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Fulserunt quondam candidi soles

Creato il 23 febbraio 2015 da Cultura Salentina

Fulserunt quondam candidi soles

23 febbraio 2015 di Redazione

Fulserunt quondam candidi soles

Pasquale Scarciglia: Qui Salento (olio su tela, 70×120)

di Felicita Cordella

Ogni mattino spuntava un fiore
che inebriava le ore,
ed ero l’ottava meraviglia.
Oh Catullo… anche per me
“splendettero un tempo candidi soli”!
Il cuore cantava:” L’incanto continua…”

Ora l’incanto non c’è. Celato per sempre.
Ucciderò le memorie. Che l’oblio mi soccorra!
Destino beffardo quel cuore stregasti
che più non conosce l’incanto.
E non canta.
Il fiore…reciso.

Paura, peggiore nemica dell’anima,
la più divina delle presenze
senza pena spezzasti.
Per te, per te, il cuore non osa
per te appassisce il fiore dei lieti mattini,
candidi soli tramontano.

A questo” apparir del vero “l’incanto muore;
e mentre, incredula,sotto un velo di cipria
camuffare tento il delirio,
le labbra bruciate di febbre,
la notte insonne,
invano cercano freschi guanciali.

Non seppe nascondere il fiore la bellezza,
cosi’ io il dolore,che pietrifica i giorni.
E la mente, segreta mente,
incredibilmente,
scappa e riprende a vagare,cerca l’incanto,
insegue un abbraccio che le sgualcisca il cuore.


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