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Film inclassificabili: capolavori e falsi miti

Creato il 07 luglio 2010 da Mcnab75
Film inclassificabili: capolavori e falsi miti

Piccolo post che nasce dopo aver letto la recensione di Valhalla rising, scritta dall'amico Elgraeco. Leggendola ho subito pensato di trovarmi davanti a uno di quei film difficili da catalogare: o troppo folli, o troppo intimisti. Spesso senza una trama vera e propria, ma con una potenza visionaria non indifferente.

Sono quei film che dividono critica e pubblico. Spesso si abusa nel chiamarli capolavori, mentre a volte assumono pericolose derive da vere e proprie porcate. In fondo rientrano più nella categoria “arte”, che non in quella “cinema”, quindi le interpretazioni a cui si prestano vanno da un estremo all'altro.

Di solito non amo particolarmente questo genere di operazioni, ma ammetto di essere innamorato di almeno un paio di titoli appartenenti a questa non-categoria. Ma citiamone un po', di questi film, sia belli che brutti. Visto che vado un po' a spanne, sentitevi liberi di aggiungerne altri.

Pi Greco il teorema del delirio

Maximillian Cohen, matematico geniale quanto eccentrico, soffre di inspiegabili e continue emicrania fin da quando era ragazzo e fa uso massiccio di pillole per ridurre i dolori. Uomo solitario, vive quasi in recluso nel suo appartamento-laboratorio, il suo unico amico è il professore Sol Robeson. Max crede in alcuni principi che regolano la sua vita: la matematica è il linguaggio della natura; ogni cosa esistente può essere spiegata e rappresentata con i numeri; se si rappresentano su un grafico i numeri di ogni sistema, emergono degli schemi. Quindi ci sono schemi ovunque in natura. Sulla base di tali principi, Max lavora sulla sequenza del pi greco cercando di descrivere un sistema che sia in grado di predire gli eventi.

Ne ho parlato qui, ma è una recensione del 2007 (imbarazzante leggerla ora). Confermo la bellezza del film, che consiglio a tutti di recuperare. Folle e lucido allo stesso tempo, Pi greco è un lungometraggio sopraffino, in cui si scorgono attimi di vera grandezza, così ben nascosta in un apparente banalità quotidiana, da sembrare ancora più soprendente.

L'ultima onda

David Burton è un tranquillo avvocato di Sidney, tutto lavoro e casa ove è atteso dalla moglie Annie e dalle figliolette Susan e Grace. Quando la polizia accusa alcuni aborigeni di avere ucciso uno di loro, certo Billy Corman, il reverendo Burton, un pastore padre di David, lo induce ad assumerne la difesa nonostante non sia solito accettare cause penali. Per meglio difendere i suoi clienti, David chiede informazioni a Chris, uno di loro che lo mette in contatto con l'anziano e misterioso Charlie. Nel frattempo accadono fatti inspiegabili nella natura australiana quali piogge a ciel sereno, grandinate con chicchi colossali, discesa dal cielo di petrolio e ranocchi; e il giovane avvocato compie dei sogni che gli danno l'impressione di esser già vissuto in altra epoca. Chris, infatti, gli chiede se non sia un "mulkurul", cioè uno di quegli esseri che compaiono ciclicamente sulla terra per annunciare la fine di un'era e l'inizio di un'altra dopo una immane catastrofe.

Film di Peter Weir del 1977, per me è un altro pollice alto. Si barcamena a metà tra il thriller, l'horror apocalittico e il documentaristico, con una freddezza stilistica ben più funzionale delle baracconate hollywoodiane tutto urla e colpi di scena (vedi I segni del male, tanto per dirne uno). Credo non sia semplice recuperarlo, per questo la ricerca è ancora più solleticante, giusto?

Antichrist

Una coppia, mentre sta facendo l’amore, perde l’unico figlio che, incustodito, precipita da una finestra. Nel tentativo di superare il dolore e ricominciare a vivere, l’uomo, che è psicoterapeuta e che pare aver reagito con più forza alla tragedia, conduce la moglie, per guarirla, in una capanna in mezzo ai boschi, chiamata Eden, in cui la donna aveva, anni addietro, completato la sua tesi di laurea sulla stregoneria nel Medioevo.

Eden, luogo di paure ancestrali, si rivelerà un inferno che farà affiorare ogni malvagità.

Lanciato con tutte le solite montature fatte ad arte per denunciarlo come film scandalo, l'ultima opera di Lars Von Trier risulta più che altro pretestuosa per affrontare il lato femmineo della natura. Ma lo fa in modo disimogeneo (artistico), scadendo nel morboso e negli effettacci da b-movie italiano degli anni '70. L'avesse girato Lucio Fulci, molti parlerebbero di spazzatura, ma siccome di tratta di Von Trier...

Insomma, a me non è piaciuto. Ma so che qualcuno lo considera un capolavoro. I punti di vista sono come i buchi del sedere: ciascuno ha il suo...

L'Inferno

La prima cantica dantesca rievocata in una ricostruzione che cerca di riproporre con fedeltà le varie punizioni inflitte ai peccatori. Il film è tutto nella visionarietà scenografica, dei costumi e degli effetti speciali, che sono un vero viaggio negli incubi dell'inferno. La narrazione è prosciugata al minimo raccordo tra un supplizio e l'altro e si muove per personaggi-chiave. L'obiettivo non è la poesia, l'epica o l'etica, ma soprattutto la meraviglia. A tratti memorabile, soprattutto nei grandi paesaggi disseminati di dannati. (da: http://www.davinotti.com/)

Attenzione! Trattasi del primo lungometraggio italiano, datato 1911. Considerata la veneranda età (99 anni!), L'inferno di Adolfo Padovan è ancora oggi un capolavoro visionario, surreale, con tanto di effetti speciali, scene di massa, gore. Su Youtube c'è. Guardatelo, poi ne riparliamo. A voler ben guardare, meriterebbe un post a parte.

Stalker

Un intellettuale e uno scienziato - rispettivamente chiamati "Scrittore" e "Professore" per tutta la durata del film - si avventurano nella "Zona", un territorio rurale desolato e in rovina dove le normali leggi fisiche sono state stravolte per cause ignote. Si vocifera che la Zona - isolata da un cordone di sicurezza governativo, in cui tuttavia gli stessi militari non osano spingersi - contenga una stanza in cui si possono avverare i «desideri più intimi e segreti»: è questo il luogo che i due uomini vogliono raggiungere. Per affrontare il viaggio con qualche sicurezza, i due ingaggiano uno "Stalker", una guida illegale esperta del territorio.

Con una sinossi del genere potrebbe sembrare un film d'avventura, di quelli moderni, tutto misteri, colpi di scena e azione. Niente di più sbagliato. L'opera del regista russo Tarkovskij è una insieme di filosofia, simbolismo e fantascienza superimpegnata (così impegnata, che spesso stanca). Trattasi di filmone, con una fotografia maestosa e una potenza “mentale” notevole. Però è noioso. Credo sia difficile, quasi impossibile, vederlo due volte. Insomma: non il genere di film da vedere in una sera d'agosto, tanto per passare il tempo.


Film inclassificabili: capolavori e falsi miti

(da Pi greco il teorema del delirio)
Film inclassificabili: capolavori e falsi miti

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