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Follie: gli ordigni autoprodotti

Creato il 04 novembre 2011 da Calcisulcalcio

FOLLIE E... - Gli ordigni autoprodotti
ROMA - Stadio Olimpico (03/11) ore 19.00, calcio d'inizio della gara di Europa League tra Lazio e Zurigo, i tifosi dello Zurigo, circa 500, iniziano ad accendere fumogeni e lanciare petardi.
Fra questi un giovane adulto che accende e tenta di lanciare un ordigno prodotto in casa, tenta, perchè esplode nella sua mano, la detonazione è forte, si avverte in un raggio di 7-8 metri, per fortuna nessun ferito attorno a lui, solo tifosi storditi.
Al ragazzo saltano tre dita della mano, una pozza di sangue in terra e sui seggiolini dello stadio, gli amici preoccupati lo seguono in infermeria, viene portato via di urgenza in ambulanza, il personale dello stadio cerca frammenti delle dita per poterli fornire al personale medico al fine di ricostruire la mano del giovane, ma nulla da fare i frammenti sono troppo piccoli, inconsistenti, le dita sono ormai perse.
Questa la cronaca di ordinaria follia vissuta ieri sera nel settore ospiti dello Stadio Olimpico, una storia però simile a molte altre, che periodicamente si ripete.
L'argomento è più vasto però, soprattutto avvicinandosi a Capodanno e alla follia esplosiva che invade il nostro paese all'avvicinarsi della ricorrenza.
Recentemente anche il programma "Le Iene" ha trattato l'argomento con un servizio riguardante un produttore artigianale che confeziona ordigni di: piccola, media e grande potenza, vendendoli ad acquirenti che, seppur informati della pericolosità e la mancanza certa di sicurezza degli ordini, fanno comunque i loro acquisti.
Non riusciamo tuttavia a capire cosa spinga persone comuni, tifosi, o attivisti politici a rischiare così tanto con ordigni artigianali, a volte solo per il gusto di vedere\sentire un'esplosione.
Non mettiamo in dubbio la spettacolarità dei fuochi artificiali, soprattutto in eventi con grande affluenza di pubblico, ma condanniamo fortemente la mancanza di sicurezza e le situazioni di pericolo per l'incolumita non solo di se stessi ma di chi ci circonda.
A tutto questo si aggiunge l'impossibilità di controlli accurati, portiamo qualche esempio.
Durante l'affluenza allo stadio una persona che intende introdurre un petardo lo nasconde all'interno di un panino, le forze dell'ordine non possono (a meno di segnalazioni o mandati) aprire del cibo perchè lo contaminerebbero, voi vi fareste mettere le mani nella vostra cena?
Altro caso è applicabile sia allo stadio ma anche ad una manifestazione pubblica o altro evento, la persona inserisce il petardo all'interno del suo intimo (slip, ecc.), per quanto si possa effettuare il body-touch accuratamente, non si possono esplorare così a fondo certe zone, voi vi fareste palpeggiare nelle parti intime?
Ovviamente il nostro pensiero va alle persone che si recano allo stadio o nei luoghi pubblici senza alcuna intenzione di ledere gli altri, pertanto misure ulteriormente forti e restrittive sarebbe pagate, in fondo, molto più dalle persone comuni che dal facinoroso di turno.
Ma allora qual'è la soluzione, come si può prevenire questo genere di situazioni? Come si può far capire la pericolosità di questi ordigni ed eliminarli senza violentare la cena o le parti intime? Come si può bloccare la follia esplosiva del Capodanno? E' sufficiente proibirne la vendita o limitare i permessi alle società che erogano fuochi artificiali, se poi di fatto migliaia di casi ogni anno vengono registrati negli ospedali?
Molti interrogativi in attesa di risposta, ma purtroppo un problema fra tanti, troppi, che il nostro paese deve affrontare, per il momento ci limitiamo alla cronaca, per le soluzioni si dovrà aspettare tempi migliori.
di Cristian Amadei


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