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[Film Zone] La parte degli angeli (2012)

Creato il 28 novembre 2012 da Queenseptienna @queenseptienna

[Film Zone] La parte degli angeli (2012)Titolo originale: The Angels’ Share
Regia: Ken Loach
Sceneggiatura: Paul Laverty
Durata: 101 minuti
Anno: 2012
Genere: Commedia/Dramma
Cast: Paul Brannigan, John Henshaw, Gary Maitland, William Ruane, Jasmin Riggins

Ken Loach è uno di quei registi che per gli appassionati di cinema non ha bisogno di presentazioni. Amato dalla critica, è stato premiato più volte ai festival cinematografici internazionali, vincendo ad esempio la palma d’oro al festival di Cannes nel 2006 per Il vento che accarezza l’erba.

Un tratto fondamentale dello stile di Loach è la rappresentazione iperrealista della società britannica, ottenuta grazie all’attenzione quasi maniacale che viene riservata alla stesura della sceneggiatura – tanto che alcune scene che sembrano improvvisate sono in realtà frutto di un grande lavoro di riscrittura – e all’impiego, anziché di attori professionisti, utilizza spesso attori esordienti che condividano tuttavia alcune esperienze di vita con il personaggio che interpretano.

L’ultimo film diretto da Ken Loach si chiama The Angels’ Share (in italiano La parte degli angeli) e sarà distribuito nelle sale nostrane il 13 dicembre di quest’anno.

Io ho avuto modo di vedere il film in lingua originale (adoro gli accenti della Gran Bretagna e quello scozzese è talmente marcato da essere quasi surreale), ed ecco i miei due spoilerosi cent al riguardo.

Partiamo dal titolo. The Angels’ Share fa riferimento alla parte di whiskey che viene persa durante il processo di invecchiamento. Il whisky in effetti ha un peso rilevante all’interno della storia.

Protagonista del film è Robbie, un giovanissimo delinquente di Glasgow che, con un figlio in arrivo, cerca disperatamente di rimettersi in carreggiata. Solo che, intricato com’è nelle maglie della subcultura criminale del proletariato scozzese, ogni suo tentativo sembra destinato a fallire in partenza. Quando Robbie viene condannato a svolgere lavori socialmente utili, fa la conoscenza di Harry, il suo supervisore. Grazie a Harry, Robbie comincia a interessarsi al mondo della degustazione di whisky e, dopo una visita a una distilleria, troverà l’ispirazione, con alcuni compagni conosciuti durante il servizio sociale, per mettere a segno un colpo che potrebbe riportare la sua vita, quella della sua ragazza e di suo figlio di nuovo sui binari.

The Angels’ Share affronta i temi tipici della filmografia di Loach: Robbie è un giovane membro del proletariato urbano che non sembra in grado di emergere dalla spirale di degrado in cui è costretto più dalla società che dalle sue azioni. È vero che Robbie è un delinquente (c’è una lunga e quasi straziante scena in cui viene raccontato per quale motivo Robbie ha passato l’adolescenza in prigione), ma è un delinquente che cerca di redimersi – eppure la società stessa sembra volergli impedire di alzare la testa.

In sostanza, The Angels’ Share è una storia di redenzione. Il che ci porta al primo, enorme problema che ho riscontrato con il film: la morale.

Per essere una storia di redenzione, The Angels’ Share ha un sottotono morale molto debole. Robbie cerca di fuggire da una vita di crimine e delinquenza, ma non lo fa rimboccandosi le mani – perché il suo passato glielo impedisce –, lo fa compiendo un crimine. Di sicuro un crimine meno atroce di quello che ha segnato la sua adolescenza, ma pur sempre un’azione disonesta. Il che da una parte può sembrare ingegnoso, perché sottintende che non c’è via di scampo a determinate situazioni se non usando l’astuzia, ma d’altra parte è totalmente contrario al messaggio del film, quello della “seconda opportunità”. Robbie non ha avuto una seconda opportunità, si è solo fatto più furbo.

Il secondo problema che ho con il film è il tono che non si mantiene costante tra prima e seconda parte. Tutto comincia come dramma, ma verso metà il film prende la direzione della commedia alla Full Monty. Sia la parte drama che quella comedy sono a loro modo ben riuscite, ma trovo che insieme si mischino poco e male, indebolendo tutto l’impianto narrativo.

Tutto sommato, The Angels’ Share è una dramedy con buone interpretazioni – Paul Brannigan, l’esordiente che interpreta Robbie è davvero bravo –, ha buoni momenti drammatici e comici purtroppo mischiati insieme in maniera non armonica. Il problema è che dietro la macchina da presa c’è Ken Loach, che gli stessi temi del film li aveva affrontati molte altre volte e con molta più intelligenza. Non sto dicendo che sia un brutto film, è sicuramente guardabile e piacevole, ma visti i presupposti avrebbe dovuto essere meglio.

[Film Zone] La parte degli angeli (2012)


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