Magazine Diario personale

For the times they are a-changin'

Creato il 15 febbraio 2013 da Hermosa @DeOrnatuMulieru
Con un titolo così, minimo minimo vi aspettere che all'improvviso una simpatica squinternata come me vi parli delle dimissioni del Papa. Invece, vi parlo della decisione dell' Advertising Standards Authority inglese di censurare, perchè sessualmente esplicita, la reclame di un famoso profumo della Maison Chanel, il Coco Mademoiselle.Lo spot è questo, del 2011. Molte di voi lo conosceranno già. Però riguardatevelo per bene, nella sua versione integrale.

Ora: sarebbe fin troppo facile sottolineare la sproporzione del provvedimento rispetto a tutto quello che quotidianamente passadavanti ai nostri occhi. Anche volendo limitare il campo a quello che si vede nel mondo delle pubblicità/moda. Vi basta citare questo, per vincere e chiudere ogni discussione.
Non è l'incongruenza del provvedimento però l'aspetto che più mi ha colpito delle vicenda. A colpirmi sono state due cose, speculari e complementari.
Una è l'ammissione evidente di quanto sia più sensuale ed efficace una leggera e discreta allusione di un esplicito e diretto richiamo.  
E fin qui, dato che io sono una che crede sia molto più sensuale una gonna al ginocchio con un bordo di parigina che si intravede all'accavallare le gambe che una gonna-cintura, tutto benissimo. Festa, ricchi premi e cotillion per tutte.
L'altra invece è meno gradevole e più difficile da spiegare. Ci provo lo stesso e «Se sbaglio mi corigerete»....La mia sensazione è che spesso si interviene su presunte volgarità "intellettuali" (come questa) lasciando quelle fisiche pure e dure più libere. Come se il nuovo pudore riguardasse soprattutto i sentimenti e le idee, non il fisico e il corpo. E come se, soprattutto, si avesse timore di essere tacciati come retrogradi e "antichi". Così si finisce per tacere, lasciando che l'idea di liberazione si misuri in cm di gonne accorciate o di pelle in mostra e per censurare quello che non andrebbe censurato, come in questo caso. 
Il punto è che a me sembra che questa schizofrenia sia dannosa e errata. Fuorviante, quando non volutamente ipocrita. Sicuramente parziale.Il mio corpo e le mie idee, e soprattutto il modo in cui decido di renderli pubblici, sono entrambi una forma di linguaggio. Con un suo alfabeto e con infiniti toni di gioco diversi. Sono libera di mettere una gonna-cintura tanto quanto una palandrana ingoffente. Così come sono libera di scrivere e parlare in un modo piuttosto che in un altro. Ma devo, o almeno dovrei, essere consapevole che otterrò risultati diversi. 
Se scrivo un post pieno di insulti e invettive non avrò lo stesso risultato di un post che sceglie toni pacati e misurati. Lo stesso vale con qualsiasi altra cosa.  
La forma è sostanza. 
In ogni campo. Scindere questi due aspetti, equivale "a fare finta di": se dico A, intendo A. Se mi vesto in un certo modo, intendo dire certe cose. Se voglio sottolineare la mia sensualità sono libera di farlo ma ho il dovere, verso me stessa prima ancora che verso gli altri, di esserne consapevole e di non pretendere che tutto sia acriticamente uguale
Perchè a me sembra che la vera censura, qui e in molti altri casi, non sia intervenuta sull'esplicità del video, che è nulla o quasi. La censura interviene su un concetto che risulta fastidioso: una donna consapevole, autonoma e  indipendente. Che volutamente gioca con un uomo e altrettanto volutamente va via. Non è questione di pudore o di allusioni (e se lo chiedete a me, non lo è mai stato nemmeno quando ci dicevano di coprire le caviglie). 
E' questione di potere e controllo
Il tentivo, da più parti, è quello di svuotare il fisico di valore e significato rendendolo merce, rendendolo oggetto, separato e lontano dalle idee. Allora diventa concepibile il mercimonio dei nostri corpi e l'idea di una sessualità davvero esplicita priva di emozione e di valore. Allora il nostro corpo diventa cosa, di cui disporre a piacimento. Tanto, vi diranno, è delle idee che dovete essere pudiche. 
Non fatevi abbindolare. Non fate decidere ad altri cosa e come volete dire con il vostro corpo e i vostri gesti.  
Continuate a trovare l'esibizione delle farfalline triste e svilente: non ha niente a che vedere con l'emancipazione, quello. 
Ma continuate a decidere quando andare via. Con o senza profumo addosso.
I tempi stanno cambiando, i Papi si dimettono, a San Remo non c'era nemmeno un fiore nella scenografia e un rossetto rosso sulle labbra di qualcuna.  Se non teniamo la guardia alta, non sará in meglio.
....sì. Mi è venuto fuori un post degno di Noi donne: mi mancava solo aggiungere che il corpo e mio e lo gestisco io. Lo so. Ho provato a rimettere in ordine le idee, ma restano confuse. Aspetto di sentire la vostra
p.s. questo post entra di diritto in Fighe Così. L'abbeccedario è naufragato, lo so. Ma  mi sembra comunque adatto.

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