Festa del papà

Non è vedo che le figlie femmine finiscono sempre per scegliere un uomo simile al padre che hanno avuto. Io ne ho inconsciamente scelto uno che è agli antipodi, totalmente l'opposto.
Io ho scelto un padre di famiglia, un uomo presente, un uomo che non mortifica ma stimola. Un uomo fedele (spero!) che sprona e sostiene. Un uomo che, semplicemente, c'è. Coi suoi limiti e le sue debolezze, certo, ma c'è e so per certo che per i miei figli ci sarà sempre e li sosterrà in qualunque cosa decideranno di fare. E crederà sempre nelle loro capacità. Sarà il primo fan dei suoi figli, sarà quello che litiga con gli altri padri per stabilire chi ha il figlio più in gamba, ne sono certa!
La verità è che io e mio padre siamo ai ferri corti. Molto corti.
Non vi tedierò spiegandovi i motivi penosi per i quali siamo arrivati a questo punto, le parole tremende che sono volate, le accuse spaventose che ci siamo fatti, ma tant'è: siamo al foto finish e temo che niente potrà mai tornare come prima tra noi.
Sebbene oggi gli abbia mandato il canonico sms d'auguri giusto per non sentirmi rinfacciare di non averlo fatto, giusto per non servire l'incipit per una nuova discussione, non è una bella festa per me-figlia. Mi ricorda che ho un padre che è la pallida imitazione del grandioso uomo che era o che pensavo che fosse.
So che prima o poi arriveremo alla resa finale ma temo quel momento perché sono consapevole che non finirà per niente bene. Pensandoci bene, forse la parola fine l'abbiamo già messa solo non abbiamo il coraggio di ammetterlo apertamente.
Non ci sono vinti o vincitori ma solo due persone che soffrono di questa cosa e che fino alla fine dei loro giorni si chiederanno dove hanno sbagliato.