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Film stasera sulla tv in chiaro: BABEL (venerdì 17 gennaio 2014)

Creato il 17 gennaio 2014 da Luigilocatelli

Babel, Rai Movie, ore 23,15.
30119_galphoto_hi_3391_2Pochi cineasti negli ultimi dieci-quindici anni sono stati così influenti come il duo messicano composto da Alejandro González Iñárritu (regista) e Guillermo Arriaga (sceneggiatore). Insieme hanno realizzato tre film con una struttura narrativa a incastro che ha definito un vero, nuovo modello cinematografico, applicato, copiato e replicato successivamente un’infinità di volta da autori sparsi ovunque. Poi l’alchimia si è dissolta, i due hanno litigato e ognuno se n’è andato per conto suo (e finora quello che ha dimostrato di cavarsela meglio è stato Iñárritu, che anche senza l’ex partner ha realizzato un gran film come Biùtiful). Però quella trilogia – AmoresPerros (il più crudele e grezzo, ma forse il migliore), 21 grammi e Babel – realizzata tra 2000 e 2006, resterà. Il sistema, chiamiamolo così, Iñárritu-Arriaga prevede, oltre all’intreccio e alla intersecazione di più storie, anche una loro convergenza verso un punto fatale, un punto di collisione-frattura-esplosione che, anche se apparentemente insignificante, ribalterà le vite di chi è coinvolto generando un effetto a catena. Congegno narrativo formidabile, che Arriaga ha portato alla sua perfezione e Iñárritu ha mostrato di saper mettere in scena al meglio. Questo Babel è la tappa estrema della ricerca linguistica e formale della coppia, già con un sospetto di maniera e autocitazione, pur restando un risultato formidabile. Come in 21 grammi, anche stavolta ci sono di mezzo finanziamenti americani e star di Hollywood (le più engagé). Brad Pitt (che dimostra interpretando e mettendo i soldi in questo film di avere un cervello oltre alla magnificenza fisica che sappiamo) e Cate Blanchett sono una giovane coppia americana che ha appena perso un figlio. Vanno in Marocco, e durante un’escursione lei resterà ferita gravemente da un colpo di fucile sparato da un ragazzo-pastore dei monti dell’Atlante. Intanto la governante che a casa si occupa degli altri due figli della coppia, decide di portarli in Messico a una festa di nozze: sarà la peggior decisione della sua vita. E un’altra storia si svolge in una allucinata, alienante Tokyo dalla mille luci. Quel colpo di fucile cambierà tutto, e noi restiamo avvinti allo schermo (grande o piccolo che sia) a seguire il gioco del destino, del caso e anche della necessità. Perché forse c’è una ragione che non sappiamo a governare e tessere queste trame dell’esistenza.


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