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Fenomeno Puscas nelle giovanili dell’Inter! 13 reti in 5 gare per l’attaccante rumeno che si ispira a Ibrahimovic

Creato il 21 ottobre 2014 da Giannig77

Da quando seguo il calcio, che lo guardi con occhi da tifoso o con un’ottica più da “addetto ai lavori”, mi sono sempre interessato al calcio giovanile, non solo in ambito italiano.

Quando ero più giovane mi capitava sovente di seguire come cronista le squadre di club della mia provincia (il Chievo in particolare ha giocato per anni le sue partite in casa a Cerea, il mio paese, ma anche Hellas, Padova, Spal, Brescia), poi sono sempre stato vigile e attento sulle manifestazioni di categoria più importanti, grazie all’ausilio della tv che mi permetteva di stare aggiornato senza dovermi spostare di persona. Ma un appassionato di calcio giovanile non si dovrebbe limitare alla mera cronaca. Sovente ci si imbatte in “finti” esperti, in persone che auspicano chissà quali traguardi per il giovane fenomeno di turno, osannato spesso anche da firme autorevoli. Io stesso più volte mi sono avventurato in paragoni e raffronti: è un giochino che ci piace e in un certo senso ci stimola anche. Poi, visto che riesco a seguire le carriere di molti di quei giovani, grazie a tv, giornali, media e contatti con referenti d’eccezione, esperti anche delle categorie inferiori, posso limitarmi a formulare giudizi, constatando nella realtà che, nonostante grandi premesse, sono veramente pochissimi quei giovani atleti che riescono a imporsi a grandi livelli. E allora cosa ci spinge a seguire ancora con interesse questo fenomeno, pur consapevoli che, specie in Italia, i vivai ormai raramente fungono da veri serbatoi per le prime squadre?Succede perché, almeno fino ai 15/16 anni, a contare sono soprattutto fattori legati alla genuinità, alla spensieratezza, alla pura tecnica. Certo, non tutto è rose e fiori, girano da anni anche già dagli Allievi, talvolta addirittura dai Giovanissimi, agenti, procuratori, genitori talvolta più ambiziosi dei figli, che inficiano sul reale valore da dare a queste categorie formate da talenti in sboccio.

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Io seguo ancora con attenzione perché tutto sommato ci credo ancora, perché apprezzo quel gesto tecnico che ancora riesce a farti sussultare, a dire “io l’ho visto per primo!”, fino a farti ipotizzare il pronostico sul suo futuro. Poco importa se poi quel calciatore diventerà un big, purtroppo poi subentrano tanti fattori determinanti e di storie negli anni ne ho raccolte davvero tantissime ormai, a più livelli. Lasciatemi però dire che un campioncino come il rumeno della Primavera dell’Inter, Puscas, quasi omonimo della leggenda ungherese,  non può passare inosservato! Ho posticipato di qualche settimana questo articolo, per avere ulteriori conferme sulla forza e il valore di questo moderno attaccante, che già l’anno scorso, seppur in scampoli di gare, aveva messo in mostra ottime doti atletiche e tecniche. Attaccante centrale o seconda punta, pure fantasista e suggeritore, soprattutto gran finalizzatore, se è vero che in sole 5 partite di campionato ha messo a segno ben 13 reti, le ultime 3 delle quali nel vittorioso derby dell’ultimo weekend contro i malcapitati cugini milanisti. Assieme all’italianissimo Bonazzoli, stellina della Nazionale Under 19, compone una coppia d’eccezione che il patron Thohir già sogna di vedere fra non molto in prima squadra. Come detto, lo scenario in tal senso è alquanto utopistico, ma provate a guardare, almeno su you tube se riuscite a recuperarli, i gol  e le azioni di Puscas per comprendere che, forse, Mazzarri, oltre alle presenze in panchina, potrebbe finalmente concedergli la gioia dell’esordio precoce tra i “grandi”. Solo così magari un giorno non proprio lontano, potrebbe diventarlo sul serio anche lui!

 


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