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Fra sogno e "fanciullezza", incrociando musica e poesia...

Creato il 01 novembre 2014 da Alessandro @AleTrasforini

"[...] Era un tempo che la malvagità umana e le sciagure della virtù mi movevano a sdegno, e il mio dolore nasceva [...]. Ma ora io piango l'infelicità degli schiavi e de' tiranni, degli oppressi e degli oppressori, de' buoni e de' cattivi, e nella mia tristezza non è più scintilla d'ira [...].

E molto meno ho forza di conservar mal animo contro gli sciocchi e gl'ignoranti [...]; e perché l'andamento e le usanze e gli avvenimenti e i luoghi di questa mia vita sono [...] infantili, io tengo afferrati con ambe le mani questi ultimi avanzi e queste ombre di quel benedetto e beato tempo, dov'io sperava e sognava la felicità, e sperando e sognando la godeva, ed è passato né tornerà mai più, certo mai più; vedendo con eccessivo terrore che insieme colla fanciullezza è finito il mondo e la vita per me e per tutti quelli che pensano e sentono; sicché non vivono fino alla morte se non quei molti che restano fanciulli tutta la vita. [...]" (G.Leopardi, cit.)


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