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Festival di Cannes: l’Italia a la Semaine de la Critique

Creato il 15 maggio 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Dopo il delirio di ieri per Nicole Kidman/Grace di Monaco, il festival di Cannes è entrato nel vivo con la presentazione dei primi due film del concorso ufficiale e con l’apertura delle sezioni collaterali, Un Certain Regard, Quinzaine des Realisateurs e Semaine de la Critique.

Ed è opportuno partire subito da quest’ultima per il racconto della giornata, perché riguarda direttamente il cinema italiano. Ad inaugurare la Semaine de la Critique è infatti il film italiano Più buio di mezzanotte, esordio alla regia di Sebastiano Riso. Prodotto da Rai Cinema con il sostegno della Sicilia Film Commission e distribuito da Istituto Luce, il film è liberamente ispirato alla storia di Davide Cordova, conosciuto ai più come Fuxia, storica draq queen del Mucca Assassina. Una storia di emarginazione, una storia di formazione difficile, dolorosa, struggente, ambientata in una Catania mai dipinta cosi sullo schermo. Ad accompagnare il film sulla croisette sono venuti tutti gli attori, da Pippo Del Bono a Vincenzo Amato, da Davide Capone a Micaela Ramazzotti. Un cast d’eccezione che il regista Riso ha avuto l’onore di dirigere al suo debutto dietro la macchina: “questo film è stato un miracolo” – ha dichiarato il regista. “Non credevo di poter contare su attori simili, ma tutti hanno sposato il progetto con passione“.

Timothy Spall - Press conference - Mr. Turner © FDC / M. Petit

Timothy Spall – Press conference – Mr. Turner © FDC / M. Petit

Se ha convinto unanimemente il film di Riso, i primi due film del concorso ufficiale non sono stati da meno. La competizione è dunque iniziata con il piede giusto, lasciando presagire bene per i prossimi giorni. Timbuktu di Abderrahmane Sissako è ambientato tra la Mauritania e il Mali ed è il racconto di donne e uomini contro l’oppressione delle orrende leggi dell’integralismo islamico. Un film secco, che offre un ritratto realistico e senza filtri di un’esistenza struggente e brutale, di una vita apparentemente senza futuro. Un’opera d’inchiesta e di implicita denuncia che, come ha dichiarato il regista, rientra in quella necessità cinematografica di “raccontare realtà difficili, quelle che non hanno spazio sui mezzi di comunicazione”.

L’altro film in corsa per la Palma presentato oggi è Mr. Turner di Mike Leigh, che torna a Cannes dopo quattro anni. La sua ultima apparizione sulla Croisette fu infatti nel 2010, quando il suo bellissimo Another Year uscì dalla kermesse ingiustamente a mani vuote. Un destino che speriamo non incontri anche la sua nuova fatica, biopic del pittore romantico William Turner, “uno dei più grandi pittori di tutti i tempi, radicale e rivoluzionario, un soggetto ideale per un film”, come l’ha definito lo stesso regista inglese. Mr. Turner è un film delicato e profondo al tempo stesso, formalmente impeccabile e suggestivo, con un Timothy Spall in forma smagliante, che ci regala probabilmente la sua miglior performance di sempre. Ancora nessuna società italiana si è mossa per comprarlo. Se le cose dovessero rimanere così, sarebbe l’ennesimo grave “delitto” dei nostri distributori.

di Antonio Valerio Spera  per Oggialcinema.net

 


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