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[Film Zone] Re della terra selvaggia (2012)

Creato il 15 febbraio 2013 da Queenseptienna @queenseptienna

[Film Zone] Re della terra selvaggia (2012)

Titolo originale: Beasts of the Southern Wild
Regia: Benh Zeitlin
Sceneggiatura: Lucy Alibar, Benh Zeitlin
Durata: 93 minuti
Anno: 2012
Genere: Dramma/Fantasy
Cast: Quvenzhané Wallis, Dwight Henry, Levy Easterly
Voto: [Film Zone] Re della terra selvaggia (2012)

Ho cominciato a interessarmi a Re della terra selvaggia addirittura un anno fa, quando ancora si chiamava Beasts of the Southern Wild e vinse il gran premio della giuria al Sundance Film Festival e fu successivamente acclamato come uno dei migliori film indipendenti dell’anno. Ora che il film si è aggiudicato quattro strameritate nomination agli Oscar (miglior film, regia, attrice e adattamento) ed è perfino arrivato nei cinema italiani, posso finalmente sbilanciarmi e darne un parere oggettivo.

Re della terra selvaggia è il miglior film del 2012. Sì, meglio dello Hobbit, di Lincoln, di Django Unchained, di quella mezza ciofeca sopravvalutata di The Dark Knight Rises, meglio di The Avengers, meglio anche dei film che non ho visto, perché Beasts of the Southern Wild è un film stupendo.

Hushpuppy è una bambina di sei anni che vive nel villaggio di Bathtub, una comunità tagliata fuori dal mondo civilizzato e che, ciò nonostante, riesce comunque a vivere un’esistenza tranquilla e felice. Ma la grande tempesta è all’orizzonte, e Hushpuppy non dovrà fare i conti solo con l’incombente disastro metereologico, ma anche con il deteriorarsi della salute del padre e con delle creature misteriose e preistoriche, gli Auroch, che si sono svegliati dal loro sonno nei ghiacci dell’Antartide e stanno marciando a tutta velocità verso Bathtub.

La cosa che mi colpisce di Re della terra selvaggia è che molti (incluse webzine fantasy più prezzolate di Scrittevolmente) ci leggono una netta presa di posizione sul tema del surriscaldamento globale. Ebbene, non si tratta un film che parla di global warming. Non è una parabola ambientalista. Pensare che lo sia significa o non aver capito una fava, o ripetere a pappagallo quello che vanno dicendo persone che non hanno capito una fava, o utilizzare un’opera artistica per la propria agenda politica. Non so quale delle tre sia peggio.

In realtà, come dice Roger Ebert,

You can make “Beasts of the Southern Wild” into an allegory of anything you want. It is far too detailed and specific to fit easily into general terms.

And now, SPOILERS!

[Film Zone] Re della terra selvaggia (2012)

Re della terra selvaggia ha un senso molto più generale, e molto meno allegorico. È un film sull’uomo che nonostante le avversità riesce a trovare la forza di rialzarsi. Non a caso è ambientato in un microcosmo sociale che ricorda la devastazione lasciata dall’uragano Katrina in Louisiana. La gente di New Orleans con Katrina ha perso tutto e ciò nonostante ha saputo trovare la forza e il coraggio di alzarsi e guardare al futuro.

Hushpuppy qui è metafora di questa condizione innata nel genere umano. La scena della catarsi è quella in cui Hushpuppy incontra gli Auroch. Nella scena, secondo alcuni, non succede nulla. Pare che sia anticlimatica. In realtà, se si segue il filo logico del film, in particolare facendo riferimento alla narrazione di Hushpuppy, non ci vuole molto a realizzare che il “nulla” che accade nell’incontro tra la bambina e le bestie selvagge accade perché Hushpuppy non è più una bambina, per lo meno interiormente, perché tutto ciò che ha affrontato dall’inizio del film ha fatto di lei un animale forte (io il film l’ho visto in inglese e si parla di strong animal, non so come sia stata resa l’espressione in italiano).

Everybody loses the thing that made them. It’s even how is supposed to be in nature. The brave men staty and watch it happen. They don’t run.

La chiave dell’intero film sta in queste poche frasi pronunciate da Hushpuppy poco prima dell’incontro con gli Auroch. Quando la bambina si trofa alla fine faccia a faccia con la bestia selvaggia, l’animale non ha motivo di attaccarla, perché riconosce in lei un animale forte quanto sé stesso. Si tratta di una scena fortemente simbolica, e che per forza di cosa è destinata a lasciare indifferente chi si aspettava uno scontro tra gli Auroch e Hushpuppy. Ma Re della terra selvaggia non è quel genere di film.

E qui finiscono gli spoiler.

Ho detto a inizio recensione che Re della terra selvaggia è un film straordinario, il migliore dell’anno, a mio avviso, proprio in virtù degli aspetti simbolici e allegorici della trama. Ma non solo. Sarei una persona esecrabile se mi piacesse un film solo perché è simbolicamente pregnante. La verità è che Beasts funziona molto bene da qualsiasi punto lo si voglia guardare. È una storia postapocalittica, permeata di realismo magico, un racconto di formazione e anche una parabola sull’umannità in cui il simbolo e l’allegoria funzionano perché sono inseriti in un contesto in cui non suonano nozionistici e pretenziosi.

Hushpuppy è il vero cuore della storia, non solo per l’evoluzione psicologica che subisce dall’inizio alla fine del film, ma anche perché l’interpretazione di Quvenzhané Wallis, che aveva solo sei anni all’epoca delle riprese e mentì sulla sua età per essere ammessa ai provini, è forse una delle più impressionanti dell’anno. E quando attrici così giovani e senza esperienza riescono a realizzare performance potenti come questa, il merito va anche alla persona che le ha dirette. In questo caso Benh Zeitlin, che del film è anche sceneggiatore e coautore della bellissima colonna sonora. Benh Zeitlin è probabilmente uno dei migliori registi esordienti degli ultimi anni, e mi auguro che da qui a ora la sua strada sia in discesa.

A voi, potenziali spettatori, dico solo: non perdetevi Re della terra selvaggia, per una volta che in Italia portano al cinema un film indipendente con un tempismo non discutibile.

[Film Zone] Re della terra selvaggia (2012)


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