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Game Master, di Mauro Saracino

Creato il 16 dicembre 2012 da Aleheartilly @amazing_readers

Review of: Game Master

Romanzo:
Mauro Saracino
Price:
13,00

Reviewed by: Estel

Rating:
4

On 16 December, 2012 Last modified:18 January, 2013


Summary:

Francesco è un ragazzo come tanti, pigro e abitudinario, con un lavoro noioso e una fidanzata la cui presenza viene ormai data per scontata, fino a quando non scompare. Il cellulare squilla e il Game Master inizia a muovere i fili del suo gioco…

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game-masterIl Game Master, che dà titolo al romanzo, sin dalla prima pagina appare in veste di burattinaio. I personaggi che gli ruoteranno intorno sono presentati poco dopo, e tra questi vi è Francesco Marziali, un ragazzo come tanti altri. Lavoro da scrivania, una fidanzata con cui sta venendo a mancare la scintilla e una pigrizia di fondo. La sua vita sarà ribaltata dalla scoperta del rapimento della ragazza, in seguito al quale inizierà una corsa per le strade di Roma e dintorni, con comprimari più o meno presenti che di pagina in pagina affossano il protagonista in un mare di dubbi e sospetti, finché non è più così scontato capire chi è amico e chi nemico. E’ il Game Master ad incalzare Francesco, facendolo girare come una trottola in una direzione che sembra ben prestabilita, in attesa che sia lui a scostarsi dalla strada segnata e fare qualcosa di imprevisto, per arrivare alla fine della storia.

Il romanzo è ambientato a Roma, con qualche puntata nelle campagne circostanti. I riferimenti stradali aggiungono verosimiglianza e non confondono così tanto il lettore, sebbene risultino un po’ distanti per tutti coloro che non conoscono la zona. La struttura narrativa prevede capitoli alternati, con un narratore in terza che si sposta ora nella testa di Francesco e ora in quella del Game Master, sviscera i modi di pensare di entrambi, rendendo palpabile la differenza, il forte contrasto tra i due modi di pensare e di vivere. L’unica pecca, a mio avviso, di questa struttura è che in alcuni punti permette al lettore di immaginare già cosa avverrà dopo. Il capitolo di apertura, in particolare, non lascia molti dubbi su cosa il protagonista verrà a sapere nei capitoli immediatamente successivi, sebbene in seguito si scoprirà che il fatto in sè, il rapimento, non è il centro della storia come si potrebbe pensare.
La narrazione scorre rapida, come ci si aspetta nella struttura serrata di un thriller. Si nota nei primi capitoli un ritmo più lento, una scoperta forse troppo graduale di quanto successo, con personaggi che tergiversano in modo tale da rendere il tutto un po’ sospetto. Sembra quasi un torpore costruito di proposito, come a voler rendere l’idea di questo protagonista, “mediocre” come direbbe il Game Master, che fatica a svegliarsi dalla sua quotidianità sempre uguale e che poi, messo alle strette da eventi che non può allontanare da sè, si decide a iniziare la corsa, spronato da messaggi sul cellulare che iniziano a segnargli la strada e che per la maggior parte del tempo costituiscono l’unico indizio che ha a sua disposizione. E se all’inizio sembra tutto solo un incubo, o l’opera di qualcuno che non ci sta molto con la testa, successive e sanguinose scoperte confermano che il Game Master può scherzare con te, ma tu non puoi scherzare con lui.
Le descrizioni sono essenziali, sono gli eventi a dipingere i personaggi, più che la loro fisicità. Dettagli in tal senso vengono aggiunti solo quando strettamente necessari, o quando bastano pochi tratti per rendere l’idea delle maschere che aiutano, o fingono di aiutare, il protagonista. Il Game Master non ha volto, ma è il personaggio che più svetta sugli altri, quasi più del protagonista o, appunto, come antagonista sullo stesso piano. Francesco Marziali, la sua ragazza Annalisa, l’amico Giovanni e il “Cobra” Angelo Cosentino, al confronto con le parole del Game Master, appaiono davvero mediocri, troppo impegnati a pensare ognuno al proprio io, a riempire i silenzi con le parole e la musica. Non a caso, o almeno questa è stata la mia impressione, i modi di parlare sembrano divisi in due piani: su uno c’è il Game Master, che cura le parole che usa, e sull’altro piano ci sono tutti gli altri, a partire da Francesco che ragiona nel modo prevedibile della gente comune, a volte anche a sproposito o con ragionamenti superflui. Interessanti sono quei momenti in cui Francesco costruisce da sè i propri dubbi. Per il troppo ragionare, per il troppo tentare di darsi risposte da solo, condanna chi ha intorno, dubita di uno o dell’altro, per poi pentirsene e tornare a dubitare poco dopo. Ci sono momenti in cui non si sa per chi parteggiare, se per il mediocre che si batte contro una forza che si permette di mettersi al di sopra degli altri, o se per il Game Master, cui si può quasi dar ragione sulla mediocrità dei tanti io che formano la società. Eppure è apprezzabile la scelta di uno come tanti per protagonista, scelta più volte sottolineata nel corso del romanzo: certe cose succedono alla gente comune, che non è capace di fuggire ad un inseguimento o di tenere in mano una pistola o di guardare un cadavere troppo a lungo.
L’immagine in copertina evoca, naturalmente in base alle interpretazioni di ognuno, ciò che il Game Master potrebbe vedere, quando guarda gli altri uomini. Un corpo senza viso, carne anonima, un fantoccio che come una sorta di spaventapasseri ha solo l’utilità di fare da appoggio per pennuti.
C’è qualcosa che non convince. Il modo in cui Francesco scopre del rapimento della fidanzata è, come dicevo sopra, un po’ sospetto. Poco ufficiale, troppo ritardato dal tergiversare dei colleghi di lavoro. Per quanto un video realistico possa gettare nel panico, specialmente trattandosi di una persona cara coinvolta, risulta un po’ strano che il protagonista non cerchi di saperne di più. Poco naturali anche i poliziotti, forse troppo improntati su un luogo comune. Considerando poi che il protagonista, per buona parte del romanzo, pensa da ingegnere, pensa razionalmente, appare anche un po’ strano che non gli venga in mente di controllare proprio il cellulare. Una spiegazione di una serie di disattenzioni del personaggio potrebbe essere trovata nello svolgersi frenetico degli eventi, che coprono solo 24 ore, e quindi nonostante lui sia convinto di pensare razionalmente, è proprio la sua razionalità a impedirgli di vedere davvero le cose come stanno, ed è quella stessa razionalità che pian piano scivola via.

Giudizi

Trama:
Personaggi:
Stile:
Generale:

Info utili

Titolo e autore originale: Game Master, Mauro Saracino
Collana, editore e anno: Incubi e dintorni, Lettere Animate, 2012
ISBN o ISSN: 9788897801320
Prezzo (in media): € € 13,00


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