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Focaccette di Kamut al Parmigiano

Da Lauradv @antroalchimista
Focaccette di Kamut al Parmigiano
Oggi impastiamo e ci deliziamo con delle focacce tonde e saporite. Avete presente quelle focacce ancora calde che si compravano dal fornaio prima di entrare a scuola? Ecco proprio loro! Sono partita dalla ricetta della focaccia tradizionale così come la insegnano le Simili, ma ho sostituito la farina 00 con la farina di Kamut e ho arricchito l'impasto con del parmigiano. Queste sono focaccette particolarmente gustose non solo per la merenda, ma anche per il momento dell’aperitivo. E se vi sentite particolarmente golosi potete anche imbottirle con del buon salame toscano o della mortadella.
Curiosità: una sorta di focaccia “primordiale” veniva preparata già dai Fenici utilizzando i cereali a loro disposizione. Le prime fonti scritte che fanno riferimento alla focaccia, risalgono però all’anno mille. Sono state ritrovate delle carte, presumibilmente un inventario, dove si menziona una pietra per focacce. Durante il Medioevo, periodo in cui la focaccia era un alimento base, viene emanato un decreto in cui si vietava l’utilizzo di salse nocive per cuocerela. Nel Rinascimento la focaccia, insieme al vino, rientra nel rito del matrimonio (gli sposi la offrivano ai presenti in segno di ringraziamento) sino a quando il vescovo di Genova Matteo Gambari la proibì dalle celebrazioni poiché il continuo masticare durante la funzione copriva la voce dell’officiante. Il consumo della focaccia (intesa come un pane condito con il grasso a disposizione e cotto sul fuoco) è diffuso in tutta la penisola. In alcune regioni, dove vi era disponibilità, veniva condita con olio, nelle restanti con lo strutto. La focaccia è stata da sempre un modo semplice e di basso costo per saziarsi e vincere la fame nonché uno dei primi autentici “cibi da strada” Il nome focaccia deriva dal latino “focus” ovvero cotta sul fuoco, sotto le braci.
Focaccette di Kamut al Parmigiano
Ingredienti
500 farina di Kamut (per l’Antro Farina di grano Khrosan Kamut® biologico Molino Rossetto)
280 g d'acqua
7 g lievito di birra (per l’Antro Lievito di Birra Secco Attivo Molino Rossetto)
8 g sale
2 cucchiai di olio di oliva
3 cucchiai di parmigiano grattugiato

Per la salamoia
4 cucchiai di olio
4 cucchiai d'acqua
Un pizzico di sale
Inoltre     
80 gr parmigiano grattugiato
Preparazione
In una ciotola fondere il lievito con una parte dell'acqua, poi unire un poco di farina, 2 cucchiai d'olio d'oliva, sale e ancora la rimanente farina, acqua e parmigiano sempre battendo l'impasto. Mettere sul tavolo e lavorare battendo per 7-8 minuti, rimettere nella ciotola unta d'olio e fare raddoppiare in luogo tiepido(circa 2 ore). Rovesciare di nuovo sul tavolo e formare delle palline di circa 130 gr l’una. Fare riposare per altri 15 minuti poi spianare con un corto mattarello, formare delle focaccette tonde e disporle su una teglia da forno. Fare infine lievitare per un’ora. Affondare le punta delle dita nella pasta formando sulla superficie delle impronte, irrorare il tutto con una salamoia ottenuta battendo 4 cucchiai d'olio con 4 cucchiai d'acqua e un pizzico di sale. Fare raddoppiare abbondantemente (sarà necessaria un'ora e mezza). Cospargere la superficie di parmigiano e infornare a  forno preriscaldato a 190° per 15 minuti circa (il parmigiano deve dorare).
Pillole di enologia: pasteggiare a bollicine
Purtroppo ancora oggi gli italiani sembrano concentrare il consumo di spumante solo nel periodo tra Natale e Capodanno. Da noi ancora non si è diffusa l’abitudine di accompagnare un pranzo o una cena con una bottiglia di spumante di qualità. Eppure tanti sarebbero i motivi per apprezzare lo spumante a tavola! Innanzitutto il rendere il pasto ancora più gioioso e vivace poiché da sempre lo spumante predispone alla convivialità e al buon umore, vuoi per lo schiocco del tappo, vuoi per la spuma e il perlage, vuoi per i colori brillanti e i profumi eleganti che predispongono il palato ad assaporare qualcosa di estremamente piacevole. Spumanti bianchi o rosati, secchi o Demi-sec posso essere abbinati a molte preparazioni esaltandole. La struttura dello spumante, infatti, non sovrasta mai il sapore dei cibi ma li esalta. Le bollicine di anidride carbonica, la piacevole pungenza e acidità puliscono le papille gustative e favoriscono il perfetto apprezzamento di ogni sapore. Occorre fare attenzione però a scegliere sempre la tipologia di spumante più adatta, più giovane e fresca o morbida ed evoluta, bianca o rosata, a seconda dei piatti che si vogliono proporre. Piatti come un carpaccio di pesce crudo, una tartare di salmone, un risotto agli scampi o alle zucchine, un branzino al sale, un rombo al rosmarino, una grigliata di pesce vengono notevolmente esaltati se accompagnati da un buon spumante. Ma non solo anche un prosciutto crudo, un culatello, un agnello al forno sono valorizzati dall’elegante freschezza delle bollicine di un rosato. E vogliamo parlare dei formaggi? la morbidezza e la struttura di uno spumante, si abbina perfettamente a qualche scaglia di parmigiano, o a del camembert, o a un pecorino semi stagionato. E per concludere il pranzo, un’elegante spumante Demi-sec può accompagnare un delicato dessert.
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