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Ferrovia Centrale Umbra, nessun rilancio… anzi

Creato il 14 novembre 2015 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

fcuRitorniamo a parlare della Ferrovia Centrale Umbra. In questi mesi i nostri politici si sono riempiti la bocca di parole come “rilancio della FCU” ed “FCU strategica” ma la nostra ferrovia è ancora abbandonata a se stessa: la manutenzione della linea è una chimera, la tratta Città di Castello-Umbertide è chiusa (chissà se riaprirà mai…) e il rischio concreto è che presto ci saranno altre chiusure e altri disagi per gli umbri. Persino i lavori per il tanto sbandierato raddoppio della linea Ponte San Giovanni-Sant’Anna, nonostante i 30 milioni già stanziati, sono al palo da anni: oggi si parla di “raddoppio selettivo” da circa 20 milioni di euro, ma questo progetto non era negli accordi di programma! Nonostante il bando di gara per il raddoppio selettivo sia scaduto lo scorso 27 febbraio, le buste non sono ancora state aperte: perché il bando è fermo e le buste sono chiuse? Dove sono finiti i soldi? La Marini continua a parlare di “sviluppo della FCU” ma se non si riescono a trovare 7 milioni per ripristinare la tratta Città di Castello-Umbertide di 21 km circa, come si può pensare di risistemare l’intera linea FCU lunga 140 km? Per la manutenzione di tutta la linea ferrata occorrerebbero altri 40 milioni di euro! Adesso la Marini ha annunciato alla prima commissione regionale la trattativa in atto con Trenitalia affinché intervenga nella manutenzione della linea FCU: si tratta dell’ultima speranza per salvare la Ferrovia Centrale Umbra! Perché, se la Regione non ha soldi per la FCU, si continua a parlare di rilancio? Perché in passato non sono stati chiesti finanziamenti per la linea ferroviaria dalla sinistra? Persino le sottostazioni elettriche nella tratta Ponte San Giovanni-Sansepolcro vengono messe in funzione solo per il tempo necessario a far passare i treni elettrici poche ore al giorno mentre da Ponte San Giovanni a Terni non sono in funzione: dei 4 treni elettrici “Minuetto”, due non sono in funzione perché mancano i pezzi di ricambio. Eppure questi treni ci sono costati 18 milioni di euro… Non ci troviamo forse di fronte a un danno erariale?! Il Piano Regionale dei Trasporti, approvato nel 2003 dalla sinistra e ancora oggi in vigore, metteva il trasporto sul ferro come priorità e prevedeva che il trasporto su gomma fungesse da “adduzione” alla linea ferrata: la realtà è un’altra! A conti fatti, chi comanda in Umbria si ricorda della FCU solo in campagna elettorale o, al massimo, per “Eurochocolate”!
Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia



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