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Frontalieri, “Lunedì in consiglio comunale a Luino occasione persa. Unanimità, ma senza concordia”

Creato il 10 marzo 2016 da Stivalepensante @StivalePensante

Nonostante il voto all’unanimità della mozione a tutela dei frontalieri, nel consiglio comunale di lunedì sera a Luino, ci sono stati degli strascichi a livello politico. Il documento, infatti, fatto prima visionare ai capogruppi in mattinata, è stato in seguito modificato grazie al supporto del Pd e SEL. A margine di questo, però, Antonio Azzarito e Diego Intraina propongono alcune riflessioni politiche su quanto detto ed accaduto durante la seduta. Solo ieri la notizia dell’intervento dl Governo con una circolare, che chiarisce il non pagamento dei frontalieri la Tassa Salute.

La seduta di ieri sera, lunedì 7 marzo, del consiglio comunale di Luino

La seduta di lunedì 7 marzo del consiglio comunale di Luino

Frontalieri, “Lunedì in consiglio comunale a Luino occasione persa. Unanimità, ma senza concordia”. “Diventa opportuno riflettere su cosa non si è voluto capire in merito all’utilità e al significato della mozione dei frontalieri approvata, lunedì sera, in Consiglio Comunale a Luino – si legge nella nota stampa inviata a firma di Antonio Azzarito e Diego Intraina -. Mozione paradossalmente votata all’unanimità, ma con forti riserve di merito da parte dei gruppi di minoranza de ‘L’Altra Luino” e del ‘Movimento Italia Nazione’, comportamenti che a questo punto obbligano delle domande: dietro a questa mozione c’è veramente una volontà di strumentalizzazione politica? È vero che la mozione è stato un banale “compitino” imposto dal Presidente della Regione Lombardia come è stato detto in Consiglio? Come mai la mozione non esprimere contenuti di merito sulla questione dei frontalieri e non propone un’agenda locale d’intervento: assemblee, incontri istituzionali e altro?

Queste sono state le motivazioni fatte dalle opposizione in Consiglio Comunale. Queste critiche sarebbero state legittime se non fossero state precedute da un voluto, giustificato e allargato processo di condivisione: incontro con i capigruppo e con un tavolo tecnico composto da tutte le forze partitiche non presenti o riconoscibili all’interno del Consiglio Comunale. La realtà di questi incontri, e chi è venuto all’incontro organizzato dalla Lega Nord di Luino con il Presidente della Regione, Roberto Maroni, lo ha capito, era stata la richiesta fatta da parte del pubblico in sala della necessità di organizzare un fronte comune, che è stata subito resa concreta da una proposta del Presidente di convocare tutti i Parlamentari Regionali nella sede Istituzionale lombarda. Convocazione che, proprio per evitare possibili strumentalizzazioni, si è ritenuto di farla precedere da una richiesta forte da parte dei territori interessati; insomma una mozione da scrivere e far approvare a tutti i Consigli Comunali che rappresentano realtà diverse e con riferimenti politici differenti.

La mozione è rivolta, per evidenti ragioni d’Autorità Politica, alla massima carica Istituzionale territoriale, al Presidente della Regione Lombardia, e non al Soggetto X facente parte del partito Y. Far finta di non capire questo e criticarlo per solo scopi utilitaristici di logica di parte, in ogni caso vuol dire accettare e proseguire nel minare lo spirito democratico delle istituzioni. Ma oltre questo (poveri noi!) non si è voluto capire che i veri soggetti dell’incontro, coloro che poi faranno sintesi al proprio interno, non sono il Presidente della Regione e la sua Giunta Regionale, ma sono i Parlamentari stessi e dunque l’intera rappresentanza partitica.

La class action serve solo ad “imporre” ai parlamentari una maggiore attenzione, sensibilità e condivisione in merito alla problematica e, perché no, una predisposizione comune da portare nel lontano mondo politico romano che, di fatto, è l’unico che ha il potere di decidere sulla pelle dei territori di frontiera. Non si è capito che, oltre alla presenza del Presidente della Regione, saranno presenti all’incontro anche tutti i sindaci e le forze sociali, pertanto nessuno potrà assumersi l’incarico di dichiararsi l’unico vero portatore della questione frontalieri. Ed è proprio per questo motivo, e visto che la mozione dovrà girare nei comuni per una maggiore e finalizzata condivisione della richiesta dell’incontro Regionale, che si è pensato di lasciare in un secondo tempo, magari in un prossimo Consiglio Comunale, la facoltà di “preparare il proprio rappresentante Sindaco”.

Sarà in una seconda fase che si dovrà elaborare e porre la questione dei contenuti in modo che lo stesso possa portare alla conoscenza dei parlamentari le soluzioni e le difficoltà consensuali della propria città; come è stato giustamente richiesto dal Consigliere del Movimento Italia Nazione, purtroppo sbagliando modalità tempi e luoghi: questione territoriale, statuto dei lavoratori frontalieri, sistema di tassazione, ecc..

Ebbene, lunedì sera le minoranze, con il tradizionale stile di contrapposizione (arrivando addirittura alla pubblicazione dell’intervento consigliare qualche ora prima sulla stampa, mentre la seggiola dei loro rappresentanti nella “sala rossa”, dove si è consumata la condivisione della mozione, è ancora calda: poi si ha il coraggio d’accusare gli altri di strumentalizzazione. Ma dove si pensa d’arrivare con questi comportamenti?), hanno perso, a nostro parere, l’opportunità di impegnare politicamente il Sindaco e la Giunta di Luino a convocare per l’appunto questi altri momenti d’incontro-confronto: per esempio un Consiglio Comunale aperto (da fare in un orario idoneo alle disponibilità), con l’unico fine di riuscire ad individuare una strategia comune capace di difendere la questione dei frontalieri e del territorio. Personalmente siamo convinti che le altre realtà comunali, quando dovranno sottoscrivere la richiesta d’impegno Regionale, non si faranno influenzare da questa strana pagina d’incomprensione, ma considereranno la vera e sola opportunità di poter rappresentare l’unità territoriale. Ci permettiamo di ringraziare a nome dei frontalieri e di tutti i cittadini i Consigli Comunali per questo loro impegno”.

Si chiude così la nota stampa firmata da Diego Intraina ed Antonio Azzarito.


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