro 7,65, poi è scappato. Immediatamente sono scattate anche le ricerche dell’assassino, con posti di blocco e pattugliamenti, a cui partecipano anche le altre forze dell’ordine, e l’ausilio di un elicottero dell’Arma. Sulla scena del delitto gli uomini della scientifica hanno avviato i rilievi. I carabinieri della Compagnia di Roccella Ionica e del Gruppo di Locri hanno interrogato i familiari e vicini di casa.

La famiglia di Giuseppe Pilato mantiene la massima riservatezza. Lo zio del ragazzo, fermato in auto, invita il nipote a costituirsi, “è meglio per tutti” ha aggiunto.

Secondo quanto è emerso dalle indagini, i coniugi litigavano frequentemente. Il marito da qualche tempo non viveva più nella casa familiare, ieri sera sarebbe tornato solo per risolvere qualche questione, sfociata nel tragico omicidio.

Entrambi i coniugi lavoravano in un negozio di giocattoli, il Megatoys, di loro proprietà. L’attività commerciale era stata riaperta, dopo la temporanea sospensione per un incendio del 2013, divampato accidentalmente all’interno.

Mary Cirillo aveva un profilo Facebook, sul quale spesso condivideva degli stati contro la violenza sulle donne. La vittima era iscritta anche ad un gruppo di sole donne, nel quale si condividono post contro il femminicidio. Il marito, invece, sulla sua pagina Facebook mostrava l’affetto per i suoi bambini, con foto di sé e i suoi piccoli. Gli ultimi stati dell’uomo erano in riferimento alla ferocia dell’uomo e al tradimento. In uno stato si legge: “il tradito potrà anche essere un ingenuo, ma il traditore resterà sempre un infame“. In uno degli ultimi post ha scritto: “nessuno nasce cattivo, è quello che ti accade nella vita che te lo fa diventare“. Secondo le testimonianze, il giovane versava in uno stato di depressione, per la quale era in cura da uno psichiatra.


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