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Forti ma non attraenti: questo il problema del nostro basket

Creato il 22 febbraio 2012 da Basketcaffe @basketcaffe

Cosa manca alla nostra pallacanestro? Quello che in americano chiamano “hype” e che noi potremmo tradurre con “montatura”, nel senso più positivo del termine! Non è un discorso di soldi, e non è neanche un discorso tecnico: il nostro campionato è bello, combattuto e di alto livello rispetto agli standard continentali, ma nonostante tutto questo esercita un bassissimo interesse per il pubblico e di conseguenza per gli sponsor. Per avvalorare questa tesi basta fare riferimento ad un paio di situazioni che confermano la bontà qualitativa della Serie A, ed allo stesso tempo la sua inefficacia a livello commerciale.
Iniziamo dall’aspetto positivo, il valore delle nostre squadre. Il modo più immediato, anche se forse un po’ semplicistico, per analizzare la “forza” del campionato italiano è vedere come si comportano le nostre rappresentanti nelle coppe continentali; la Benetton Treviso, tredicesima in Italia, è ad un passo dai quarti di finale di Eurocup. Nella competizione più nobile le cose non vanno certo peggio: tutte e tre le nostre ambasciatrici sono approdate nelle migliori 16 d’Europa e Siena è decisamente una delle candidate alla finalissima ad Istanbul. Se parlare di Milano è complesso, l’esempio di Cantù è lampante: settima in campionato (11 vinte, 8 perse) è ancora in corsa per i playoff di Euroleague avendo fatto fuori vittime illustri come Caja Laboral e Olympiacos.
La Montepaschi ci aiuta tantissimo a collegare l’aspetto negativo del nostro basket a quello positivo appena descritto. Nel girone di Eurolega i toscani curiosamente si sono ritrovati di fronte esclusivamente squadre spagnole, prese regolarmente a sculacciate (+14 con Bilbao, +19 a Madrid, +38 in due partite con Malaga). La Liga ACB è da tutti riconosciuta la lega più importante in Europa, questo perchè sposta cifre di tifosi e soldi da noi ormai inimmaginabili, eppure evidentemente il livello della competizione non è più alto rispetto al nostro.

Attenzione a questi numeri perchè spiegano benissimo la tesi: il Pala Isozaki durante le Final Eight di Coppa Italia ha ospitato 24.055 persone ad una media di 6.013 al giorno (due gare); al Palau Sant Jordi di Barcelona, dove si giocava la Copa del Re (identico format) si sono registrate 15.128 persone nella sola finale tra Barça e Real Madrid, ed una media di 13.674 a gara! I dati televisivi sono ancora più clamorosi: i 220.000 spettatori (1.5% di share) che hanno seguito la finale su La7, fanno ridere (o piangere, vedete voi) confrontati con gli 1.3 milioni (9.2%) che erano davanti alla TV per vedere il el clasico.

Non è un problema tecnico, e neanche di regolamento, la questione è semplicemente di appeal: il nostro campionato purtroppo non tira più! Cari dirigenti di Fip e Lega, invece di discutere sui “passaportati” e sui “nazionabili”, pensate a restituire fascino alla Serie A. Ci sono riusciti in Spagna, proviamoci anche noi!


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