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Frank #Zappa muore oggi

Creato il 04 dicembre 2013 da Chiamateismaele @ChiamateIsmaele

Sheik_YerboutiFrank Zappa muore oggi, vent’anni fa. È molto difficile parlare di Frank Zappa. La difficoltà nasce innanzitutto dall’impossibilità di inquadrarlo univocamente in un tipo, in un personaggio, in un chitarrista, vista la molteplicità di sfaccettature che la sua personalità è riuscita ad assumere durante il corso della sua vita. Il ruolo unico, straordinario, esemplare, che Zappa è arrivato a ricoprire nella storia della musica del ‘900 – e quindi della musica contemporanea – non è riconducibile unicamente ad un aspetto isolato della sua personalità, o limitato ad un preciso momento della sua vita o ad una singola opera o performance. È proprio nella molteplicità, nella diversità della continua progressione – o progressiva continuità – della sua intera opera, della sua intera vita che è possibile intravedere il genio, il pioniere, l’esploratore imperterrito, impavido. Certo, Frank Zappa è stato anche un musicista di talento, un bandleader leggendario, un autore raffinato, impetuoso, elaborato; un comico, un dialoghista sfacciato, irriverente; sardonico nelle opinioni e anarchico nel pensiero, ma anche innamorato del giusto, del bello, del brutto, della libertà, del diritto, del sesso, dell’uomo, della donna; a volte anche no.

Ha trovato il modo di produrre la sua musica e i suoi musicisti non appena l’opportunità – e la necessità di liberarsi di qualsiasi costrizione creativa – lo ha permesso, riuscendo a farsi imprenditore di se stesso molto meglio della grandissima maggioranza di quei professionisti della politica e del lucro che ininterrottamente hanno tentato di ostacolare il suo lavoro e la sua arte per via di censura e sottrazione illecita di diritti d’autore. Fino al Congresso degli Stati Uniti d’America ha difeso se stesso e i propri colleghi artisti ed editori indipendenti, gloriosamente, memorabilmente

Un intellettuale d’altri tempi, oratore eloquente e puntuale, sagace; pensatore, scrittore, studioso e opinionista, con la sua musica e le sue azioni ha raccontato implacabilmente il suo mondo, la specie umana, l’America. Ha ridipinto i tratti dell’artista moderno, riconfigurandone i limiti sia nelle pratiche che nell’immaginario: schiavo del suo lavoro, della sua musica, dell’amore, forse, ma non delle droghe, dei palcoscenici, del successo. L’unico vero successo che abbia mai veramente riconosciuto era il privilegio – raro – di poter vivere della propria musica, e grazie ad essa avere la possibilità di farne altra. La più grande responsabilità che abbia mai sentita sulle spalle, d’altra parte, è probabilmente quella di superare con ogni nuova esecuzione ogni precedente aspettativa: se proprio tra i suoi sicuri difetti dovessimo sceglierne uno capace di apparire come preminente, al nostro occhio ignaro della sua personale intimità non rimarrebbe che la sua ambizione alla perfezione, al continuo superamento dei limiti precedentemente raggiunti. Quindi solo la morte poteva fermarlo. Quindi è molto difficile parlarne, senza parlarne per troppo a lungo. Chissà come sarebbero stati questi vent’anni.

Per chi non conoscesse Frank Zappa

Gli album, i concerti, i bootleg pubblicati da Frank Zappa sono svariati, non faceva altro, e lo ha fatto per trent’anni, suonare, registrare. La sua discografia è sterminata. Ma si deve pur sempre partire da qualcosa:

  • Frank Zappa – Sheik Yerbouti (Zappa Records 1979)
  • Frank Zappa & The Mothers of Invention – Roxy & Elsewhere (Discreet 1974)
  • Frank Zappa – You Are What You Is (Barking Pumpkin Records 1981)
  • Frank Zappa – Joe’s Garage, Act I, II & III (Zappa Recors 1979)
  • Frank Zappa – Guitar (Zappa Records 1988)
  • Frank Zappa & The Mothers of Invention – Hot Rats (Bizarre Records 1969)

Stefano Bollani ha dedicato a Frank Zappa parte della seconda stagione del suo show su La7, Sostiene Bollani, raccontando e tributando l’artista.



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