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Fotografiamo…il cibo!

Da Cibovinoandmore @Cibovinoandmore

Fare una foto che renda giustizia a un buon piatto spesso è difficile. Seguendo questi piccoli consigli sarà tutto un po’ più facile…

Una volta finito di cucinare qualcosa, immaginandomi le telecamere di Masterchef puntate addosso e lo sguardo critico di Joe Bastianich, cerco di “impiattare” nel modo più elegante possibile. Qualche volta ci riesco meglio, altre peggio ma quasi sempre mi viene voglia di fotografare quello che ho creato. Se, come me, volete condividere i piatti con chi non ha la fortuna di assaggiarli, c’è qualche trucchetto che può tornare utile.

Per rendere il tutto più semplice, ieri sera ho preso uno stupido e banalissimo mandarino e l’ho sottoposto ad uno “shooting” fotografico.

Spesso l’errore che si fa è quello di fotografare gli oggetti esattamente come li guardiamo, cioè con un’angolazione di circa 45° dall’alto. Proprio però per il fatto che siamo abituati a guardarli in questo modo, fotografie del genere di solito risultano estremamente anonime e non colgono la nostra attenzione.

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Il mandarino è qui ritratto dall’alto. Non spicca nulla della sua bellezza e la sua condizione “arancia-wannabe” è evidente.

 

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Come si diceva abbassiamo l’inquadratura per evitare la solita prospettiva e mettiamogli qualcosa per staccarlo dallo sfondo che in questo caso è un tavolo di legno dal colore troppo simile al mandarino. 

Una tovaglietta verde e “grezza” può andare. In realtà se fosse di un verde più “bluastro” sarebbe ancora meglio. Generalmente non si sbaglia mai abbinando colori opposti nel “cerchio di Itten” (es. rosso e verde, arancione e blu…)

 

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Un altro accorgimento fondamentale è la luce: nella prima foto veniva dall’alto, in questa è laterale.

Sicuramente questo tipo di luce riesce a garantire più effetto al piatto inquadrato, meglio ancora se è molto diffusa (la luce di una finestra per esempio).

Ancora non convince. Avviciniamoci. Cerchiamo una prospettiva ancora più insolita.

 

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Ecco adesso siamo abbastanza vicini direi. Stando così vicini inoltre possiamo mascherare e sfuocare tutto il contorno per nascondere eventuali imperfezioni ed errori nel piatto o nel cibo che stiamo fotografando, così come oggetti estranei che non vogliamo includere nell’inquadratura.

 

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In questa foto, ma anche un po’ nelle altre in realtà, si vede abbastanza bene come rispettare la cosiddetta regola dei terzi porti ad una maggiore armonia ed interesse nella foto, anche se il soggetto è un semplicissimo mandarino.

Immaginiamo di dividere la foto in 9 parti uguali tracciando 3 righe orizzontali e 3 verticali. Otterremo una scacchiera: in ogni incrocio riga-linea possiamo piazzare un punto di interesse e l’occhio di chi guarda la foto sarà attratto proprio lì.

Questa foto è semplicemente un ingrandimento di quella sopra, in cui ho posizionato il picciolo (…ehm, si chiama così?) nell’incrocio riga-linea in alto a sinistra. Il centro di attenzione è adesso su quel punto.

 

Quindi, riassumendo, le semplici regole che ci possono aiutare sono: luce laterale e diffusa, inquadratura “insolita” e comunque mai a 45°, porre i punti di attenzione negli incroci riga-linea e avvicinarsi più possibile.  

 

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Bene, così anche lo stupido mandarino ha avuto il suo momento di gloria!

Ultimo consiglio: per rendere più “viva” la frutta, bagnatela un po’, rifletterà meglio la luce e gli darà un aspetto più invitante!

 


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