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...fiamme nel deserto

Creato il 15 luglio 2011 da Omar
...fiamme nel desertoOggesù, che bei film maranza si confezionavano negli anni Novanta! Hot Spot, uscito nel 1990 e trascuratissimo all'epoca, pare col senno di poi uno degli esempi più fulgidi di quel filone neo-noir alla Brivido caldo, che saccheggiava la letteratura pulp (quando ancora Tarantino s'ingozzava di bibite gassate dietro il bancone d'un negozio di home-video), condendola con zaffate scorrette - e per questo pregiatissime - di sesso torbido. Qui il regista è un eccellente Dennis Hopper che, trovandosi tra le mani il sex-symbol più in voga del momento (l'allora bel tenebroso Don Johnson, inespressivo e buzzurro al punto giusto quando massacra di pugni un tipo che gli dice: «Tu sei un duro, eh?». E Johnson, impassibile: «No, sei tu il duro, io sono peggio» e giù valanghe di cartoni) mette a segno una bella storia afosa tratta dal romanzo (anch'esso degno di nota) di Charles Williams. Deserti polverosi, routine di provincia e sberle tonanti: roba che gli standard cinematografici attuali non si concedono più! E oggi...fiamme nel deserto nessuno si permetterebbe finali così cinici e immorali come quello che ci regala questa pellicola, mentre scene erotiche così spinte sarebbero probabilmente pompate da un ributtante battage pubblicitario, all'epoca invece le si dava abbastanza per scontate perché il sesso, qualcuno dovrebbe avvisare gli sceneggiatori di Hollywood, esiste da sempre e il cinema ci ha sempre campato sopra. Inoltre in questo film il cast funziona perfettamente. Johnson è - strano ma vero! - perfetto nel ruolo di uno straniero incendiario in un sonnacchioso paese di provincia, spartito tra una brunetta virginea ma non troppo (Jennifer Connelly, al suo primo nudo) e una bionda bella e scostumata (Virginia Madsen). Da sturbo la colonna sonora, tutta giocata sui riff di blues, con John Lee Hooker e Miles Davis a farla da padroni. La confezione finale non contiene nessuna perla veramente originale, d'accordo (per strabiliare davvero sui torbidi sotterranei della provincia rurale a stelle e strisce basterebbe per esempio procurarsi un romanzo intitolato Santuario, di un certo William Faulkner), ma sicuramente vedere un film così non è tempo sprecato, anzi: ad avercene ancora, di giocattolini di 'sto genere.

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