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Fiorentina-Milan: presentazione della gara

Creato il 08 aprile 2011 da Gianclint

–Il derby è il passato: la necessità di reinventarsi–

Ora viene il difficile, anzi… “il bello”: non solo perché il calendario si assottiglia e le gare pesano di più, ma perché colla primavera e campi migliori su cui far viaggiare la palla la squadra potrebbe far riemergere in maniera marcata la proprie capacità tecniche.

Fiorentina-Milan: presentazione della gara

Alberto Gilardino: 100 gare e 45 gol per lui nella Fiorentina.

La Fiorentina, perso l’ottimo Jovetic e senza lo squalificato Mutu, dovrà gioco-forza ricercare con una maggiore continuità la soluzione sull’asse Vargas/Gilardino per portare palla sopra,  sfruttare l’abilità nel gioco aereo del suo centravanti per concludere e le sue doti nel saper giocare spalle alle porta per favorire il centrocampista che si inserisce sulla sponda.

Mihajlovic sta cercando un assetto cambiando non solo modulo, ma pure le sue varianti, che rendono la Fiorentina camaleontica per gli ottimisti, astrusa per i detrattori. Che sia col “nuovo” 4.3.1.2 o col 4.3.2.1. , la presenza di un cursore laterale fra i tre centrocampisti è l’aspetto più rilevante nell’interpretazione dei moduli.

Vargas in falsa posizione e Behrami dall’altra parte sono i due esempi più eclatanti: questo ci dice che la Fiorentina potrebbe disporsi anche con cinque centrocampisti -i due mediani, i due laterali, ed un rifinitore che parte arretrato-, oppure variare ancora e optare per una soluzione più offensiva che presenta tre in mezzo centocampisti -Donadel, Montolivo, D’Agostino- e due mezze punte dietro Gilardino, -Vargas e Marchionni-.

Proprio la funzionalità di Marchionni, sempre molto abile nel giocare la fascia e saper tagliare “sotto alla linea”, può presentare delle difficoltà nel suo controllo per la dote di giocare sulla mezza posizione.

L’irrinunciabilità di Vargas per innescare la profondità e la possibilità di schierare D’Agostino porteranno ad ulteriori ballottaggi tra i centrocampisti; per non lasciare troppo isolato Gilardino, Santana o Liaijc potrebbero rappresentare un’ulteriore soluzione su un 4.2.3.1.

Alcuni si aspettano una Fiorentina che “concederà qualcosa”, ma vedere un 4.5.1. di notevole spessore e evidente connotazione contropiedistica non stupirebbe. Davvero numerose le soluzioni a disposizione di Mihajlovic, si vedrà…

Il Milan dovrà ricercare “la replica” dell’adesione mentale alla partita di sabato scorso, ma riprodurre tatticamente la partita di S.Siro sarebbe un errore; un’utopia dialettica che non risponderebbe al calcio di oggi per quel che è di tangibile: per trovare continuità di risultati, sarà bene reinventarsi e variare le soluzioni, soprattutto quelle offensive, che nel nostro caso dovranno confrontarsi con tutt’altro tipo di sistema difensivo e di valori tecnici. Laddove si pensasse di aver trovato una Ricetta Universale, la squadra si accomoderà come abbiamo già avuto modo di poter constatare in altre occasioni -perse- in passato.

Convincere ancora e diversamente è possibile nella serenità che una squadra consapevole di sé e che aspira a diventare grande dovrebbe aver posto come base al suo lavoro. Paragonare l’abilità di gioco di Eto’ò & C. a quella di Gilardino e soci è improponibile, ma questo non vuol dire avere di fronte “una squadra scarsa”, se mai un avversario che presenta delle problematiche meno esplicite da risolvere, che andranno risolte “sul nascere”, con un atteggiamento corretto, ovvero pronto e concentrato.

In generale, sarà bene forzare gli aspetti che meno calzano alle qualità tecniche del nostro avversario: costringere a giocare palla lunga i centrali, in situazione di pressione e non; portarli all’appoggio sul loro terzino costretto a venire incontro “girato” , evitare quindi la giocata profonda da parte di Pasqual e Comotto facendoci by-passare il centrocampo; togliere tempo di gioco alla palla qualitativa di Montolivo e curare il centrocampista in inserimento sul gioco spalle alla porta di Gilardino.

Fiorentina-Milan: presentazione della gara

Ibrahimovic e Pato: grande attesa per il ritorno in campo della coppia d'attacco rossonera.

Davanti tornerà Ibrahimovic: crediamo nell’incompatibilità dei campioni nella misura in cui uno dei due non lo è; Pato ha dato polpa in cui affondare i denti con la sua prestazione, oltreché due gol che hanno peso differente da altri. Il nostro numero 7 pare sulla buona strada per capire la differenza che passa fra il giocare per la squadra e CON la squadra: differenza che sta tutta a vantaggio del suo ruolo di centravanti.

In conclusione, dato il modulo proposto da Mister Allegri e la certa densità a centrocampo dell’avversario, la nostra gara nelle due fasi dovrà essere declinata dalla capacità di lettura del gioco del trequartista che verrà schierato: come centrocampista a chiudere la pressione dei tre mediani in fase di non-possesso; come attaccante ad aggredire ora sulla profondità, ora sull’ampiezza la difesa avversaria in fase di proposizione del gioco.

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