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Ferragosto al tempo della crisi

Creato il 15 agosto 2013 da Vidi

Ferragosto al tempo della crisiIl ferragosto avellinese è sempre stato una grande festa. L'Assunta è la patrona della città, e i festeggiamenti, partendo dal 26 luglio, giorno di S. Anna, continuavano fino a settembre inoltrato.
Festeggiamenti in grande, e non solo religiosi. La parte civile, tutta gratuita, era notevole: si cominciava dalle luminarie in tutta la città e dall'allestimento delle bancarelle fisse da visitare fino a notte tarda.
Ogni sera, poi, c'erano spettacoli di vario genere: cabaret. spettacoli di comici, teatro e serate di musica con artisti  a rilevanza nazionale nel cortile della scuola Regina Margherita; rassegne di cinema all'aperto in piazza Duomo; matinée bandistiche in villa comunale; concerti di musica classica; le serate dell'11 e 12 agosto erano dedicate al palio della botte.
Il clou della festa era la processione il 15 per la parte religiosa, mentre per la parte civile i fuochi d'artificio il 15 e tre concerti musicali, il 10, il 13 e il 16.
Arrivavano grandi nomi per i concerti: Roberto Vecchioni, Pino Daniele, Venditti giusto per citare i primi che mi vengono in mente, ma davvero li abbiamo visti tutti, i grandi, suonare sul palco al corso.
Veniva gente non solo dalla provincia ma da tutta la regione qui da noi per il ferragosto, e gli avellinesi andavano in vacanza a luglio, perché ad agosto ci si godeva la città in festa.
Purtroppo la crisi non guarda in faccia le tradizioni. Si è cominciato così a tagliare. Dapprima si tagliarono le luminarie, dando come motivazione che, con il costo delle stesse, si sarebbe fatta la festa del cinema. Effettivamente la fecero un anno, e fu bellissima: arrivarono nomi di grande livello del cinema nazionale ed internazionale, due per tutti Giancarlo Giannini e Catherine Deneuve; ma fu solo per un anno. Dall'anno successivo niente più festa del cinema e anche niente più luminarie.
Poi fu la volta delle bancarelle: dapprima le misero in periferia, poi in paesi limitrofi, poi niente più.
E poi fu la volta degli spettacoli al Regina Margherita: da che erano a cadenza quasi giornaliera, diventarono settimanali, poi periodici, poi niente più.
E poi fu la volta dei concerti del 10 e del 13, tagliati senza pietà.
E infine quest'anno hanno tolto anche il concerto del 16, sostituendolo con una generica 'sera di ferragosto' con gruppi locali e artisti di strada: roba da una pizza e una birra per pagamento.
Sono rimasti il matinée bandistico in villa, ma solo oggi, due o tre film, il palio della botte (recuperato al fotofinish, perché stava per saltare causa mancato finanziamento, e per questo è stato spostato di data), la processione e i fuochi: si accettano scommesse su cosa salterà l'anno prossimo.
Peccato che non si sia persa anche la tradizione dell'abbuffata di ferragosto: almeno mi sarei risparmiata un'altra giornata a spignattare. Ma ci sono i figli a casa, c'è mamma, e poi non voglio essere proprio io a levare un altro rigo 'a sott'o sonetto d'a festa... insomma, scusate, vado a preparare la parmigiana: buon ferragosto a tutti!


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