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Frammenti di "Misteri": ADAM

Da Ambrogio Ponzi @lucecolore

ADAM 1 (Gen 2) I Sono qui, nel giardino. Un incanto di fiori, frutti e profumi. Si stende a vista d'occhio interminabile. E proprio davanti a me, l'albero più bello, il più ricco di frutti. Quasi lo tocco. Eppure è lontano , lontano. Incrocia l'arco dell'orizzonte. Lì è il confine. «Tutto è tuo» mi ha detto, Lui, «ma tu sei mio, come un figlio libero». «Non andare "oltre"» ha continuato. «Sarebbe la fine !» II Si, qui tutto è bello. Ovunque io guardo scopro meraviglie. Eppure il mio occhio, alla fine, corre sempre là, all'albero, a quel filo impercettibile, a quella linea d'orizzonte, anzi, all'oltre. Che cosa ci sarà ? Qui tutti mi sembrano contenti; anzi, lo sono. Eppure, mi sono accorto che prima o poi tutti, senza nulla dire, si fermano: gli occhi inquieti, fissi su l’orizzonte. III Oggi nell’aria c'è come una febbre. C'è qualcuno in mezzo a noi, ma diverso da Lui. Lui, quando viene, tutto avvolge di luce, pacificante; una brezza nella calura. No ! Oggi è diverso. Non è Lui ma un altro «Non c'è dubbio, qui è bello. Ma "di là" .. Non c'è paragone !» Chi ha parlato ? Silenzio. Eppure qualcuno ha parlato. «Vi è stato detto che "oltre" è la fine ? Non è la fine ma il principio. "Oltre" non c'è più un limite, un confine. "Oltre" c'è libertà !». Questa volta abbiamo sentito tutti. Qualcuno ha veramente parlato ! Ma chi ? Silenzio ! Poi un fruscio, rapidissimo. Più niente. Ci siamo ritrovati tutti, immobili, con gli occhi puntati a terra, dietro quel fruscio.. E poi, come in ipnosi, lentamente... tutti, a guardare quella linea lontana e l'albero maestoso e inquietante. IV «Ci vorranno giorni e giorni di cammino» ho pensato. prima di arrivare là e oltre. E invece appena mi son detto: «voglio provare» appena mi è sfuggito: «Sì ! vado !» mi sono trovato "là". Un passo da niente... E subito ho sentito, dietro le mie spalle il bruciore terribile come di una fiamma. Un altro passo, per fuggire. Un vento gelido mi trafisse tutto. Cercai qualcosa da buttarmi addosso, per ripararmi dal freddo e dalla vergogna: ero nudo ! Nulla ! Tutt'intorno una terra desolata, arida senz'acqua; una landa di ululati solitari. Dov'ero mai ? E' questo l'oltre ? «Si ! è questo» mi dissi. Con gli occhi che mi bruciavano cercai il giardino dove meno di un istante prima mi trovavo. Non vidi che una immobile, pesante nube di fumo che ristagnava lungo tutto l'orizzonte. Mi sentii perduto. Raggomitolato come un riccio mi travolse la disperazione. VI Ad un tratto avvertii qualcosa di familiare. Un tepore mi avvolse e come una lama di luce accarezzò le pietre e i rovi. «Questa terra darà ancora i suoi frutti, ma dovrai ararla con la tua fatica e irrigarla con il tuo sudore. Quanto all'altro, colui che è inganno e menzogna, colui che avvelena il cuore, colui che uccide la fiducia e la speranza, non cesserà di tentarti. Ma ora sai ! E a quale prezzo !» « Ma “uno” verrà , con il soffio della sua bocca lo vincerà, Parola vera. Al centro di quello che è stato il Giardino, avverrà il grande duello. Colui che è inganno sarà ingannato. Prenderà due tronchi secchi e vi inchioderà l'Agnello e griderà:«ho vinto !». Ma dai tronchi secchi germoglierà, nuovo, l'albero della vita, E appena la prima goccia di sangue bagnerà la terra, scaturirà un fiume inesauribile. E là, dove l'Agnello verrà sepolto, rifiorirà il Giardino.»
ADAM 2 (frammento) Tremenda fu per me la prima sera. quando lontano ancora udii avvicinarsi rapido il Suo passo. Crescente, ossessivo, rotolar di massi. Gravava su di me l’Incontenibile.
Si, mi parlò ! Parole oscure che solo col tempo e lunga pena dato mi fu capire: sudore e pianto, rovi e fatica.
Poi si allontanò. Si perse nel silenzio il suo passo. Ma il vuoto di quel passo morte fu per me più della morte.
Meglio l’ira di Dio che il suo silenzio.


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