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Firenze città in saldo

Creato il 21 ottobre 2012 da Firenze5stelle @firenze5stelle

20 ottobre, ore 12, Piazzale Michelangelo, Firenze

Anche il MoVimento 5 Stelle Firenze ha aderito alla giornata nazionale contro la svendita del patrimonio e dei beni pubblici lanciata da “Abitare nella crisi” abitarenellacrisi.noblogs.org

Diffondiamo il comunicato congiunto

Sabato 20 ottobre, movimenti e realtà fiorentine si sono ritrovati al piazzale Michelangelo ed  hanno impedito la vista del panorama con uno striscione lungo 120 m con scritto in diverse lingue: TUTTO QUELLO CHE VEDI E’ IN VENDITA!

Questo a significare che la città sta diventando inaccessibile ai suoi abitanti e riservata a pochi privilegiati. FIRENZE CITTA’ IN SALDO

Firenze è ormai una città per pochi, una città che sta subendo da anni, in maniera coerente ed inesorabile, una mutazione degenerativa.

Ben poco c’entra il caso, in questa trasformazione forzata, pianificata lucidamente e portata avanti con costanza, prescindendo da nomi e volti degli esecutori materiali.

“Pochi” sono quelli che di Firenze hanno diritto a godere, soprattutto turisti facoltosi, e quelli che godono a loro volta del flusso economico creato dai primi.

Essi necessitano di una città tirata a lucido, senza alcun neo. Ciò di cui essi hanno bisogno è un appoggio istituzionale tale da garantire, in accordo a quella che Italia è la prassi, un flusso continuo di denaro dalle casse pubbliche a quelle private.

Alle amministrazioni pubbliche, quindi, spetta il ruolo di coordinare i bisogni dei molto influenti “pochi” e di prendere le decisioni necessarie a soddisfarli, a scapito di tutti gli altri: privatizzazione dei servizi, svendita del patrimonio pubblico, opere pubbliche inutili e dannose, campagne contro il degrado, sfratti, sgomberi, prezzi impossibili e chi più ne ha più ne metta. Modificazioni indelebili sul volto della città, che la deformano, che la rendono un incubo per i suoi stessi abitanti.

E gli incubi non concedono alternative, se non uscirne: allontanandosi dalla città, per esempio, preferendole un hinterland alienante costruito su misura, oppure impegnandosi per trasformarla in senso opposto.

Di fronte alle evidenti difficoltà che permangono in questo senso, resta forte la consapevolezza che “essere” il territorio dona una legittimità di opinione e d’azione irraggiungibile per qualsiasi amministratore.

La difesa della comunità e di ciò che le appartiene, che va ben oltre la materialità delle singole vertenze, ha bisogno di percorrere altre vie nel momento in cui si scontra con il solito muro di sordità istituzionale.

Per questo motivo la risposta corale dei singoli e delle realtà che si battono ogni giorno contro il saccheggio della città non permette alternative, ed assume i tratti di una promessa: Firenze deve tornare di tutti!

Firenze città in saldo


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