e mo questo chi è?
Questa qui è una di quelle cosine che avevo segnato nella lista to do ma che poi non avevo mai fatto..rimanda oggi, rimanda domani, son passati quasi 2 anni prima di farla.A mia discolpa c’è il fatto che una studentessa non è che si metta molto a lavorare con i lievitati in generale..però ecco io da 1 annetto a questa parte c’ho preso gusto. Mi sembra diano molte soddisfazioni..è bello il contatto con la pasta ( nada impastatrice in casa studenti..), è bello veder crescere la creaturina e poi una volta infornata osservare la cottura e sperare che venga bene..e poi appena sfornata è bello prenderne un angoletto caldo caldo e provarlo e guardarlo e odorarlo..e poi gnam, gustarlo.
In effetti ultimamente mi piace farmi il pane ogni tanto..certo non ho un forno super potente e non avendo l’impastatrice non ne faccio grandi quantità e non posso nemmeno fare impasti troppo idratati però i risultati fin qui mi spingono ad andare avanti..del resto è con un lievitato che vinsi il contest dell’Araba proprio nella categoria lievitati! Nel weekend conto di fare la pizza dello Zio Piero..eh no per questa non posso aspettare 2 anni! E cavolina dovrei fare anche il danubio di Terry!
La ricetta di questa focaccia è straconosciuta. Non è altro che la focaccia che trovate sul libro Made in italy, Food and Stories di Giorgio Locatelli, ed è di Federico Turri, ossia colui che si occupa della panificazione alla locanda locateli. Io l’ho vista la prima volta da Sigrid nel 2008 e da allora l’han fatta in tanti. Da Jasmine ad Antonella, ma ancor prima da Nadia ed infine da Babs che ne offre una variante che proverò prestissimo!
Che dire se non l’avete ancora fatta provatela!! E’ davvero goduriosa. Io ho fatto tutto uguale tranne una cosa..la salamoia l’ho ridotta perché qui non si vuole ingrassare come dei porcellini..e beh..lo sapete ce vi dico? E’ venuta benissimo ugualmente..anzi a me la pizza troppo unta non piace nemmeno! Inoltre ho diminuito un pochino il lievito aumentato i tempi di lievitazione ( lo confesso mi era finito ihihhiih).
Giorgio Locatelli’s foolproof focaccia (ricetta dal libro Made in italy, Food and Stories, trovata da Sigrid)
per l’impasto
farina manitoba 250g
farina 00 250g
lievito di birra secco 1/2 bustina
1 cucchiaino di zucchero
acqua a 20°C 225g (nota: questa è la quantità indicata dal Locatelli, nell
olio d’oliva e.v.o. 2 cucchiai
sale 10g
per la salamoia
acqua a 20°C 30g
olio d’oliva extravergine 30g
sale 12g
In una ciotola capiente mettete le farine setacciate, il lievito e lo zucchero, l’olio e unire pian piano l’acqua e il sale. Regolatevi con la quantità d’acqua perché ce ne potrebbe volere di più. Girate con un cucchiaio fino ad avere amalgamato bene il tutto.
Ungete la superfice dell’impasto. Coprite con un panno e lasciate 20 minuti ( ma anche mezz’ora se freddo).
Coprite una teglia con la carta forno e rovesciateci l’impasto. Ungere leggermente la superfice e lasciate lievitare ancora 20 minuti coprendo con un panno.
A questo punto prendete il mattarello e tirate la pasta partendo dal centro, una volta verso l’alto e una volta verso il basso. Il tutto delicatamente. Se non riuscite a farlo col mattarello (se la teglia è troppo alta etc..) fatelo con le mani ma sempre con delicatezza. Ricoprite e lasciate ancora circa 40 minuti riposare (io 1 ora ma faceva freddino..ehm).
Intanto preparate la salamoia. Semplicemente dovrete mescolare con una forchetta o un mini frustino l’acqua + il sale + l’olio. Dovrete ottenere un liquidino verdognolino ben amalgamato.
Riprendete la focaccia e con le punta delle dita fate tanti pizzicotti/buchini sulla superfice, cercando di farli con ordine (tipo a file..).
Versate quindi la salamoia che andrà a riempire i buchini e a piacere mettete anche il rosmarino (o olive, o pepe). Lasciate riposare altri 40 minuti.
Riscaldate bene il forno a 220 gradi e infornate prima nella parte bassa del forno e dopo 10 minuti spostate a metà altezza.
Quando la focaccia sarà bella dorata e cotta anche sotto (tempo totale 30 minuti circa) potrete sfornarla e lasciarla raffreddare sulla gratella..non prima però di averne assaggiato un pezzettino!
La mia è venuta bella soffice, super saporita ma non esageratamente unta. Avendola fatta in una teglia bella grande ( della grandezza della leccarda del forno) è venuta alta ma non come quella di Sigrid.
foto scuretta..uff
Come potete vedere l’abbiam gustata sia tal quale che tagliata a metà e riempita di formaggio e prosciutto! Si è conservata ottimamente fino al lunedì (poi è finita ;) ). Insomma fatela alla prima occasione, è veloce ( mentre lievita voi potete fare tutt’altro no?), non si sporca nulla e non dovete nemmeno impastare!Articolo originale di Idee per Computer ed Internet. Non è consentito ripubblicare, anche solo in parte, questo articolo senza il consenso del suo autore. I contenuti sono distribuiti sotto licenza Creative Commons.