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Francesco Muzzopappa: Una posizione scomoda (Fazi, Le Meraviglie)

Creato il 26 aprile 2013 da Erika @erika_zini

francesco muzzopappa - una posizione scomoda“In famiglia non ne sanno nulla. Se solo intuissero qualcosa, mia mamma si stabilirebbe in chiesa con la tenda da campeggio per una maratona ininterrotta di rosari. Mio padre, invece, prenderebbe di corsa il tomo delle Pagine Gialle per cercare il numero di Milingo sotto la “E” di Esorcismi. Io stesso fatico a crederci. Perchè, parliamoci chiaro, la mia è una fine assurda. Nemmeno una veggente strafatta di crack avrebbe potuto prevedere una cosa simile. Ma andiamo per ordine.”.

E’ questo l’enigmatico, ironico inizio di Una posizione scomoda, opera prima di uno dei più conosciuti  e apprezzati copywriter italiani. Francesco Muzzopappa affida la voce narrante di questo romanzo a Fabio, un ragazzo diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, una promessa del cinema italiano. Dopo il diploma, si trova davanti a molte proposte, tutte da lui respinte perché ”io di scrivere storie in cui un carabiniere amico d’un prete risolve un giallo grazie all’aiuto di un medico della ASL parente di una suora, be’, proprio non avevo voglia“.  Lui vuole scrivere per il cinema impegnato, non certo per le solite fiction televisive. Così Fabio deve accantonare il suo capolavoro, ancora nel cassetto (Il cielo di piombo), e accettare l’ultima offerta di lavorare nel mondo del cinema avanzata da una trans chiamata Romina per la somiglianza con la Power. Una persona istruita e mossa da vera passione, una produttrice di film che, però, evita con cura di specificare in quale settore lavora. Dopo un primo rifiuto, Fabio si trova a dover accettare a patto di restare nell’anonimato più totale e iniziando a mettere in scena, seguendo la scia citazionista, film dai titoli suggestivi come Erezioni di piano, Il glande freddo e Analcord.

Tutto sembra filare liscio fintanto che i film di Fabio non vengono nominati per il prestigiosissimo XXX Festival di Cannes dedicato ai migliori porno girati nell’ultimo anno. Un’occasione che Romina non si sente di perdere, ma come farà a convincere Fabio a farsi vedere in TV a ritirare questo premio quando tutti, soprattutto i genitori, credono che lui si occupi di Teatro impegnato?

Un corollario di personaggi buffi girano attorno al protagonista, tra cui segnaliamo Romina i cui dialoghi surreali e terra terra fanno rotolare dal ridere. Come quando cerca di convincere Fabio ad andare a Cannes ospite di alcune sue amiche: “A parte che io dalle tue amiche non ci vado …
Che hai contro le mie amiche? Sono delle splendide donne.
No che non lo sono.
Non sono splendide?
Non sono donne, Romina (…)

Non sveliamo altro di questo piccolo gioiellino (solo 221 esilaranti pagine) che, quasi per caso, mi sono trovata a leggere, conquistata soprattutto dall’ironia tagliente dello stile di Muzzopappa e attirata dal personaggio principale, Fabio, così diverso eppure così uguale ai ragazzi di oggi.

Sì, perché questo libro ha più livelli di lettura: certamente una storia divertente, ironica e grottesca su come si parta da un sogno senza sapere dove si possa arrivare. Ma anche una lucida disincantata visione della realtà dove le ambizioni personali passano sovente in secondo piano e si è costretti ad adattarsi per sopravvivere. Fabio non è “choosey” (schizzinoso), è mosso da una reale passione e dalla volontà di portare qualcosa di suo al grande pubblico, di poter esprimere sé stesso attraverso il cinema, di far sentire la sua voce tra la moltitudine di suoni. Fabio è il migliore ma non scende a compromessi se non quando è costretto da forze maggiori (sbarcare il lunario) conservando intatto il proprio sogno.

E sono forse così i giovani di oggi, costretti a fare quello che gli capita ma pieni di grandi ideali che aspettano solo uno spiraglio per venire alla luce. E Fabio si adatta ma alla prima occasione non si lascia sfuggire l’opportunità di farsi conoscere per quello che è. Un giovane d’oggi, con tante aspirazioni, talento e una lucida ironia in grado di cogliere le piccole e grandi contraddizioni della vita, consapevole che a volte è necessario fare un passo indietro (ma attenti ai burroni!) per poterne fare due avanti.

In sintesi, un libro che strappa più di una risata ma che fa porre al lettore anche diverse domande su di sè, sulla propria vita, sui propri sogni e sulle possibilità che ogni giorno gli si presentano.

Un libro che consiglio a tutti, la storia di Fabio non potrà che conquistarvi e farvi riflettere. Un libro tutt’altro che scomodo, nonostante il titolo, leggero e profondo allo stesso tempo. Uno stile tagliente e veloce rende la lettura ulteriormente piacevole e scorrevole.

E per parlarne approfonditamente, ho intervistato proprio Francesco Muzzopappa, che mi ha anche raccontato come è nata la storia di Fabio:

P.S. se non vedete il player qui sopra (ad esempio se usate Chrome): cliccate qui!

francesco muzzopappa
L’AUTORE

Francesco Muzzopappa è nato a Bari nel 1976, è uno tra i più conosciuti e apprezzati copywriter italiani. Per la categoria in cui eccelle, le pubblicità radiofoniche, ha vinto numerosi riconoscimenti tra Cannes, Londra e New York nonché una serie di premi bizzarri, compresi un buono per viaggiare in tutto il mondo e una fornitura completa di mobili per la casa. Molto schivo, sin dall’adolescenza ha cercato di studiare le tecniche della narrativa umoristica spolpando i testi di Swift, Sterne, Wodehouse e molti altri. Allievo della scuola di scrittura di Raul Montanari, ha pubblicato diversi racconti su riviste e antologie. Una posizione scomoda è il suo primo romanzo.

Francesco Muzzopappa è anche su Facebook e ha un blog dal titolo decisamente evocativo “Fiabe brevi che finiscono malissimo“.

Titolo: Una posizione scomoda
Autore: Francesco Muzzopappa
Editore: Fazi
Collana: Le Meraviglie
Pagine: 220
Prezzo: € 14,50


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