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Formarsi, conoscersi e divertirsi

Creato il 20 agosto 2014 da Abattoir

di Lorena Sclafani

Un giorno nelle scuole arrivano degli estrani che, interrompendo la lezione, cercano il coinvolgimento dei ragazzi: desiderano sentire le loro opinioni su cos’è la peer education. Già questo genera stupore perché di solito gli alunni sono abituati a stare dalla parte di chi ascolta, ricevendo informazioni dall’insegnante.

È così che ha inizio il progetto “Ti voglio bere. Conoscere per essere… Essere per scegliere!”, sviluppato dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo con l’obiettivo di prevenire l’uso e l’abuso dell’alcool e di favorire l’acquisizione di comportamenti più salutari, rendendo i ragazzi protagonisti e promotori del proprio e altrui benessere e maggiormente consapevoli dei rischi associati all’alcool. 

Il progetto ideato dall’Asp ha coinvolto i distretti sanitari di Lercara Friddi, Misilmeri, Termini Imerese, Corleone e il Presidio Territoriale di Assistenza (PTA) Guadagna di Palermo.
Inizialmente sono stati individuati cinque Istituti Secondari di II grado: “Mauro Picone” di Lercara Friddi, “Don Calogero Di Vincenti” di Bisacquino, “Benedetto Croce” di Palermo, “Nicolò Palmeri” e lo “Stenio” di Termini Imerese. Il progetto si è rivolto agli alunni delle classi terze dei precedenti istituti; sono quindi state raccolte le candidature spontanee dei ragazzi, effettuando una selezione di quindici alunni per scuola.
Dopo questa prima fase, i ragazzi selezionati hanno avuto la possibilità di conoscersi attraverso un campus svoltosi a Portella della Croce (Prizzi), dove hanno acquisito la metodologia utilizzata nel progetto: quella della peer education (educazione tra pari), con l’intento di formare nuovi peer.
L’educazione tra pari è una strategia educativa fondata sulla trasmissione di conoscenze, emozioni ed esperienze fra coetanei, col fine di promuovere la partecipazione attiva e responsabile dei giovani, le loro capacità decisionali e progettuali e il loro senso di partecipazione e appartenenza alla comunità.
Il campus è stato realizzato grazie al coinvolgimento dell’Associazione “Solidarietà” di Prizzi e alla Protezione Civile “Arci Grifone” di Corleone; si è svolto dal tre al cinque luglio e si è articolato in attività di gruppo che hanno visto i ragazzi impegnati nel formarsi come peer e nel realizzare prodotti creativi come canzoni, storie, oggetti. Alla fine i ragazzi sono rimasti soddisfatti, si sono divertiti e hanno espresso il desiderio di incontrarsi ancora.

Il progetto continuerà a settembre nelle scuole, dove questi nuovi peer educator informeranno sui rischi associati all’alciol gli alunni delle classi I e II degli stessi istituti; inoltre, si organizzeranno laboratori e si cercherà di coinvolgere i cosiddetti “operatori grezzi” (pub, associazioni, discoteche).

Da volontaria posso dire che è stata un’esperienza ricca di emozioni e calore (non solo dal punto di vista climatico). I ragazzi (e non solo) sono riusciti a star bene pur avendo delle regole da rispettare e solo lo stretto necessario per soggiornare; come ha detto una di loro, “è stato disintossicante” stare tre giorni immersi nella natura senza tecnologia o social network. Ed è stato soddisfacente vedere degli estranei diventare amici e piangere al momento di separarsi.
Ciò ci ha permesso di valorizzare l’enorme risorsa costituita dagli adolescenti, capaci di divertirsi anche senza bere o fumare: robe non da poco.

 

Formarsi, conoscersi e divertirsi


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