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Fruta de bomba, la Papaya

Da Archcook @archcookblog

Fruta de bomba, la Papaya
Ai caraibi viene chiamata fruta de bomba I messicani la chiamano melon copote In Brasile mamao
La papaya protagonista già nel 1519 quando, Hermàn Cortèz, raccontò l'accoglienza degli atzechi durante la conquista del Messico.  Essi credendolo, una divinità, invitarono Cortèz ad uno ricco banchetto al termine del quale gli offrirono uno strano frutto, molto simile al melone con la buccia dorata e la polpa morbida, per aiutarlo a smaltire il troppo cibo ingerito.
In seguito i semi furono portati a Panama e nella Repubblica Domenicana e la coltivazione si diffuse velocemente nel Sud e Centro America, in Messico, nelle Indie e nelle Bahamas. Cristoforo Colombo, che la chiamò frutto degli angeli, e Marco Polo ne verificò le sue proprietà contro lo scorbuto, diffuso all’epoca tra i marinai durante le navigazioni. Un tour tra le bancarelle dei mercati popolate di frutta nostrana ed colorati esemplari tropicali, sarà il punto di partenza. Clima primaverile e voglia di vacanza daranno origine a ricette creative con uno dei frutti più scenografici.  Consigli archcook colazione: frullato latte e papaya, coppa di yogurt e papaya pranzo: papaya acerba affettata finemente in insalata cena: insalata gamberi e papaya a cubetti dessert: frolle crema e papaya, mousse di papaya
Fruta de bomba, la Papaya

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