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Freelance: questione di prezzo

Creato il 27 febbraio 2012 da Kalaris @EssereFreelance

Freelance: questione di prezzo

Ecco qua un argomento interessante, starai pensando, perché in fondo, dietro qualsiasi professione ci sta necessariamente una retribuzione, sia che si lavori per passione, che per necessità.

Ma quando si parla di scrittori freelance, chiamali articolisti, chiamali writer, chiamali web content, qual è la tariffa giusta?

Il problema mi è stato riproposto quando ho ricevuto questa mail:

Sono arrivato a questo blog seguendo diversi link e mi è piaciuto molto.

Se possibile vorrei chiederti un consiglio: ho cominciato per divertimento a scrivere alcuni articoli e ora mi si prospetta la possibilità di farlo per lavoro.

Solo che non ho idea di quali possano essere i prezzi per la stesura un articolo da inserire in un blog o nel caso in cui mi venisse chiesto di prenderne uno in “gestione”.

Non vorrei creare problemi ad altri che fanno questo lavoro e non vorrei essere fuori mercato perciò, se possibile, vorrei un tuo parere in merito.”

Una persona straordinariamente consapevole e corretta, perché diciamocela tutta, non sempre chi esordisce come scrittore web si chiede se offrendo i propri articoli per pochi centesimi possa di tirare giù il prezzo di mercato, tanto meno ci si preoccupa di “creare problemi agli altri”.

Dopo gli ovvi complimenti che andavano rivolti a questo lettore/scrittore a cinque stelle tu che gli avresti risposto?

Qual è effettivamente il prezzo giusto per un articolo web?

Chi esordisce in questo settore è probabile che abbia poca esperienza in fatto di prezzi anche perché l’iniziale emozione che si ha quando si riceve la prima commessa è di puro entusiasmo: qualcuno desidera che io, proprio io, scriva i testi che daranno vita alla sua pagina web? Wow!  

Il secondo step è quello della consapevolezza: scrivere è una passione, ma diventa presto un lavoro, e dato che il lavoro va retribuito, lo scrittore freelance (stesso discorso si deve fare per qualsiasi rappresentante della categoria) deve definire il proprio prezzo, perché in tavola il pane va messo tutti i giorni, e le bollette, quelle sì che arrivano ogni mese, puntuali, puntualissime.

Come definire la tariffa

Per quanto con il tempo le tariffe che proporrai saranno variabili ed elastiche, da definirsi a seconda dei casi, agli esordi bisogna averne una in mente, fissa e ben meditata, da proporre ad un cliente che richiede un preventivo.

Contribuiscono a creare il  prezzo che tu proponi per il servizio concesso una serie di elementi importanti:

  • tempo impiegato per la realizzazione del lavoro;
  • tempistica imposta dal cliente;
  • difficoltà del lavoro;
  • tasse;
  • esperienza;
  • la concorrenza;
  • tipologia di cliente che ti trovi davanti;

La personalissima tariffa al di sotto della quale io non scendo davvero mai è quella di 0,01 cent a parola che si trasformano sostanzialmente in 1 euro per cento parole, 2 euro per duecento parole e via dicendo. Una volta fissata la propria base l’obiettivo è quello di salire costantemente.

Tempo vs battute

Sono teoricamente due filosofie di pensiero agli antipodi, entrambe ben conosciute, per quanto dalle nostre parti vada per la maggiore la tariffazione a battute o a parole. Personalmente la preferisco anche io anche se, a mio parere, l’una non esclude necessariamente l’altra.

Ricordo che agli inizi mi fissai una tariffa che avrei voluto raggiungere per un ora di lavoro: si aggirava intorno alle 8/10 euro orarie, esattamente quelle che riuscivo a racimolare per un ora di lezione privata. E in effetti, scrivendo tre pezzi da 300 parole in un’ora circa, mi sarei portata 9 euro a casa rispettando l’obiettivo che mi ero imposta.

Tutto stava, agli inizi, ad aver tanto lavoro per coprire tutte le ore di lavoro giornaliere.

Nel mio caso quindi tariffa oraria e tariffa a parola sostanzialmente corrispondevano, vero è che per proporre una tariffa oraria ad un cliente, bisogna che abbia una immensa fiducia nei tuoi confronti.

Il mio consiglio è dunque quello di decidere prima di tutto quanto vale il proprio tempo, e far in modo che tariffa oraria e tariffa a battuta corrispondano, grosso modo.

Tempistiche

Il prezzo finale che farai al cliente dipende anche dalle tempistiche imposte. Ovviamente se un lavoro deve essere consegnato in brevissimo tempo, costringendoti magari a lavorare nel fine settimana, questo dovrà essere meglio retribuito: la percentuale in aggiunta la devi decidere tu in base al genere di progetto e al genere di rinunce cui ti costringe.

Difficolta’

Ci sono dei lavori che sono più complicati e difficili di altri, vuoi per la loro consistenza, vuoi per la loro durata, vuoi per il cliente pedante, vuoi anche per l’argomento da trattare. Se un determinato argomento sarà più complesso da trattare, ovviamente ti richiederà maggior dispendio di fatica e tempo: è logico dunque che la retribuzione debba essere superiore rispetto a condizioni normali.

Le tasse

Quando fai un prezzo devi sempre considerare che un buon 20%, nel caso di ritenuta d’acconto e un bel 21% nel caso di Partita Iva se ne andranno in tasse. In fase di preventivo dunque devi sempre tenere in considerazione questo elemento. Per quel che mi riguarda, al cliente propongo la mia tariffazione ben specificando che si tratta di un compenso netto.

Esperienza

La si accumula a fatica, ma presto o tardi la si può far valere tutta. D’altronde la professionalità acquisita sul campo, è una sorta di medaglia al valore che nessuno ci può togliere. A raccontare delle nostre gesta eroiche ci pensa il curriculum o il portfolio e quando un cliente desidera avere a che fare con un web content d’esperienza, beh, deve mettere mano al suo conto paypal.

Personalmente mi sono resa conto d’aver potuto far valere la mia esperienza quando, tirando su il prezzo dei preventivi, comunque questi venivano accettati. Quanti anni ci sono voluti? Almeno tre.

La concorrenza

Ovviamente tenere d’occhio la concorrenza (si tratti di colleghi, amici, nemici o quant’altro) non significa giocare al ribasso, ma ricordare che sul mercato non si è da soli; questo in buona sostanza consentirà di sopravvivere e di adeguare i tuoi prezzi. Una buona idea sarebbe quella di consultarsi periodicamente con i colleghi o interpellare di tanto in tanto gli amici che si occupano di creazione contenuti.

Il cliente

Altro parametro non da poco è rappresentato dal tipo di cliente con il quale hai a che fare. Se a pelle ti rendi conto che si tratta di un cliente puntiglioso, che probabilmente richiederà una marea di modifiche, potresti proporgli un preventivo leggermente più alto, che metta in conto anche i ritocchi al lavoro che dovrai probabilmente fare, al contrario, se hai a che fare con un cliente alla mano, perché non venirgli incontro il più possibile?

Inoltre in base alla disponibilità del cliente, il preventivo potrebbe essere più o meno alto: lavorare per una multinazionale o lavorare per il piccolo panificio sotto casa che decide di mettersi online, sono due cose ben diverse anche quando si parla di retribuzione. Non sempre però si ha subito un’idea ben precisa del cliente che si ha davanti; in quel caso io rompo il ghiaccio con una domanda abbastanza semplice: “Che budget aveva in mente?

Cosa ne pensate? Il sondaggio

Ecco i risultati del sondaggio “Il giusto prezzo”:

  • il 36.67% dei votanti definiscono il prezzo in base al cliente ed al lavoro che si trovano davanti;
  • a grande sorpresa il 30% dei partecipanti preferisce una retribuzione oraria. Non è ben chiaro se realmente la applichino;
  • il 20% si fa retribuire più di 0,01 cent a parola;
  • il 3,33% opta per una retribuzione pari a 0,01 cent a parola;
  • il restante 10% alla domanda “Quanto reputi sia giusto far pagare un tuo articolo” risponde “altro”.

Per concludere è bene ricordare che fissare sul proprio lavoro dei prezzi troppo bassi non solo rovina il mercato, ma mette in dubbio la professionalità del tuo lavoro: tu ti fideresti di un dentista che fa un prezzo stracciato?

Photo credit: EssereFreelance


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COMMENTI (1)

Da  Seahunter
Inviato il 05 aprile a 10:18
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scusa quanto potrebbe essere la tariffa di un free lancer che inserisce solo dati (senza gestire il sito) come articoli da vendere? la tariffa è ad articolo inserito o a tempo? grazie