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Fidenza che viene: proiezione in cemento del vuoto culturale

Creato il 21 dicembre 2012 da Ambrogio Ponzi @lucecolore
Fidenza che viene: proiezione in cemento del vuoto culturale
Se leggiamo la delibera della Giunta Comunale numero 219 del 06 Dicembre 2012 avente per oggetto il "PROGRAMMA DI RIQUALIFICAZIONE URBANA “NUOVE CENTRALITA’ URBANE. IL NODO STAZIONE COME AMPLIAMENTO DELL’AREA CENTRALE DI FIDENZA”. RICOMPOSIZIONE DI PIAZZA STAZIONE. PROGETTO DEFINITIVO. QUARTO STRALCIO. APPROVAZIONE."  non riusciamo a capire niente di quanto effettivamente deliberato oltre al fatto che 400.000 euro in conto capitale verranno comunque spesi. 
Esaminando gli allegati spunta finalmente il vero oggetto della delibera: una pensilina di attesa taxi, resta invariato l'ordine di spesa, sui soldi non si scherza, di 400.000 euro. Ecco la soluzione architettonica adottata. 
Fidenza che viene: proiezione in cemento del vuoto culturale
Fidenza che viene: proiezione in cemento del vuoto culturale
Le due foto sono approssimative e spazialmente discordanti, ma dovrebbero illustrare la stessa cosa, resta comunque invariata la spesa di 400.000 euro. La soluzione adottata non garantisce la fruibilità del manufatto nei mesi estivi visto l'ampio utilizzo di materiale trasparente e l'esposizione diretta ai raggi solari. 


Fidenza che viene: proiezione in cemento del vuoto culturale

Pianta complessiva stazione-torri-piazzale


Per una disinformazione completa riportiamo, refusi compresi, il contenuto dell'allegato 5 dove, senza entrare minimamente nella sostanza della delibera, ci si muove leggiadri nel mondo dei sogni. Chi ci capisce è bravo e, a questo punto, potrà decidere se l'offesa alla città sia dovuta a intenzioni dolose o colpose. Il filmato sotto può costituire un approccio diverso al problema, ascoltatelo:
video

RELAZIONE GENERALE
Primo evento. Il concretizzarsi nel centro dell’unità urbana territoriale Fidenza appunto, a sud del segmento specifico del vasto epocale riassetto infrastrutturale - tangenziale nord, A1, linea ferroviaria Bologna-Milano, TAV - il concretizzarsi del nuovo ambiente urbano aspirante alla bellezza, e, per dirla con la categoria tutta da reinterpretare, aspirante alla comodità; solo un comparto architettonico, ma un comparto architettonico solido, decoroso, identitario, formalmente integrato con alcuni dei principali edifici cittadini di uso pubblico, soprattutto con il pregevole esempio di edilizia ferroviaria anni venti, il cosiddetto FV (fabbricato viaggiatori) anni venti (del secolo scorso), firmato dall’ingegner Bianchi. Secondo evento. Il delinearsi della inedita stagione progettuale, distinta né dal professionismo anonimo né dall’ennesima epifania dello star system architettonico, bensì dalla ricerca degli architetti nuovi, a prescindere dal dato anagrafico. La sintesi di questa tesi e di questa antitesi dovrebbe verificarsi nel progetto qui illustrato: il progetto della piazza della stazione. L’invaso sarà davvero nodale, dal momento che rappresenterà l’incrocio delle principali direzioni del centro storico, centro storico così come è adesso, con la sua pianta non troppo dissimile dalla planimetria urbana ottocentesca, di quando ancora Borgo San Donnino partecipava del Ducato di Parma Piacenza Guastalla. Quella planimetria, dotata di impianto circolare e di uno rettilineo, spingeva qualcuno al paragone con la forma della spinetta. La forma urbis di una città costituisce un bene culturale ed è qualcosa di più di un ornamento; esprime un significato importante. Converrà dunque riportare l’immagine della spinetta a modo di selciato della nuova piazza. Qui si intersecheranno l’asse di via Gramsci, o antico cardine, e la circonvallazione settentrionale interna costituita dal susseguirsi del tracciato di via Carducci (da abbellirsi mediante i filari di alberi)) con via Mazzini. Perché l’intersezione si attui veramente, si è costruito il sottopassaggio per le automobili, che rende ai pedoni un altro addendo del sistema delle piazze centrali fidentine, che si comincia a ridefinire alla metà degli anni ottanta e che ora si viene ultimando. Se dovessimo dire quale sarà la più bella e la più moderna delle piazze fidentine centrali potremmo esclamare: la piazza ancora da progettare e da eseguire al posto del dismettendo istituto agrario Solari, in fregio a via Cornini Malpeli, al lato del vecchio foro boario. Ma una risposta ci preme di più. Forse la più bella e la più moderna, sarà proprio la piazza della stazione, la cui spazialità è definita dalle magnifiche architetture urbane, i Nuovi Terragli, gli edifici pubblici e privati ancora freschi di cantiere. Ad essi si unisce la costruzione ipogea, fabbricata nella pietra artificiale (quasi naturale) di Fidenza, nel glassblok, vetromattone; il deposito delle biciclette, chiuso, custodito, di notevole pregio architettonico - tipologia originale per il nostro Paese, non a caso tipologia mutuata da Amsterdam o altra città olandese, e non da Ferrara, la città d’arte patrimonio dell’umanità, che pure è la città della bicicletta (così si legge sui cartelli stradali segnaletici), eppure manca del parcheggio centrale di questi amati mezzi, tradizionali e ecologici. Ad essi si unirà la torre telematica, dove i display scintilleranno dei pixel e dei colori del mondo. La nuova piazza della stazione sarà bella e comoda, ricca di tutto ciò che ci deve essere e di tutto ciò che non ci deve essere, e, come sempre, la bellezza più funzionalità darà luogo

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