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FIL – Felicità Interna Lorda

Creato il 04 agosto 2012 da Mente Libera

Secondo i parametri occidentali basati sul PIL (Prodotto interno lordo), il Bhutan risulterebbe essere una delle nazioni più povere della terra; in realtà qui nessuno muore di fame, non esistono mendicanti, né criminalità, il 90 % della popolazione ha accesso gratis alla sanità e all’istruzione pubblica.

fonte: http://www.bhutan-italy.com/main/index.php?option=com_content&task=view&id=100&Itemid=64

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Già dal quattro anni il Bhutan adotta come indicatore per calcolare il benessere della popolazione il cosiddetto indice di Felicità interna lorda. La svolta decisa dal trentaduenne monarca, Jigme Khesar Namgyel, fu in realtà teorizzata negli anni Settanta del secolo scorso dal nonno. I criteri presi in considerazione sono la qualità dell’aria, la salute dei cittadini, l’istruzione, la ricchezza dei rapporti sociali. Secondo i dati della Banca Mondiale, il Paese è uno dei più poveri dell’Asia, con un Pil pro capite di 1,800 dollari. Tuttavia, secondo un sondaggio della rivista Businessweek, è anche la nazione più felice del continente e l’ottava al mondo.

Ad agosto del 2011 il modello bhutanese fu fatto proprio dall’Assemblea generale dell’Onu con una risoluzione che riconosceva il raggiungimento della felicità come un traguardo fondamentale dell’uomo ed esortava gli Stati membri a sviluppare metodi più efficaci del Pil per misurare il benessere dei propri cittadini.

tratto da http://www.lettera22.it/showart.php?id=12154&rubrica=169

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Eppure, ciò che sfugge alla quasi totalità degli ammiratori del Bhutan, è il prezzo che la popolazione bhutanese deve pagare per il suo benessere. L’applicazione degli indicatori alla base del Gnh è infatti piuttosto soggettiva, e il Governo di Thimphu, negli anni, ne ha approfittato per affermare il primato dell’etnia bhotia sul resto del Paese.

La popolazione bhutanese è composta di due etnie. Quello dei bothia è il gruppo principale e il più potente politicamente. La dinastia dei Wangchuck, appartenente all’etnia bothia, è sul trono dal 1907 e nel tempo ha imposto il buddismo e il dzongkha come religione e lingua ufficiali. La seconda etnia del paese, è quella dei lhotsampa, induisti di origine nepalese. I lhotsampa si stabilirono nelle regioni meridionali del Bhutan alla fine del XIX secolo e ottennero lo status di cittadini nel 1958.

Nel 1985 però il re emanò una legge sulle nazionalità che, ridefinendo il concetto di cittadino, classificò i lhotsampa come “non veri bhutanesi”. Negli anni Novanta quasi 100 mila bhutanesi di origine nepalese ripiegarono verso i campi profughi del Nepal e la situazione oggi non è migliorata: i cittadini di origine nepalese rimasti in Bhutan sono discriminati e lo Stato non li riconosce.

La Felicità interna lorda del Bhutan è costruita solo per gli appartenenti all’entnia bothia, l’etnia al potere, basandosi su un pericoloso quanto controverso concetto di conservazione del patrimonio culturale. Se il Pil deve essere messo in discussione come non indicativo del reale benessere di una società, forse anche il concetto di Felicità interna lorda va rivisto, evitando di far coincidere la prosperità di una parte della popolazione con la discriminazione delle minoranze.

  di Martina Greco

fonte http://www.wakeupnews.eu/bhutan-felicita-interna-lorda-ma-solo-per-pochi/   


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