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Ford Awards 2014: i film (N°10 - 6)

Creato il 30 dicembre 2014 da Misterjamesford
Ford Awards 2014: i film (N°10 - 6)La trama (con parole mie): come si recitava nel cult targato Van Damme Senza esclusione di colpi, "adesso cominciano gli incontri seri". Si entra nella top ten del meglio uscito in sala in questo duemilaquattordici made in Saloon, ed inevitabilmente si alza - e non di poco - il livello delle pellicole chiamate in causa a rappresentare un'annata partita alla grande e proseguita, al contrario, decisamente in sordina fatta eccezione per alcune clamorose fiammate.
Che, guarda caso, si sono date appuntamento tutte qui.
Ford Awards 2014: i film (N°10 - 6)
N°10: GONE GIRL di DAVID FINCHER
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David Fincher è un regista cui non devono piacere le mezze misure: lo stesso rapporto che ho avuto - e continuo ad avere - con la sua filmografia è piuttosto disomogeneo, e resto sempre stupito rispetto al fatto che si possa essere passati da cose trascurabili come The Game ad altre enormi come The Social Network. Gone Girl non è certo il miglior lavoro del buon David, eppure scava nell'ombra dei rapporti di coppia come pochi altri, e pur non volendo scomodare paragoni eccessivi, è stato il primo dai tempi di Eyes Wide Shut a solleticare certe corde nel sottoscritto.

N°9: LO SCIACALLO di DAN GILROY
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Al suo esordio dietro la macchina da presa, Dan Gilroy confeziona un thriller sociale di spaventosa scarsa empatia con il suo protagonista - un gigantesco Jake Gyllenhaal - che mescola le atmosfere tanto care a Mann e Friedkin con l'indagine del mondo attuale filtrato attraverso la comunicazione e la televisione. Un affresco urbano crudele ed ipnotico, ed uno dei thriller più serrati degli ultimi anni.


N°8: NEBRASKA di ALEXANDER PAYNE
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America profonda, road movie, famiglia, padri e figli.Si potrebbe affermare che con Nebraska, oltre ad aver raggiunto l'apice della sua carriera - almeno finora -, Payne abbia amalgamato tutti gli ingredienti - o quasi - favoriti del sottoscritto per servire un cocktail forse amaro a tratti eppure in grado di lasciare il segno come pochi.Per quanto di basso profilo, e forse legata al concetto di outsiders più di quanto sembri, uno dei titoli più importanti dell'anno.
N°7: LOCKE di STEPHEN KNIGHT
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Ricordo che, quando vidi Locke, rimasi letteralmente folgorato.Non mi era mai capitato di rimanere inchiodato alla poltrona stimolato da un livello di adrenalina ben oltre la soglia di guardia seguendo semplicemente le telefonate di un uomo giunto ad una svolta nella sua vita normale nel corso di un viaggio in macchina.Tom Hardy pazzesco, sceneggiatura ad orologeria, finale perfetto.Ivan Locke è un uomo tutto d'un pezzo. Come questo film è un pezzo importante della passata stagione.
N°6: DOM HEMINGWAY di RICHARD SHEPARD
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E a ridosso della top five giunge quello che è stato il film - e più ancora, il personaggio - fordiano per eccellenza dell'anno: uno strepitoso Jude Law - forse nel ruolo più interessante della carriera - presta una fisicità per lui inaspettata ad un charachter scombinato e casinista, dedito all'alcool e agli errori come solo i migliori - o i peggiori - tra i santi bevitori.Un film non perfetto, e forse il meno perfetto tra quelli giunti fino a qui, eppure assolutamente irresistibile.
TO BE CONTINUED...

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