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Finalmente in dvd l’Alien alla trippa di Ciro Ippolito

Creato il 08 giugno 2014 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Essendo datato 1980, in molti, soprattutto ai tempi del boom delle videocassette e delle prime emittenti televisive private, hanno creduto che si trattasse del vero sequel di Alien di Ridley Scott, che era stato prodotto soltanto l’anno precedente.

In realtà, invece, con protagonista la Belinda Mayne in seguito vista, tra l’altro, nel fantasy Krull di Peter Yates

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e nello slasher Non aprite prima di Natale! di Edmund Purdom, Alien 2 sulla Terra non solo nasconde dietro il nome anglofono del suo regista Sam Cromwell quello del napoletano Ciro Ippolito, all’esordio dietro la macchina da presa prima di passare alle sceneggiate cinematografiche interpretate da Mario Merola e Carmelo Zappulla e alle due escursioni su grande schermo della band demenziale degli Squallor, ma sfodera un plot del tutto estraneo a quello che era stato alla base del classico della fantascienza firmato dal futuro autore di Blade runner e Il gladiatore.

Infatti, mentre in quel caso, con un budget da capogiro a disposizione, lo scenario d’ambientazione era un futuristico spazio, qui, in totale ristrettezza economica, ci troviamo all’interno di caverne in cui un gruppo di ricercatori impegnati in una spedizione speleologica entrano in contatto con frammenti di roccia extraterrestre dietro ai quali si cela un organismo alieno che attende soltanto di potersi insediare nel corpo di un essere umano, per evolversi in tutta la sua mostruosa natura.

E, seguendo il consiglio dell’indimenticato maestro della paura su celluloide Mario Bava, è sfruttando della trippa presa da un macellaio che Ippolito concretizza la grottesca creatura fagocita-innocenti, ponendola al servizio di un’operazione che, comprendente nel cast un giovane Michele Soavi e considerata da molti decisamente trash, ad oltre trent’anni di distanza dal suo concepimento, però, dimostra ancora di funzionare a dovere come macchina d’intrattenimento su pellicola, abilmente gestita per quanto riguarda l’attesa e l’azione.

Senza contare il fatto che, in mezzo ad occhi pronti a schizzare fuori dalle orbite e decapitazioni, se da un lato abbiamo la deflagrazione di una testa che anticipa di un anno il cronenberghiano Scanners, dall’altro non possiamo fare a meno di pensare che, nel solo 2005, Neil Marshall e Bruce Hunt si siano ispirati al film per realizzare i loro The descent-Discesa nelle tenebre e Il nascondiglio del diavolo, costruiti su trame analoghe.

Quindi, considerando che Minerva pictures ha finalmente reso disponibile su supporto dvd lo stracult nostrano, tuffatevi alla sua riscoperta e divertitevi a verificare in che modo, quando il cinema tricolore non era esclusivo monopolio di un ristrettissimo numero di major, gli artigiani della exploitation nostrana si ingegnavano per mettere in piedi imitazioni di grossi successi d’oltreoceano… ma ricorrendo ad un tanto personale quanto folle tocco di originalità, arrivando addirittura a farle passare per loro sequel tramite i numeri posti nei titoli.

Francesco Lomuscio


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