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Gear VR: scopriamo le carte del visore di Samsung

Creato il 09 dicembre 2014 da Oculusriftitalia

Road to VR, sito d'informazione americano, è riuscito a mettere le mani sul nuovo Samsung Gear VR e ha fatto alcune considerazioni ponendolo a paragone con il DK2 della Oculus VR, smontando letteralmente il neonato modello della Samsung VR per darci un hands-on completo di questo nuovo visore. Adesso andiamo un po' di più nel dettaglio.

Il Samsung Gear VR è il primo visore VR di Samsung ad essere stato lanciato sul mercato. Lo scheletro del prodotto è molto simile ai visori della realtà virtuale: ha delle lenti, sensori e pulsanti per l'input. Tuttavia, nota importante, è il cuore del Samsung Galaxy Note 4 a rendere questo visore sorprendentemente performante nelle riproduzioni VR.

Gear VR: scopriamo le carte del visore di Samsung

Il Gear VR è nato dalla collaborazione di Oculus e Samsung, infatti è proprio Oculus a guidare la società per la creazione di un dispositivo ottimale. La società statunitense infatti si è occupata principalmente della progettazione hardware, mentre la Samsung ha gestito principalmente il design del loro prodotto.

Una componente degna di nota è che il prodotto non si basa sui sensori del Note 4 per l'headtracking. Infatti, il Samsung Gear VR possiede dei propri sensori ad alte prestazioni, che successivamente spedisce al tracking del Note 4 per poter avere in questo modo meno latenza possibile. Inoltre questo smartphone è adatto a tale scopo per la sua batteria e per la sua risoluzione QuadHD a 2560×1440.

Gear VR: scopriamo le carte del visore di Samsung

Il displey OLED ha inoltre due elementi chiave: un tempo di commutazione pixel quasi istantaneo e la capacità di produrre pixel realmente neri. Il primo è necessario per la visualizzazione 'bassa persistenza', una tecnica che riduce significativamente la sfocatura di movimento indotto dal movimento della testa: questo è un altro fattore importante che manca agli attuali adattatori smartphone VR. Il secondo permette invece scene più realistiche e colori più ricchi.

È abbastanza chiaro che uno dei principali vantaggi di Oculus nel lavorare con Samsung è l'accesso ai loro display di qualità. Il motivo per cui è destinato a diventare una pietra di paragone è abbastanza semplice: risulta un punto di riferimento per la VR per tutti i consumatori, che tramite esso potranno avvicinarsi per la prima volta a tale tecnologia.

Peso

Il Samsung Gear VR pesa molto di più di Oculus Rift. Il DK2, per fare un paragone, pesa molto di più rispetto al suo predecessore, a causa del componente IRLED nascosto all'interno della scocca frontale. Il Samsung VR pesa ben il 27% in più rispetto al DK2, il che ha stupito parecchio i fortunati che sono riusciti a metterci le mani sopra.

Gear VR: scopriamo le carte del visore di Samsung

Il problema lo si individua subito dato che tale peso aggiuntivo è dato dalle imbottiture che hanno deciso di adottare a causa della pressione che potrebbe esercitare sulla testa. Infatti tolte queste cinghie la differenza di peso scende a ben 10g di scarto.

Tuttavia le cinghie, nonostante aggiungano un peso extra, offrono un comfort maggiore rispetto al prodotto della Oculus VR. Lo spazio per il naso del prodotto della Samsung risulta inoltre decisamente più confortevole rispetto al DK2, rendendolo quindi generalmente più comodo. Nonostante il peso non indifferente, Samsung Gear VR sembra assolvere dignitosamente alla sua natura di dispositivo portatile, pensato per esempio per essere indossato lungo un altrimenti noioso tragitto in aereo.

Confort

L'interfaccia del Gear VR risulta essere molto più piccola rispetto al DK2, aderendo in modo migliore al viso in quanto meno alta e più profonda. Nel DK, per sentirlo attaccato saldamente alla testa, bisogna tenere le cinghie posteriori piuttosto strette, e questo significa che l'interfaccia sta premendo contro la faccia con una buona dose di forza.

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Dal momento che il viso ha molti muscoli, questa pressione può diventare scomoda velocemente. Gear VR non ha completamente eliminato il problema, ma lo fa sentire meno invadente, forse a causa del peso meglio distribuito altrove.

Inoltre, i recensori fanno notare che quando si mette il Gear VR è completamente buio dentro, lasciandovi liberi di concentrarvi interamente sull'immagine dinanzi a voi. Nel DK2 potete vedere alcune luci attraverso le aperture nella parte inferiore dell'interfaccia frontale. Quel ritaglio per il naso è usato da molti come un piccolo oblò per trovare la tastiera o altri elementi importanti senza togliere il visore.

Lenti

Quando si tratta di lenti, il DK2 continua a mantenere il primato. Le lenti del Gear VR sono un po' più piccole, nonché caratterizzate da un campo visivo minore (FOV). La riduzione di grandezza della zona in cui appaiono immagini nitide e non sfocate è evidente. Quando si indossa il Gear VR, per trovare un'immagine piacevole da trovare, bisogna regolare l'unità sul viso assicurandosi di essere esattamente in quello che viene definito "sweet spot". Per certi versi, questa pratica ricorda un po' nel vecchio 3DS XL di Nintendo, dove è necessario orientare la testa correttamente per vedere l'effetto 3D.

Gear VR: scopriamo le carte del visore di Samsung

Non posizionandosi correttamente, si vedrà un'immagine sfocata. Lo stesso vale per il DK2, del resto, ma con una visuale più grande si ha una tolleranza maggiore. Come con ilDK1 e DK2, la condensa sul Gear VR è ancora un problema, raro ma presente. Un respiro sbagliato può necessariamente comportare la rimozione dell'unità per pulire le lenti.

Messa a fuoco

La messa ha fuoco è data dalla rotellina posta nella parte superiore del visore. Samsung non ha specificato in quale misura sia possibile regolare la messa a fuoco. A quanto pare potranno esultare tutti coloro che possiedono problemi di vista, in quanto la messa a fuoco risulta maggiore rispetto al DK2, permettendo anche a coloro che portano gli occhiali di poter utilizzare questo visore evitando di graffiare le lenti ed evitando le mascherine protettive per le lenti.

Qualità dei materiali

Nel complesso, il Gear VR appare come un prodotto di consumo, nonostante l'appellativo di 'Innovator's Edition'. Probabilmente a causa del peso, lo fa avvertire come un po' plasticoso rispetto ai materiali raffinati di altri smartphone, ma sembra elegantemente progettato e ben costruito. Le cinghie in particolare risultano pesanti e sono visibilmente rafforzate per evitare l'usura.

Gear VR: scopriamo le carte del visore di Samsung

Posto che, in quanto kit di sviluppo, il DK1 e DK2 non sono mai stati progettati per essere accattivanti a livello di design, il Gear VR è un punto di partenza per la creazione di un visore VR confortevole, esteticamente gradevole e socialmente accettabile. La palette bianco e nero è in linea con gli smartphone moderni e abbina bene i colori del Note 4. Il peso inoltre, senza togliere nulla al design, risulta essere ben distribuito e bilanciato.

Prossimamente riusciremo ad avere ulteriori informazioni di questo nuovo quanto fantastico gioiellino targato Samsung e Oculus VR.


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