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Fotocamere Inusuali

Da Marcoscataglini
Fotocamere Inusuali
Leggevo con divertimento di quei dementi (sia detto in senso positivo, considerando i casini che combinano i cosiddetti intelligenti!) che sfruttano la tecnica del foro stenopeico per realizzare "fotocamere" davvero pazzesche: c'è quello che fotografa tenendo un pezzo di pellicola in bocca e sfruttando le labbra come otturatore, quello che ha svuotato una zucca (quella vegetale, non la sua, sebbene c'è chi sostiene sia comunque vuota anche quest'ultima) e l'ha utilizzata per riprendere incredibili paesaggi, c'è chi ha estremizzato il concetto di "zucca vuota" (in senso umano, stavolta) e per le proprie foto ha utilizzato dei (veri) teschi umani (non chiedetemi dove li abbia presi: meglio non saperlo), e così via.  Ho messo in relazione questo fatto, poi, con l'uscita sul mercato, e il discreto successo commerciale, di alcune piccole fotocamere digitali che, inseguendo la logica delle Toy Cameras, propongono un sensore antiquato e di scarsa qualità (e con pochi pixel) collocato dietro una lente di plastica o di vetro, ma comunque pietosa dal punto di vista ottico: non so perché, ma mi sembra solo una furbata. Anzi si, lo so perché, e mi è venuto in mente proprio pensando alle fotocamere folli degli "stenopeici": loro utilizzano oggetti non fotografici per fare fotografie, no? Ebbene, lo facciamo anche noi, spesso, scattando fotografie con un telefono. Cavolo: un telefono serve a fare telefonate, non a riprendere immagini! E invece no, a quanto pare, visto che nonostante le perplessità iniziali, non solo oggi quasi tutti i cellulari hanno incorporata una fotocamera, ma alcuni hanno dentro un intero sistema di elaborazione (pre e post ripresa), come l'iPhone della Apple, o vantano ottiche in grado di far palpitare qualche cuore (almeno nel nome), come i Nokia, che utilizzano i Carl Zeiss Tessar (luminosità da f/2.8, mica bruscolini).
Fotocamere Inusuali
Ne  parlo (e mostro esempi) qui e qui. Certo, la qualità complessiva della foto rimane francamente scarsa. Ma se ragioniamo in una logica creativa e Lo-Fi, le cose cambiano. Confesso, ma non lo dite in giro, che alcune delle foto che ho fatto col mio Nokia sono state accettate da una importante agenzia britannica e una è stata addirittura venduta! Non dico nulla di nuovo se aggiungo che naturalmente per essere utilizzate al di fuori dell'ambito internettiano, queste immagini vanno pesantemente elaborate in postproduzione. Ma qui sta il bello: il file originale è solo un punto di partenza, poi occorre scatenare una tempesta di competenze tecniche e creative "da paura", che trasformano quella schifezza  in una meraviglia degna di essere esposta in una mostra. E volete mettere la soddisfazione di quando si avvicina il tizio che dopo aver visto la vostra foto, averla apprezzata e chiesto con quale fotocamera sia stata realizzata (domanda che mi fa sempre un po' incazzare, visto che le foto le faccio io, non la fotocamera), rimane di sasso (per non dire di merda) quando gli dite, candidamente, di averla scattata con un telefono cellulare?

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