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Fino alla foce del vento - Recensione - PC

Creato il 28 ottobre 2013 da Intrattenimento

L'avventura di un ragazzo ingenuo che deve diventare adulto a causa degli eventi

The Inner World è la prima avventura grafica dello Studio Fizbin che fino a oggi si è fatto le ossa con progetti minori. Non c'è che dire: come inizio è ottimo. E ancora una volta dobbiamo constatare che si tratta di sviluppatori tedeschi, i quali più di tanti altri stanno contribuendo al successo di un genere che in oltre vent'anni è riuscito a sopravvivere proponendo sempre la stessa forma di gioco. Oggi gli sviluppatori cercano di fargli imboccare nuove strade; pensiamo per esempio a Gone Home o al recente The Wolf Among Us, ma Studio Fizbin ci dimostra che non è necessario stravolgere il gameplay per stupire.

Fino alla foce del vento
Le storie oneste, illustrate ad arte e ricche di enigmi coinvolgenti continuano a richiamare schiere di giocatori fedeli davanti a mouse e tastiera. Una di queste storie ce la racconta The Inner World. Il primo aspetto che ci ha colpito è ovviamente lo stile grafico. I disegni fatti a mano sono illustrazioni fuggite da un libro per bambini e, almeno a noi, hanno ricordato subito la Pimpa di Altan. Con il passare del tempo ci si rende conto che la scelta non è casuale; Robert, il protagonista di The Inner World è un giovane ingenuo, cresciuto sotto la stretta sorveglianza dell'abate Conroy. La sua storia comincia infatti in modo banale, all'inseguimento di un piccione che aveva "rubato" il prezioso medaglione del suo mentore e padrone. Precipitato nel mondo attraverso un condotto di scarico per i rifiuti, Robert fa la conoscenza della ben più smagata Laura e, nel tentativo di aiutarla a ritrovare il padre scomparso, apre gli occhi sulla realtà della vita, diventando adulto e pronto per l'amore (che coincide con il cuore di Laura).
Fino alla foce del vento
Non solo i personaggi, con quel naso lungo in modo singolare - quello di Robert è addirittura un'ocarina - ma anche il mondo in cui vivono è un'esplosione di fantasia. Immaginate Asposia, un pianeta chiuso dentro una crosta dalla quale spira forte il vento attraverso tre crateri. Un vento magico, che fornisce energia indispensabile alla vita. Quando comincia il viaggio di Robert questa fonte di energia è quasi esaurita e in prossimità dei crateri si aggirano i Basylian, creature divine che pietrificano le persone. In questo clima crepuscolare, l'abate Conroy parla di peccato e di giustizia divina e si propone come unica guida per gli asposiani. Ma possiamo davvero fidarci di lui? E soprattutto, perché ha tenuto Robert prigioniero fin da quando era bambino? Cominciate con il dare la caccia a quel piccione e arriverete ad avere tutte le risposte.

Usa la testa, Robert

The Inner World si racconta in cinque capitoli. I puzzle diventano via via più complessi ma rimangono sempre alla portata di quasi tutti i giocatori; solo una volta siamo stati depistati da un frammento di testo originale che sbucava sotto la nuova grafica necessaria a contenere l'adattamento inglese. C'è comunque un sistema di aiuti che possiamo consultare, sia che vogliamo un piccolo suggerimento, sia che cerchiamo un'indicazione esplicita su cosa fare. Insomma, è impossibile bloccarsi.

Fino alla foce del vento
Al di là della complessità ci è piaciuto molto come sono stati inseriti gli enigmi nel gioco e il fatto che dovessimo spesso immaginare come un oggetto potesse sostituirne un altro, per esempio la polvere di cristallo al posto della farina; un esercizio di immaginazione stimolante e soddisfacente. Non serve neppure andarsene troppo a spasso per capire come si risolvono gli enigmi perché ogni capitolo comprende massimo quattro o cinque schermate. Eppure è impressionante il numero di azioni che si devono compiere in ogni scenario; un affaccendarsi degno del vecchio Gobliiins. A volte c'è un ostacolo ben definito e basta usare un po' di logica per intuire la catena di passaggi necessari a rimuoverlo. In altri casi dobbiamo concentrarci sul primo problema che abbiamo sotto mano e partire da lì. Comunque una volta imboccata la via giusta è facile proseguire fino alla fine del capitolo senza perdersi. Ogni elemento del gioco è stato pensato d'altronde per semplificare la vita del giocatore. Anche gli argomenti dei dialoghi sono indicati con delle simpatiche immagini al posto delle frasi. Purtroppo questo sistema costringe a cliccare più volte ogni argomento in attesa di arrivare al punto della questione e si ha spesso l'impressione che parlare sia un compito da svolgere anziché un piacere. Tutto ciò non incide comunque sulla qualità dei dialoghi. Ma di questo parliamo nel prossimo paragrafo. The Inner World - Trailer del gameplay
Fino alla foce del vento - Recensione - PC
The Inner World - Trailer del gameplay

C'è un senso in tutto questo

Gli scambi di battute tra i personaggi, così come i commenti solitari di Robert, sono l'occasione per inserire intervalli comici o commenti pungenti sulla realtà di Asposia.

Fino alla foce del vento
Per fortuna dal tedesco all'inglese non sembra sia andato sciupato lo spirito del gioco. Solo una volta ci siamo accorti di un'incongruenza, una scatola indicata come un cuscino. Può darsi che un parlante inglese individui altri dettagli, ma siamo certi che si tratterebbe di piccolezze. Anche i doppiatori sono convincenti, sebbene avremmo preferito sentire la voce di Robert diventare più sicura mano a mano che il giovane acquista maggiore consapevolezza di sé. Vederlo pronto per conquistare Laura e accettare il suo ruolo nel mondo continuando però a parlare con il tono incerto del pesce fuor d'acqua toglie credibilità. La produzione rimane comunque ottima in tutti gli altri aspetti; soprattutto per il suo stile grafico The Inner World si posiziona sopra tante avventure recenti. Non lasciatevi ingannare però dai disegni: questa non è un'avventura per bambini. Si parla di istituzioni assolutiste, manipolazione della verità e, fra le pieghe della trama, c'è posto anche per due figure umane emblematiche: l'uomo che non si è opposto al sopruso, e vive perseguitato dal senso di colpa - è il caso del guardiano della foce del vento, che ha sviluppato due personalità per negare il suo passato - e l'uomo che suo malgrado ha collaborato con la dittatura per proteggere chi amava. Sono questioni che raggiungono la nostra coscienza senza che ce ne accorgiamo, mentre seguiamo meravigliati le avventure di un ragazzo nato con al posto del naso un'ocarina.

Siamo contenti di avere visitato Asposia e conosciuto i suoi abitanti. Ci hanno deliziato i disegni, che ricordano un cartone animato per bambini e ancora di più scoprire che sotto ci fosse una storia per adulti. Una storia adatta comunque a qualunque pubblico, purché ci sia fra gli spettatori un avventuriero pronto a risolvere gli enigmi del gioco, che offrono una sfida ragionevole senza tendere i nervi. Non c'è niente di nuovo nel sistema di gioco, ma va bene così: The Inner World non ne ha bisogno.

Andrea Rubbini
Andrea Rubbini
@ScaryFarmer

Pro

  • Esecuzione nitida di uno schema classico
  • La qualità ammirevoli dei disegni
  • Il fascino di Asposia e dei suoi abitanti

Contro

  • La voce di Robert non si evolve con la sua personalità
  • Si esce affaticati da tutto il cliccare richiesto nei dialoghi

Requisiti di Sistema PC

  • Configurazione di Prova
  • La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
  • Processore Intel Core i7 2600
  • 8 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 560 Ti
  • Sistema operativo Windows 7
  • Requisiti Minimi
  • Processore 2.33GHz o superiore compatibile con x86; per i portatili Intel Atom™ 1.6GHz o superiore
  • RAM 4 GB
  • Sistema operativo Windows XP SP2/Vista/7/8

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