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Foxcatcher, o anche: il wrestling ti fonde il cervello

Creato il 16 marzo 2015 da Cannibal Kid
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FOXCATCHER, O ANCHE: IL WRESTLING TI FONDE IL CERVELLOFoxcatcher - Una storia americana (USA 2014) Titolo originale: Foxcatcher Regia: Bennett Miller Sceneggiatura: E. Max Frye, Dan Futterman Cast: Channing Tatum, Steve Carell, Mark Ruffalo, Vanessa Redgrave, Sienna Miller, Anthony Michael Hall Genere: deprimente Se ti piace guarda anche: The Wrestler, The Fighter, Warrior, Mosse vincenti
Il wrestling è uno sport per malati di mente. Io lo sostengo da sempre ma, se non vi fidate di me, guardatevi il film Foxcatcher e ne avrete la più lampante delle dimostrazioni. Voi tutti avete presente il wrestling? No? In tal caso siete delle persone sagge. Sagge e fortunate. Se invece ce l'avete presente, probabilmente avrete l'idea di qualcosa di finto, di costruito, di uno show più che di uno sport vero e proprio. Avrete in mente quella pagliacciata della WWE, i vari “campioni” come Hulk Hogan, John Cena, The Rock e poi che ne so? Ho avuto giusto un leggero interesse nei confronti del wrestling quando avevo circa 6/7 poi, come tutti una volta superata la soglia massima degli 8 anni, ho abbandonato 'sta baracconata e sono passato agli sport che invece non sono assolutamente combinati, come... il calcio. Mmm, mi sa che forse non è proprio il miglior esempio possibile.
In ogni caso, cancellate dalla vostra mente tutto ciò che sapete sul wrestling e resettatelo. Il wrestling vero è una cosa diversa rispetto alla sua controparte più mediaticamente celebre. Il wrestling vero è... molto peggio! Io adesso non vorrei generalizzare, visto che non è una cosa che mi piace fare, però insomma, atteniamoci ai fatti: Chris Benoit, celebre (si fa per dire) wrestler in un raptus di follia ha strangolato la moglie e il figlio, prima di impiccarsi; il protagonista di The Wrestler proprio tanto in quadro non mi sembra; l'Uomo Tigre non parliamone; il mio blogger rivale Mr. James Ford, noto appassionato nonché ex (o forse ancora attuale?) praticante di questa disciplina tutte le rotelle a posto non le ha di sicuro e poi guardatevi questo film. Io non vi voglio spoilerare troppo, però dei tre protagonisti non ce n'è uno che si salvi.
Il migliore del lotto è quello interpretato da Mark Ruffalo, uno che dice di non poter essere comprato per nessuna cifra al mondo e poi appena gli offrono una manciata di dollari cambia idea. Coerenza zero, ma comunque niente di troppo grave. Quindi c'è Channing Tatum, che è perfetto nella parte del wrestler con il volto da troglodita, ma il suo personaggio è davvero poco empatico. Fondamentalmente perché è un... troglodita. Poi c'è il miliardario fissato con il wrestling portato sullo schermo dallo spirito di Steve Carell nascosto dietro a quintali di trucco che, insomma, quello che combina ve lo potete “gustare” da soli guardando questa pellicola che io personalmente non vi consiglio, perché è una mazzata insostenibile. Non è una questione di essere appassionati di wrestling o meno, è proprio una palla allucinante.

FOXCATCHER, O ANCHE: IL WRESTLING TI FONDE IL CERVELLO

"Oddio, dov'è il telecomando?
Non ce la faccio più a vedere 'sto film."


Si possono trovare delle similitudini tra Foxcatcher e il lavoro precedente del sopravvalutatissimo regista Bennett Miller, che per questo film si è beccato un'altra inspiegabile nomination agli Oscar. L'arte di vincere - Moneyball con Brad Pitt era un film che proprio come questo non mi era piaciuto, ma che non mi era piaciuto in una maniera diversa. Foxcatcher e Moneyball sono entrambe pellicole sportive, eppure per certi versi sono opposte. Moneyball poteva vantare dei dialoghi sparati a mille persino troppo logorroici scritti da Aaron Sorkin e per chi, come a me, del baseball non è mai fregata una cippa, potevano risultare pesantucci (sì, sto usando un eufemismo). In Foxcatcher i dialoghi sono invece molto ridotti e quei pochi inseriti sono sparati con una lentezza esasperante da uno Steve Carell che qui usa un tono di voce che farebbe addormentare pure chi si è appena sparato una Red Bull accompagnata da una coppa gigante di caffè. Inoltre, se Moneyball era molto incentrato sul baseball e giusto un minimo sulle questioni personali, qui, nonostante il wrestling sia onnipresente, abbiamo una vicenda molto più umana. Peccato che, almeno per quanto mi riguarda, non sia riuscito a provare un anche solo vago cenno di moto empatico nei confronti di uno qualsiasi dei tre protagonisti della vicenda. A me piacciono anche i film freddi, questo però è davvero BRRRRR glaciale.
Ne sarebbe potuta uscire una pellicola divertente, se solo si fosse deciso di farne una commedia sportiva, di quelle con Will Ferrell stile Blades of Glory, Semi-Pro o Ricky Bobby. Con il sottotesto omoerotico qui in Foxcatcher più o meno volontariamente ben presente (il personaggio di Steve Carell è patito di uno sport in cui gli uomini si abbracciano mezzi nudi e in più come passatempo adora guardare gli uccelli), si sarebbe potuto realizzare un film comico esplosivo. Capisco che la fase conclusiva della vicenda tratta da una storia vera sia tragica, però in tutta la parte precedente qualche momento di alleggerimento ci sarebbe stato bene. Invece il serioso Bennett Miller ha deciso di girare una pellicola angosciante dall'inizio alla fine e di prendere non Will Ferrell bensì Steve Carell, dandogli per di più una parte drammatica. Discutibilissima scelta. Doppia discutibilissima scelta.

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"Channing, abbracciami tutto con quelle tue belle braccia muscolose."
"Come hai detto, Steve?"
"No, niente..."


A un livello puramente cinematografico, Foxcatcher non si segnala in alcun modo. La regia di Bennett Miller è professionale, anche se più che professionale la definirei asettica, ma non c'è manco una singola scena che mi abbia fatto dire: “Ah però, questo è bravo a girare.” Il fatto che quest'uomo sia già alla seconda nomination agli Oscar (la prima era per l'altrettanto freddo, fin dal titolo, Truman Capote - A sangue freddo) è uno dei tanti misteri dell'Academy che non riuscirò mai a capire. Altri due misteri, sempre per rimanere all'edizione di quest'anno, sono le candidature agli attori: Steve Carell grazie al trucco ha un'espressione diversa dal solito, che rende il suo volto più duro e meno simpatico. Solo che tolto il trucco, svelato l'inganno e la sua performance recitativa non è certo così memorabile. Il fatto che sia stato candidato come miglior attore protagonista a scapito di Jake Gyllenhaal in Lo sciacallo, lui sì fenomenale anche senza bisogno di trucco, è una porcata. La nomination a Mark Ruffalo come miglior attore non protagonista non è invece una porcata, ma se anche non lo candidavano non me la sarei certo presa. Il migliore e il più in parte dei tre a me è sembrato invece l'unico non nominato dagli Oscar: Channing Tatum. Grazie alla sua forte fisicità e alla sua altrettanto scarsa espressività, riesce a risultare un wrestler perfetto. Tra il ruolo da ballerino in Step Up, quello da spogliarellista in Magic Mike e quello da combattente in Foxcatcher, una parte da astrofisico a lui non l'hanno mai offerta, chissà perché?

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"Non dare ascolto a Cannibal, Channing. Prima o poi daranno anche a te la parte del tipo intelligente."
"Ne sei davvero convinto?"
"Ma figuriamoci. Ti sto pigliando in giro, tontolone!"


Anche sforzandomi, davvero non saprei a chi consigliare questo film. Se non ve ne frega una mazza del wrestling, rischiate di buttare due ore e passa della vostra vita con una pellicola soporifera. Se invece siete patiti di wrestling beh, il vostro sport (spooort?) del cuore non è che ne esca così tanto bene da una visione del genere. Chiudendo un occhio su quest'ultimo aspetto, l'unica persona al mondo a cui mi sento di consigliarlo e che so già lo adorerà con tutto se stesso ancor prima di leggere la sua (prevedibile) recensione è il mio blogger rivale Mr. James Ford. Per quanto mi riguarda, Foxcatcher non ha fatto altro che confermare una teoria di cui ero già certo e non avevo bisogno di questa lagna di film per averne una conferma ufficiale: il wrestling ti fonde il cervello.

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