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Fiammata anomala al Centro Oli Legambiente: “Non bastano rassicurazioni. Urge un sistema di monitoraggio certo e trasparente”

Creato il 13 gennaio 2014 da Ecodibasilicata

L’ennesimo strano episodio di oggi al Centro oli di Viggiano mette ancora una volta in evidenza le criticità connesse alla presenza dell’attività petrolifera in Val d’Agri: l’impatto ambientale della struttura produttiva e la carenza di informazioni certe. L’impianto di desolforizzazione (con annessi e connessi), così come dimostrato dall’esperienza ormai di un quindicennio, ha un’alta frequenza di malfunzionamenti, intoppi, incidenti. A fronte di tutto ciò, non possono più bastare le rassicurazioni dell’Eni sulle possibili conseguenze.
In Val d’Agri dobbiamo ancora recuperare il tempo perduto sul fronte dei controlli e della sicurezza, per i cittadini e per l’ambiente. Urge un sistema di monitoraggio certo e trasparente, cui deve necessariamente accompagnarsi un insieme di regole e procedure chiare, oltre ad un livello di diffusione delle informazioni in tempo reale, fino ad oggi inesistente, controllato dalla mano pubblica che sia in grado di “dettare” la linea, anche a scapito dei forti interessi economici in gioco.
Un sistema che sia in grado di dare certezze e sicurezze ai cittadini che oggi invece vedono la presenza dell’industria petrolifera in Basilicata solo come una minaccia per la salute e per l’ambiente.
Legambiente si rivolge al mondo del lavoro, della scuola e all’intera società civile affinchè esercitino un rinnovato ruolo di custodia del territorio, a tutela di diritti irrinunciabili, per pretendere un presente e un futuro “puliti” per la Val d’Agri e per tutta la Basilicata.
Controlli, trasparenza e deciso sostegno alle aree protette: queste sono le risposte che le popolazioni dei territori interessati chiedono e si aspettano di ottenere. A questi obiettivi si rivolgerà inoltre ancora una volta, con maggior forza e decisione, l’impegno della Legambiente.

fiammata centro Oli 13 01 2014


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