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Fred Buscaglione, ricordo di un simpatico spaccone nato a Torino

Creato il 23 novembre 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Fred Buscaglione e il mito intramontabile di un personaggio

Ferdinando Buscaglione nasce il 23 Novembre 1921 a Torino e quello che ha lasciato è un grande vuoto nel mondo della musica e dello spettacolo italiano.

E’ ricordato da tutti come un giocherellone amante della musica e sin dalla sua infanzia muove i primi passi verso questo mondo, ammesso a soli undici anni al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino.

È però costretto ad abbandonare dopo soli tre anni a causa dell’impossibilità della sua famiglia a proseguire il mantenimento degli studi; Fred non nasconde mai la sua ostilità nei confronti della musica classica.

Photo credit: Eric Perrone / Foter.com / CC BY

Photo credit: Eric Perrone / Foter.com / CC BY

In adolescenza comincia il suo percorso nei locali torinesi, cominciando ad esibirsi come artista jazz e suonando quattro strumenti entrati a far parte da subito del suo repertorio: violino, contrabbasso, tromba e pianoforte.

La sua avventura nei locali di Torino si interrompe durante la Seconda Guerra Mondiale perché richiamato sotto le armi, ma non smette di suonare e si esibisce anche all’interno dei circuiti militari riscuotendo un ulteriore successo. Riesce così ad ampliare le sue conoscenze e influenze musicali quando viene catturato e fatto prigioniero dagli americani, trovando in quella realtà nuovi stimoli e nuove influenze.

Dopo gli anni di prigionia, a guerra terminata, rientra a Torino e riprende a dedicarsi interamente alla sua vocazione. In un primo momento si esibisce per altre orchestre, poi fonda un suo gruppo che prende il nome di Asternovas.

Una volta a Torino Fred riprende a frequentare anche il suo amico Leo Chiosso, conosciuto prima della guerra durante una sua esibizione. Da quel momento i due diventarono grandi amici e compagni di composizioni e di avventure. Tutto il repertorio è il frutto dell’unione di queste due menti.

Si accorgono tutti del loro legame, sono sempre insieme, giorno e notte. Entrano in una simbiosi artistica tale da “costringerli” ad andare ad abitare uno di fronte all’altro nello stesso palazzo in via Vanchiglia, a Torino. Non possono e non vogliono perdersi di vista un attimo. Ogni momento è buono per trarre spunto e comporre.

I loro testi sono strampalati, ironici e rivolti a “bulli e pupe” di New York e Chicago. Si descrivevano duri e cattivi con i nemici e sempre in compagnia di alcool e donne. E’ da questo momento che i due vengono conosciuti in tutta Italia, con le loro esibizioni che vengono registrate dal vivo e trasferite su disco; brani come Che Bambola! , Teresa non sparare, Love in Portofino, Eri piccola così, Whisky facile.

Da quel momento Fred comincia a prenderci gusto e a calarsi definitivamente nel personaggio. Esteticamente cura molti dettagli come ad esempio i baffetti che si fa crescere e l’utilizzo del doppiopetto gessato. Uno stile che richiama molto quello utilizzato dai gangster americani nei libri di Damon Runyon, scrittore che Chiosso ama particolarmente.

La discografia di Fred Buscaglione è ricca, nonostante il suo periodo di attività sia molto breve e le difficoltà di vedersi pubblicare i propri album non manchino. All’epoca i suoi testi sono molto trasgressivi e difficilmente una casa discografica si prende questi rischi.

Un aiuto notevole arriva al momento giusto dal suo amico Gino Latilla, che gli permette di entrare alla Cetra, nota casa discografica di quel periodo, anticipando lui stesso le spese di produzione. Così, nel 1955, ecco il primo disco ufficiale di Fred Buscaglione in un 78 giri da due canzoni: Che Bambola! e Giacomino.

Il successo è immediato e sbalorditivo. Vengono vendute quasi un milione di copie e Fred non smette mai di incidere e di esibirsi, galvanizzato dal suo successo vendendo sempre di più.

Da quei giorni è diventato quello che oggi noi tutti conosciamo. Ha continuato ad esibirsi e ad accrescere la propria notorietà, guadagnandosi il rispetto di tutti nell’ambiente musicale e dello spettacolo. Aveva un suo stile e veniva spesso imitato, amato e odiato per i suoi modi, ma non si è mai tirato indietro e ha sempre espresso il suo concetto di libertà, dentro e fuori dal palcoscenico.

Arriva il momento in cui Fred comincia a sentire sulle spalle il peso del suo personaggio e tre settimane prima del tragico incidente che gli costa la vita, quando aveva solo 38 anni, rilascia queste dichiarazioni in un’intervista per il giornale Stampa Sera:

“Prima che la gente mi volti le spalle, Fred il duro sparirà, ed io tornerò ad essere solo Ferdinando Buscaglione”

Oggi sarebbe stato il suo compleanno e avrebbe compiuto 94 anni.

Gliene sono bastati 38 per rimanere vivo nei cuori e nelle casse di chi ancora non smette di ascoltarlo e di fischiettare insieme a lui.

S.C.

Tags:#jazz #torino #fredbuscaglione #musica #people

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