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Forse in queste elezioni ci salveremo dall'autolesionismo italiano liberandoci di Berlusconi, ma ci penserà il Conclave dei cattolici a farsi del male eleggendo papa il card. Scola.

Creato il 18 febbraio 2013 da Slasch16

indexIl Vaticano dopo il card. Martini ed il card. Tettamanzi, illuminati pastori cattolici, è riuscito a mettere nella diocesi più grande d’Europa un rappresentante degno della Milano da bere nella versione di Comunione e Liberazione il Card. Scola in pole position per essere nominato papa.
Ciellino della prima ora il Card. Angelo Scola appena nominato ha fiutato la trappola che il Vaticano involontariamente gli ha posto nel cammino ed ha cercato di prendere le distanze da Comunione e Liberazione e quindi dal suo grande amico Formigoni.
Ovviamente il tutto è avvenuto a chiacchiere, nei fatti è ancora tutto da verificare.
Resta il fatto che la sua presenza è defilata rispetto alla massa cattolica e laica che aveva molta considerazione e rispetto per Martini e Tettamanzi, mentre deve essere pregnante nel clero vaticano dove gode di una stima sconosciuta in Lombardia al punto di metterlo in lista dei papabili.
Il card. Scola è stato istruttore politico di Berlusconi e Dell’Utri quando decisero di fondare Forza Italia un pedigree degno di Don Baget Bozzo.
Non può partecipare alla competizione per il papato mons. Tinivella considerato dalla stampa che fiancheggia il cattolicesimo grande intellettuale grazie al fatto che aveva inventato il ripristino della verginità.
Non so se attraverso la risostruzione dell’imene o attraverso una benedizione ad hoc.
Bertone ha fatto in tempo a stopparlo bloccandogli la nomina a cardinale.
Tinivella, dopo avere rispristinato la verginità, è quello che in occasione dei funerali di Raimondo Vianello dette i sacramenti, la comunione, a Silvio Berlusconi un divorziato.
Tinivella sostenne che avendo il piduista divorziato dalla sua seconda moglie aveva riacquisito la situazione ante, era ritonato puro.
Forse al piduista  una mano nel tornare puro l’ha data pure la Minetti nel celebrare le sacre funzioni vestita da suora con il crocifisso in mezzo alle tette.
Questi sono i promotori del Family Day, le adunate oceaniche in difesa della famiglia cattolica, promosse dai vescovi e guidate dal palco da divorziati, puttanieri e pedofili.
Al di là delle lotte di potere intestine del clero questo è il nuovo che avanza per i cattolici ormai assuefatti ad ingoiare rospi, come ha scritto Diego Novelli.

 


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